Credo che tutti i concetti si riassumano in una parola sola: progresso.
Spiego il concetto. Un utente medio della prima metà del '900 che avesse voluto comprare un orologio di qualità media, aveva a disposizione un apparecchio che poteva scartare, al giorno, anche di tre, o addirittura di cinque minuti, se non erro.
Oggi, il nostro utente medio (cioè io....
), per cifre ragionevoli compra il suo PRC200, che gli offre uno scarto infinitamente inferiore.....10 secondi contro tre minuti....... questo è progresso, ed anche notevole, considerando che ho assunto a termine di paragone un prodotto "commerciale".
Progresso che è andato avanti anche su altri binari: le 4 oscillazioni al secondo citate da aratro si sono trovate al confronto con le oltre 32.000 del quarzo, e per quanto uno migliori i meccansimi al millimetro, un orologio meccanico non potrà mai competere in fatto di precisione assoluta. Si passa da 10 secondi al giorno a 10 secondi al mese di errore.
Anche il quarzo, poi, ha progredito: prima con un secondo quarzo che correggeva l'errore del primo (vedi Longines VHP), poi è venuto il radiocontrollo.... Oggi è davvero difficile non sapere "l'ora esatta"!
Perchè allora un meccanico? Beh...dò una risposta personale. Per passione, per recuperare il piacere di avere un oggetto "umano", che -in un certo senso- sbaglia come noi. La precisione assoluta rende il tempo maledettamente asettico ed impietoso, secondo me. L'orologio meccainico, con i suoi meccanismi, ed i suoi errori, lo umanizza, rende un piacere vederlo scorrere, segnato dalle sue lancette.
E poi, serve davvero tutta questa precisione? Due minuti avanti mi faranno davvero perdere delle occasioni importanti? Io credo di no. E poi basta rimettere l'ora ogni due settimane e via...... non costa tanto.
L'orologio meccanico ha dei limiti intrinseci.... come l'uomo, del resto
Vabbè, troppa filosofia. Chiedo venia.