Orologico Forum 3.0

Acciaio: ma da dove?

Dani80

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #30 il: Febbraio 08, 2011, 17:25:47 pm »
Infatti, non capisco tutto questo "razzismo" nei confronti dell'acciaio. Una lega d'acciaio ha svariate denominazioni, queste però vengono abilitate da un organismo di controllo internazionale chiamato I.S.O. (International Standard Institute).

Quindi, se i criteri di lavorazione vengono rispettati, l'ente internazionale rilascia la certificazione. Ora mi spiegate cos'è che differenzia un acciaio cinese da uno svizzero?

CHe forse i cinesi non hanno l' ISO ???    che non aderiscono al protocollo di Kyoto ?  che se ne sbattono dell'inquinamento , delle regole e delle normative che abbiamo noi ?? ..che se ne fregano dei diritti dell'uomo, del lavoro ecc... ??
 
forse questo ?? :D

Massimo, ma cosa stai dicendo?

L'I.S.O. è un ente internazionale, se una casa svizzera ordina l'acciaio dai cinesi quest'ultimo viene controllato una volta arrivato in Svizzera.

E poi cosa c'entrano le condizioni di lavoro? Lo sappiamo benissimo tutti in che condizioni lavorano i cinesi....

Il punto è che se voglio produrre acciaio nella mia cantina e rispetto gli standard costruttivi, il mio acciaio, una volta certificato, sarà uguale a tutti gli altri appartenenti al medesimo standard!!!

 
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Bertroo

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #31 il: Febbraio 08, 2011, 17:30:45 pm »
Riguardo l'ISO sono d'accordo...l'unica cosa...certo se vien prodotto acciaio tralasciando i diritti umani e distruggendo l'ecosistema beh.....sarebbero da boicottare.....ma deve essere per tutto e per tutti però!

caludio

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #32 il: Febbraio 08, 2011, 17:31:26 pm »
Infatti, non capisco tutto questo "razzismo" nei confronti dell'acciaio. Una lega d'acciaio ha svariate denominazioni, queste però vengono abilitate da un organismo di controllo internazionale chiamato I.S.O. (International Standard Institute).

Quindi, se i criteri di lavorazione vengono rispettati, l'ente internazionale rilascia la certificazione. Ora mi spiegate cos'è che differenzia un acciaio cinese da uno svizzero?

CHe forse i cinesi non hanno l' ISO ???    che non aderiscono al protocollo di Kyoto ?  che se ne sbattono dell'inquinamento , delle regole e delle normative che abbiamo noi ?? ..che se ne fregano dei diritti dell'uomo, del lavoro ecc... ??
 
forse questo ?? :D

Massimo, ma cosa stai dicendo?

L'I.S.O. è un ente internazionale, se una casa svizzera ordina l'acciaio dai cinesi quest'ultimo viene controllato una volta arrivato in Svizzera.

E poi cosa c'entrano le condizioni di lavoro? Lo sappiamo benissimo tutti in che condizioni lavorano i cinesi....

Il punto è che se voglio produrre acciaio nella mia cantina e rispetto gli standard costruttivi, il mio acciaio, una volta certificato, sarà uguale a tutti gli altri appartenenti al medesimo standard!!!

uguale a livello di identificazione sicuro, saranno entrambi AISI 316 o Xqualcosa, ma poi nella composizione ci sono limiti massimi o fasce entro cui stare, la qualità di un acciaio è data dalla capacità di rimanere nelle zone ottimali di queste fasce e di mantenere costante la produzione; conta poi la forma e dimensione del grano cristallino....
sono lo stesso acciaio, in sostanza, ma non son la stessa cosa, come il parmigiano e il parmesan, son formaggi, fatti col latte, e stagionati....ma non son la stessa cosa ;)

Claudio

Dani80

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #33 il: Febbraio 08, 2011, 17:37:59 pm »

uguale a livello di identificazione sicuro, saranno entrambi AISI 316 o Xqualcosa, ma poi nella composizione ci sono limiti massimi o fasce entro cui stare, la qualità di un acciaio è data dalla capacità di rimanere nelle zone ottimali di queste fasce e di mantenere costante la produzione; conta poi la forma e dimensione del grano cristallino....
sono lo stesso acciaio, in sostanza, ma non son la stessa cosa, come il parmigiano e il parmesan, son formaggi, fatti col latte, e stagionati....ma non son la stessa cosa ;)

Su questo di dò ragione, però nei criteri su cui si basa una certificazione ci sono anche prove sulla resistenza, e non credo che i limiti siano così ampi da differenziare in modo macroscopico 2 acciai provenienti da industrie (o paesi) diversi...

