Apro questo topic ben sapendo che per molti di voi, quello che stò per dire risulterà scontato e banale, ma pensavo ai molti amici da poco tempo attratti dal vintage, ai quali farà comodo sapere certe cose.
Le corone di carica dei nostri orologi, sono generalmente gli elementi più esposti a rotture dovute a traumi da movimenti bruschi o accidentali. Ne consegue in molti casi la perdita della corona stessa, evento piuttosto sgradevole specie se l'elemento in questione è parte di un pezzo di valore e non ha caratteristiche standard, essendo marchiato col simbolo della maison. A parte il costo, spesso elevato del ricambio, può esistere un problema nel reperire un ricambio originale, direttamente proporzionale alla vetustà dell'orologio. I problemi non sono finiti; anche ammesso che si riesca a trovare il ricambio. Se siete fortunati e la corona, è stata ritrovata, auguratevi che il moncone di alberino, (tige) non sia rotto a livello del bordo interno della filettatura femmina della corona e che presenti almeno un minimo di sporgenza tale, da potere in qualche modo essere afferrato e svitato, liberando la la sede filettata. Il medesimo problema può presentarsi per il reperimento dell'alberino di carica, che presenta più o meno le stesse difficoltà, relative alla corona. In questo caso, ammesso che l'innesto sagomato nel movimento non abbia subito danni e rimanga una buona sezione di filettatura, esiste il modo di allungare l'alberino, fino a fargli raggiungere la lunghezza desiderata, innestando il moncone ad un lato di speciali piccoli manicotti in acciaio di tipo femmina, filettati al loro interno e dall'altro un nuovo spezzone di alberino filettato, da portare alla misura desiderata, che andrà ad avvitarsi nella sede filettata della corona di carica. Questa, in breve una succinta descrizione del problema, che lungi dal voler considerare esaurito, è suscettibile di ulteriori contributi, specie da parte di chi negli orologi ci mette le mani in modo professionale e non da arrabattone come me.