rileggendo l'articolo c'è un errore:
ai tempi di Breguet era già un bel pezzo che vigeva il calendario Gregoriano.
vediamo come è stato sviluppato il calendario in particolare riguardo la cosiddetta
regola del divisibile x 400:
Nei secoli successivi alla creazione del calendario giuliano (da Giulio Cesare),calcolato sulla base di 365,25 giorni, gli astronomi pensavano che corrispondesse all'anno tropico, calcolato a partire da un solstizio a quello successivo. Era invece più lungo di undici minuti ,pari a poco più di tre giorni in quattrocento anni, ma nessuno sentì la necessità di modificarlo.
Il cristianesimo ne riprese gli elementi principali (nome e durata dei mesi, quello di febbraio comprensivo di un ventinovesimo giorno ogni quattro anni, nell'anno bisestile) che restarono invariati per tutto il Medio Evo.
Per la festività pasquale, di primaria importanza per l'anno ecclesiastico,fu deciso che questa sarebbe caduta la domenica successiva al primo plenilunio di primavera.
Inoltre, l'inizio di primavera era già stato fissato, dal Concilio di Nicea, al 21 marzo.
Secondo calcoli matematici,la prima luna di primavera doveva sorgere non oltre il 18 aprile.
Gli astronomi della fine del Medio Evo si accorsero però che quel momento arrivava sempre prima.
Verso la fine del XVI secolo, la differenza era ormai di dieci giorni, poiché l'anno del calendario giuliano era più lungo di 11 minuti e 14 secondi, pari a 0.0078 giorni.
Il 24 febbraio 1582 ,in seguito a lunghe deliberazioni, si trovò un accordo sulla riforma di papa Gregorio XIII firmatario della bolla "Inter gravissimes", che sanciva l'entrata in vigore del calendario "gregoriano" e l'eliminazione in quell'anno, per motivi imprescindibili di carattere astronomico, di dieci interi giorni.
Il giorno successivo al 4 di quel mese fu in realtà il 15.
Affinché quell'errore non si riproducesse più, occorreva ripescare da qualche parte 0.0078 giorni all'anno. La soluzione adottata fu la seguente: tra gli anni che segnavano il passaggio di secolo (1600, 1700, 1800 etc.) solo quelli la cui espressione numerica era divisibile per 400 dovevano in futuro essere bisestili. In tal modo, malgrado il ciclo quadriennale,il 29 febbraio fu soppresso (e per sempre) nel 1700, 1800, 1900, 2100, 2200, 2300, ecc.
Inoltre, ogni quattromila anni bisogna rinunciare a un ulteriore 29 febbraio.