Orologico Forum 3.0

Ultra piatti, ultra sottili o extra piatti...

Bertroo

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #30 il: Novembre 02, 2010, 08:56:50 am »
Gran bell'orologio e gran bel movimento........io ovviamente volevo parlare di meccanismo in commercio....comunque nella storia dell'orologeria ce ne sono stati di extrapiatti...eccome...

Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #31 il: Novembre 02, 2010, 10:50:34 am »
Gran bell'orologio e gran bel movimento........io ovviamente volevo parlare di meccanismo in commercio....comunque nella storia dell'orologeria ce ne sono stati di extrapiatti...eccome...

Credo che i Lassale possano ancora essere acquistati nel caso dovessero interessare.

info@collectionjeanlassale.ch[/size][/email]
Comu lu nonnu!
"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

Bertroo

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #32 il: Dicembre 29, 2017, 17:23:04 pm »
Ritiro su questo topic per S.M. che sicuramente aiuterà ad implementare e portare cose nuove alla discussione.  ;)

Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #33 il: Dicembre 29, 2017, 18:25:47 pm »
bellissimo...i miei complimenti

Bertroo

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #34 il: Dicembre 29, 2017, 18:30:09 pm »
bellissimo...i miei complimenti

Grazie Mauri!

S.M.

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Re:Grassi...e Magri... (Storia degli ultrapiatti)
« Risposta #35 il: Dicembre 29, 2017, 18:34:17 pm »
Non sapevo dell'esistenza di questa discussione (mi sono premesso di aggiungere un sottotitolo più "esplicito" :)) su una particolare tipologia di orologi che mi ha sempre attratto.
La passione per l'ultrapiatto, come credo quella per gli scheletrati, è un sentimento che solitamente cresce piano piano. Matura nell'appassionato con il tempo e con la consapevolezza.
Difficilmente un neofita è attratto da questi, apparentemente, semplici orologi ed ecco spiegato perchè, perlomeno oggi, è una categoria di nicchia. Lo è stata meno nel passato, ma procediamo con ordine.

Allora, per dare un senso compiuto al topic senza allargarci troppo, direi di circoscrivere il discorso ai solo-tempo, sia manuali che automatici. Lasciamo stare i complicati.
Si perché non esistendo una vera e propria misura od una formula univoca per definire un orologio extra-piatto, è ovvio che questa caratteristica deve essere valutata in rapporto al livello di complessità ed al genere di orologio che si esamina.
Dovendo valutare troppi parametri, sarebbe improponibile e fuorviante estendere il confronto a tipologie diverse, limitiamoci perciò ai più essenziali.

Non sono la persona più adatta, però un piccolo preambolo storico per presentare questa particolare categoria è doveroso.
Sono ben accetti (anzi auspicati) gli interventi di tutti, specialmente delle "colonne portanti", le memorie storiche e gli studiosi che ci sono ma scrivono poco ;D.....


La storia degli ultrapiatti inizia contemporaneamente alla storia degli orologi “portatili” (o da persona), da quando cioè gli orologi hanno abbandonato postazioni fisse come i campanili, le pareti, i pavimenti ed i tavoli per poter essere trasportati.
Senza addentrarci molto (non finiremo mai di parlare ed io non sono neanche all’altezza di farlo) i primi orologi personali risalgono al XVI secolo ed erano tutt’altro che piatti, perlomeno nel senso in cui li intendiamo oggi.






Che ci crediate o no, questi erano gli orologi più “compatti” che esistessero, una sorta di antenati dei nostri ultrapiatti…..
Le alternative a questi "prodigi di miniaturizzazione" erano le pendole da tavolo o da pavimento e gli orologi da campanile
 :D :D :D

E venivano mostrati con orgoglio....anche in quello che era "la foto" dell'epoca ;D ;D
« Ultima modifica: Dicembre 29, 2017, 19:39:17 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

S.M.

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #36 il: Dicembre 29, 2017, 18:55:45 pm »
Un tappa fondamentale per "l'evoluzione della specie", la diede il Francese Jean-Antoine Lépine che verso la metà del XVIII secolo rivoluzionò radicalmente il modo di costruire gli orologi.
Brevemente, eliminando il piatto superiore, utilizzando i ponti per tenere i perni delle ruote, sostituendo il voluminoso sistema a fuso con catena e sperimentando nuovi scappamenti, di fatto ha aperto la strada ai movimenti che conosciamo oggi.
(infatti il calibro Lepine è ancora alla base del design della maggior parte dei movimenti).





I tempi però ancora non erano maturi e così bisogna aspettare ancora molti decenni perchè l'esigenza di orologi da tasca più piatti si facesse prepotentemente sentire. Però il seme era stato gettato.

