Su suggerimento di Gianluca (Errol) che ringrazio perché mi ha dato modo di analizzare un movimento che non conoscevo proprio (forse perchè non mi sono mai interessato agli orologi che lo incassano) e che invece merita assoluto rispetto.
In effetti ho anche trovato molto materiale in rete senza difficoltà anche se più o meno tutti dicono le stesse cose.
Ecco una breve sintesi.
ll Longines 990.1 del 1977 fu l’ultimo calibro automatico di manifattura Longines ed è l’evoluzione più sottile (2,96mm) del calibro 890 del 1975 (5,2mm) già apprezzato per ricercate soluzioni meccaniche e per il disegno molto curato e piacevole. Se vogliamo, fu il canto del cigno della casa prima di venir travolta dall’avanzata dei movimenti elettronici.
Tentativo coraggioso che contribuì a trascinarla nel fallimento.
Comunque, parlando del movimento, la diminuzione dello spessore fu ottenuta disponendo i due bariletti caratteristici del calibro, parallelamente anziché sovrapposti e modificando il sistema di ricarica da bidirezionale ad unidirezionale (antiorario).
I due bariletti in questo caso non hanno lo scopo di aumentare la riserva di carica, bensì di ottenere una più costante erogazione dell’energia con benefici per l’isocronismo e diminuire lo stress alla meccanica sottoposta ad una coppia più regolare. Un'attenzione inconsueta per l'epoca.
Il movimento denota anche una notevole cura costruttiva con particolari degni di nota come i perni dei bariletti che ruotano su cuscinetti di rubino, un sistema che impedisce danneggiamenti se si effettuano correzioni durante lo scatto data (istantaneo), antiurto Kif, 25 rubini, regolazione con vite micrometrica della racchetta e bilancere liscio in Glucydur con spirale Nivarox I 28.800 alt/h.
Traducendo alcuni commenti su forum stranieri da parte di tecnici riparatori, ho anche scoperto quello che è stato definito come un difetto di progettazione.
Sembra che la meccanica fosse fragile a livello di ricarica manuale. Si dice che il progetto prevedesse un uso saltuario di questo tipo di ricarica pertanto alcuni componenti sono sottodimensionati e soffrono un’usura precoce se utilizzati con frequenza.
(vedi sotto)
Purtroppo la crisi del quarzo dopo pochi anni dall’introduzione di questo movimento, fece cadere in disgrazia la Longines e la Lemania acquistò il progetto del calibro e si presume anche le linee di produzione cominciando a produrlo come calibro proprio denominandolo 8810.
Oltre a Longines, fu utilizzato da Ebel, Parmigiani, Breguet, Roger Dubuis ed oggi, dopo l’acquisizione nel 1999 della Lemania da parte dello Swatch group, lo ritroviamo nuovamente montato sui Longines con l’antica denominazione 990.1.
A volte il destino è curioso.
Davvero notevole, se appena appena rifinito in modo dignitoso, è un bel vedere. Mi piace.