Anche io desidero chiudere, se non il topic, perlomeno la piega contorta che ha preso la discussione strada facendo e magari tornare al filone iniziale. Come padre mi era sembrato legittimo e fonte di orgoglio rendere partecipi gli amici del forum, dei successi professionali di una figlia che dandosi da fare seriamente, coglie i frutti del suo impegno. Chi doveva valutare e scegliere quale fosse la persona adatta a ricoprire un certo ruolo, lo ha fatto liberamente, avendo a disposizione una discreta scelta di persone, tra le quali non mancavano laureati ed altri che sulla carta disponevano di requisiti superiori a quelli in possesso di mia figlia. Se le cose sono andate in un certo modo, credo che chi doveva decidere, lo abbia fatto facendo le sue belle valutazioni, con cognizione di causa e secondo l'interesse dell'azienda. Ricordo, perchè ne avevo già accennato, che l'attuale situazione, scaturisce dalle dimissioni che mia figlia diede, avendo ricevuto da un'altra azienda, un'offerta d'impiego addirittura migliore, della controproposta fattale successivamente dalla "sua" ditta.
Si fa' un gran parlare di meritocrazia nel nostro paese, specialmente ora, dopo un lungo periodo di nepotismo, scandalosi automatismi, privilegi e pregiudizi vari, che hanno scandito la vita sociale del nostro paese; altri in Europa, ci sono arrivati prima di noi. In Italia, siamo ancora dei provinciali, convinti come siamo che basti un pezzo di carta a sancire un luminoso percorso professionale. Sveglia ragazzi! Non e così, "dopo" il pezzo di carta, (magari comprato) bisogna anche dimostrare di essere in grado di saperci fare davvero, con i fatti e non con le sole premesse che possono fornire i titoli di studio. Quanto all'antipatica questione dei pensionati, che secondo alcuni "ruberebbero" il futuro ai giovani, vorrei ricordare che 40 anni di lavoro regolare alle spalle, pagando fior di contributi, mese su mese; anno dopo anno, darebbero diritto a tutti di vivere una vecchiaia serena; se non è più così, significa che qualcuno ha ciurlato nel manico, rubando a tutti, giovani e anziani, nessuno escluso. Lo so bene io, che ogni mese, guardando la mia busta paga, la vedevo decurtata di cifre, la cui entità era paragonabile allo stipendio di un metalmeccanico; digrignavo i denti dalla rabbia ed andavo avanti a lavorare come un pirla, dalla mattina alla sera. Nessuno insisto, nessuno, ha il diritto di credere che quel poco di cui godo grazie al mio lavoro sia immeritato, o addirittura rubato. Se non esistono più le condizioni perchè ciò sia possibile ribellatevi senza mettere in piedi inutili casini che non risolvono i problemi, cercate altre soluzioni, magari più scomode e lontane da mammà, come molti stanno facendo. Non sono più tempi dove le soluzioni si possono trovare "sottocasa"; bisogna muoversi e darsi da fare, senza fare troppo gli schizzinosi, siamo in Europa, i confini si sono allargati e pretendere di coltivare il giardinetto sottocasa, è una soluzione riservata a pochi privilegiati dalla nascita, oppure a chi riesce a ritagliarsi una nicchia confortevole, gli altri devono correre, perchè il mondo corre e non aspetta nessuno.