L’impulso a costruire orologi più piatti si ebbe all’inizio del XIX secolo quando la moda nella ricca aristocrazia cambiò radicalmente.
Vennero progressivamente abbandonati (soprattutto nel continente, meno in Inghilterra), i pomposi ed ornati vestiti maschili a favore di abiti più vestibili, tagliati meticolosamente su misura da abili sarti e molto curati. Questi essendo più attillati esigevano orologi da taschino dal profilo più sottile.


Lo stesso Breguet fu spinto alla creazione di orologi più sottili dalla crescente domanda dovuta alla nuova moda imperante.


Solo gli orologiai inglesi resistettero all’abbandono delle architetture più tradizionali fino all’inizio del XX secolo quando anche loro furono travolti dall'orologeria francese, tedesca e svizzera che già da tempo padroneggiavano l’arte del sottile.
« Ultima modifica: Dicembre 29, 2017, 19:01:39 pm da S.M. »
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marco daytona

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #37 il: Dicembre 29, 2017, 19:17:25 pm »
Accidenti Stefano che resume storico! e complimenti a Roberto per il post del 2010 riportato a galla.
Effettivamente il neofita non apprezza sul momento gli ultrapiatti, ma è qualcosa che viene a galla in seguito.
Seguo a ruota.
Marco

I 747 stanno ai classici D.Roth come gli Offshore stanno ai 15202... "Erm"
Sarei curioso di provarlo un ultrapiatto da 43mm...praticamente un compact disc al polso "Ciaca"
I punti (sulla patente) sono come le cicatrici degli eroi di guerra "Il Falegname"

S.M.

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #38 il: Dicembre 29, 2017, 19:30:32 pm »
Costruire orologi sottili era una vera sfida tecnica poiché in un’epoca senza computer, smartphone, e TV, l’orologio era uno strumento importantissimo nella vita quotidiana e la sua precisione era una esigenza imprescindibile. Esigenza che mal si coniugava con movimenti esili e delicati, posti oltretutto in casse non protette da polvere ed umidità.
Siamo a cavallo dei due secoli e la società stava rapidamente evolvendosi. Essere precisi significava rispettare appuntamenti, non perdere il treno, arrivare in orario in fabbrica.
Si era insomma in pieno sviluppo industriale e si aveva cieca fiducia nella tecnologia.
Capite bene che vendere un orologio non preciso o particolarmente delicato, significava fallire su quello che era la cosa più importante.

Solo i migliori orologiai riuscivano a costruire movimenti sottili, sufficientemente robusti e precisi.
Tra questi la giovane Jaeger Le Coultre, guidata dal parigino Edmond Jaeger, si distinse fin dai suoi esordi.
Suo è il famoso calibro 145 di soli 1,38mm del 1903.


Il primo orologio con questo calibro venne commercializzato solo quattro anni più tardi, nel 1907 e forse il ritardo fu dovuto proprio per eliminare ogni ragionevole dubbio sulla sua affidabilità.
Ed a ragione visto che questo movimento fu in produzione fino agli anni '60.


Movimenti come questo hanno reso possibile la realizzazione dei così detti “knife watch” (orologi coltello), molto apprezzati nei primi del '900.
Possedere uno di questi prodigi era cosa da nobili, aristocratici o comunque un biglietto da visita per ogni benestante.





Il record è ancora detenuto da un Vacheron costruito in soli tre esemplari che era equipaggiato di un movimento di soli 0,9mm di cui purtroppo sono riuscito a trovare solo questa foto.

Probabilmente il suo funzionamento era piuttosto precario, fu soprattutto una dimostrazione di capacità, ma comunque conferma il ruolo primario di questa prestigiosa Maison in questo campo.

Pur se abbiamo detto di restringere il campo ai solo-tempo, è doveroso citare anche le complicazioni. Infatti anche queste vennero declinate in orologi da tasca sottili.
Ovviamente possedere un orologio sottile complicato era il non plus ultra.....
Ripetizioni minuti, Calendari perpetui, cronografi…..la corsa era imperante e l’equivalenza sempre più piatto, sempre più elegante era molto sentita.
Solo un piccolo assaggio.







Parliamo di calibri con ripetizione minuti di 2,8mm, cronografi di 2,7mm…….


Addirittura ebauche piuttosto spartane venivano prodotte e vendute senza alcun marchio ed incassate in orologi dell'est.

« Ultima modifica: Dicembre 29, 2017, 19:37:23 pm da S.M. »
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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #39 il: Dicembre 29, 2017, 19:45:58 pm »
Direi che qui chiudiamo il discorso con gli orologi da tasca, giunti al capolinea proprio nel periodo del loro massimo splendore.

Una nuova specie era nata, piano piano si stava evolvendo ed avrebbe nel giro di qualche decennio spazzato via quattrocento anni di storia.

