Ciao Massotto,
leggo solo ora questo post e mi spiace molto per la situazione che stai vivendo,
non ho consigli ma ti posso raccontare una cosa esortandoti a non prenderla come consiglio:
sono figlio di separati ed avevo 11 anni quando i miei (o uno dei due) hanno deciso di lasciarsi,
di ciò che è successo prima di quel giorno non ricordo nulla, ne liti, ne urla, ne discussioni, ne aria pesante, nulla, eppure credo che per arrivare a separarsi qualche volta avranno litigato.
Di ciò che è successo dopo ho un ricordo indelebile, io e mio fratello siamo rimasti con mamma che, santa donna, si è fatta in 8 per allevarci con quel poco che poteva guadagnare. Ricordo e sento che crescere senza un padre è stato davvero brutto, difficile, faticoso e snervante, crescere di colpo a 12/13/14/15 anni è davvero difficile (trascuro il fatto che il rapporto con mio padre era pressapoco nullo e che i soldi che lui passava a noi erano come il rapporto).
Non farei MAI vivere nessuna di queste esperienze a mia figlia, MAI, piuttosto brucio all'inferno.
Ora sono felicemente sposato da 7 anni e anche nel nostro rapporto ci sono delle forti liti e grosse incomprensioni ma da quando abbiamo ricevuto la tegola sulla testa della malattia patologica di mia figlia (il post "Piccola Stella" fu aperto per lei dal moderatur Fabrizio. ndr) la nostra unione si è rafforzata e nonostante le liti riusciamo sempre a fare un sorriso pochi minuti pensando a quanto inutile fosse l'argomento che ha dato la scintilla.
Vi ho tediati con queste 4 parole con la speranza che le mie esperienze (di figlio e marito/padre) ti aiutino a riflettere sul reale valore della presenza di una bambina e sul reale valore dell'affetto che ha unito te e tua moglie e che di sicuro ancora vi lega.
Un abbraccio
Gianfr