In realtà non è così perchè il cuore dell'orologio, ossia il movimento, è l'esatta copia dei movimenti da tasca che vengono diminuiti di diametro per poter entrare in casse da indossare sopra il polso.

Riprendiamo un attimo di fiato perchè ora arriva il bello.....
 ;)
« Ultima modifica: Dicembre 29, 2017, 19:48:12 pm da S.M. »
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corrado71

Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #40 il: Dicembre 29, 2017, 20:03:43 pm »
Gran bel topic. Avanti cosi, seguo con molto interesse ;D
Complimenti a Roberto e Stefano
« Ultima modifica: Dicembre 29, 2017, 20:05:30 pm da corrado71 »

S.M.

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #41 il: Dicembre 29, 2017, 21:26:01 pm »
Partiamo da oggi, fine 2017, per ripercorrere all’indietro la strada che ha portato ai risultati odierni e che ci ricongiungerà ai primi del ‘900, chiudendo così il cerchio storico.

Attualmente il record in entrambe le categorie (manuali ed automatici) è detenuto da Piaget che fin dagli anni ’50 ha una solida tradizione nella costruzioni di orologi ultrapiatti.
Il suo manuale presentato circa 4 anni fa che incassa il 900P, misura solo 3,65mm.
Attenzione...... parliamo di orologio completo, non del solo calibro.


Anche perché non è possibile misurare lo spessore del solo movimento poichè è un tutt’uno con il fondello.
Infatti per raggiungere questo incredibile risultato, Piaget ha utilizzato il fondello dell’orologio (che è monoblocco con la cassa) come platina.
In tal modo ha tolto un “livello” e quindi spessore.


Come se non bastasse, il piccolo quadrante è inglobato nel movimento disponendo le ruote che solitamente si trovano sotto, intorno ad esso.

In questo modo le sfere ed il quadrante non superano lo spessore del complesso bilancere-spirale.
Questo però ha comportato un aumento del diametro che infatti è ben 38mm ed è quasi interamente occupato dal movimento visto che la carrure è molto sottile.
145 componenti e 20 rubini completano il quadro di un orologio eccezionale.


L'idea di inglobare i supporti per le ruote nel fondello però non è di Piaget bensì di Audemars Piguet che utilizzò questa tecnica per la prima volta nel 1986 sul suo turbillon ultrapiatto automatico, il primo tourbillon automatico della storia.
Quì sotto la foto del prototipo con il celebre calibro 2870.......


......e la sua veste finale



La particolare costruzione.
Notare il sistema di ricarica automatica "a martello" ed il piccolissimo (e leggerissimo, solo 0,134g, tuttora un record) tourbillon.



Lo spessore (dell'orologio) era di soli 4,8mm e non aveva possibilità di essere caricato manualmente. La piccola rotella posta sul retro serviva solo per la rimessa dell'ora, per caricarlo bisognava scuoterlo (dolcemente) fino a che non avesse accumulato una sufficiente energia per far partire il bilancere



Della serie "nessuno inventa nulla, ma tutti migliorano" che sembra imperare quando si parla di orologeria, anche l'idea del fondello-supporto è stata un'intuizione di AP per migliorare un progetto di Pierre Mathyss di qualche anno prima.
Infatti risale al 1976 la presentazione del celebre cal.1200 di Jan Lassale studiato proprio da Pierre Mathyss.

Ma questo è un'altro capitolo di cui parleremo....
 :)
« Ultima modifica: Dicembre 29, 2017, 21:41:26 pm da S.M. »
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fabri5.5

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #42 il: Dicembre 29, 2017, 23:10:00 pm »


Il record è ancora detenuto da un Vacheron costruito in soli tre esemplari che era equipaggiato di un movimento di soli 0,9mm di cui purtroppo sono riuscito a trovare solo questa foto.

Probabilmente il suo funzionamento era piuttosto precario, fu soprattutto una dimostrazione di capacità, ma comunque conferma il ruolo primario di questa prestigiosa Maison in questo campo.




l'orologio è questo:


fansie

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #43 il: Dicembre 30, 2017, 01:43:51 am »
Letto tutto... Bella ricerca.
Federico

S.M.

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Re:Grassi...e Magri...
« Risposta #44 il: Dicembre 30, 2017, 07:05:16 am »


Il record è ancora detenuto da un Vacheron costruito in soli tre esemplari che era equipaggiato di un movimento di soli 0,9mm di cui purtroppo sono riuscito a trovare solo questa foto.

Probabilmente il suo funzionamento era piuttosto precario, fu soprattutto una dimostrazione di capacità, ma comunque conferma il ruolo primario di questa prestigiosa Maison in questo campo.




l'orologio è questo:


Fantastico!!

Grazie, ti prego di integrare e/o correggere la mia ricerca. :)
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.