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caludio

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #34 il: Febbraio 08, 2011, 17:45:43 pm »

uguale a livello di identificazione sicuro, saranno entrambi AISI 316 o Xqualcosa, ma poi nella composizione ci sono limiti massimi o fasce entro cui stare, la qualità di un acciaio è data dalla capacità di rimanere nelle zone ottimali di queste fasce e di mantenere costante la produzione; conta poi la forma e dimensione del grano cristallino....
sono lo stesso acciaio, in sostanza, ma non son la stessa cosa, come il parmigiano e il parmesan, son formaggi, fatti col latte, e stagionati....ma non son la stessa cosa ;)

Su questo di dò ragione, però nei criteri su cui si basa una certificazione ci sono anche prove sulla resistenza, e non credo che i limiti siano così ampi da differenziare in modo macroscopico 2 acciai provenienti da industrie (o paesi) diversi...

posso garantire il minimo o stare molto sopra, oppure avere già un grano così grande, che sul successivo riscaldo per lavorazione decade qualche proprietà.
addirittura, alcuni fornitori dell'azienda per cui lavoro, hanno trovato non lavorabile un acciao prodotto da una fonderia, rispetto a quello prodotta da un'altra, distanti qualche centinaio di km, non dall'altra parte del mondo...
La stessa inossidabilità, potrebbe risultare avere valore differente...

Claudio

Airangel

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #35 il: Febbraio 08, 2011, 17:49:45 pm »
le cosiddette "impurità"....

super

Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #36 il: Febbraio 08, 2011, 17:50:54 pm »
Interessantissimo argomento tecnico!
Ovviamente l'industria acquista da chi offre il migliore rapporto qualità/prezzo,
pertanto a mio avviso tutte le case acquistano acciaio da tutto il mondo,
banale ma molto probabile.
 
 

Dani80

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #37 il: Febbraio 08, 2011, 17:56:07 pm »

posso garantire il minimo o stare molto sopra, oppure avere già un grano così grande, che sul successivo riscaldo per lavorazione decade qualche proprietà.
addirittura, alcuni fornitori dell'azienda per cui lavoro, hanno trovato non lavorabile un acciao prodotto da una fonderia, rispetto a quello prodotta da un'altra, distanti qualche centinaio di km, non dall'altra parte del mondo...
La stessa inossidabilità, potrebbe risultare avere valore differente...


Allora facendo un esempio, se una casa svizzera vuole dotare i suoi orologi di una cassa in acciaio 316L, quest'ultimo che grado di differenza può avere nei limiti dello standard costruttivo?
(naturalmente il paragone và fatto tra 2 industrie che ipoteticamente dovranno rifornire la maison)



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alanford

Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #38 il: Febbraio 08, 2011, 18:04:19 pm »
Ma tanto noi non lo sapremo ma qual'è il più buono!

Airangel

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #39 il: Febbraio 08, 2011, 18:07:01 pm »
............appunto.....e da dove arriva l'acciaio.....e da dove arriva il rottame!

Dani80

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #40 il: Febbraio 08, 2011, 18:08:55 pm »
Ma tanto noi non lo sapremo ma qual'è il più buono!

Quoto...'sti svizzeri sò peggio dei mafiosi!!! :D ;)

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Bruno

Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #41 il: Febbraio 08, 2011, 18:10:45 pm »
C'e' un'azienda tedesca (che e' stata presentata da SirC in un paio di occasioni) che pone molta enfasi sul discorso accciaio.


A me non piacciono molto come stile ma hanno un loro mercato di appassionati







Due to the fact that we are well known experts on stainless steels and their metallurgical aspects, we are often approached by watch enthusiasts and customers from all over the world. And more or less all of them ask the same questions: Which steel used for watch cases offers the highest corrosion resistance, and which one features the greatest hardness? Which company offers the best choice?
Although it is possible to answer this question in one sentence, we feel that it might be of greater interest to compare the most commonly used stainless steels with each other, including one of our steels.
For our upcoming automatic pilot’s watch range (DA 36/46) we’ve chosen a highly corrosion resistant austenitic stainless steel alloy which can be fully hardened, leaving the surface with a key hardness of 1600 HV (Hardness Vickers). Just to give you an impression how hard this actually is: Titanium 180-210 HV, St. Steel AISI 316L 190-220 HV, Sapphire crystal 2000 HV.
In order to compare our new steel with other commonly used stainless steels, we’ve decided to measure the PRE-factor (Pitting Resistance Equivalent). This can be done by defining the ratio of three important alloy components, using the following formula:

PRE = %Cr (Chromium) + 3.3 x %Mo (Molybdenum) + 30 x %N (Nitrogen)
This leads to the following results:
1. Stainless steel AISI 304 (watch cases, not in common use): PRE-factor 20
2. Stainless steel AISI 316L (commonly used for quality watches): PRE-factor 26-30
3. Stainless steel AISI 904L (marine hardware, etc.): PRE-factor 35
4. Stainless steel used for latest strategic developments of the German Navy, e.g. 1.3964/1.4566: PRE-factor 38
5. Stainless steel DIN 1.4456 (high grade alloy used for medical implants): PRE-factor 52
6. New Damasko stainless steel used for the upcoming DA 36/46: PRE-factor 50-52

We think that this table perfectly illustrates the superior corrosion resistance of our new steel. Soon we will also discuss how we achieve the tremendous hardness of this pioneering material.
By the way: Since most quality watches are made from 316L they don’t offer real salt water resistance, so always make sure to rinse your sportse watch with fresh water after open water swimming or diving.
 

alanford

Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #42 il: Febbraio 08, 2011, 18:12:40 pm »
Certo che se mesarrugginisce l'esseddì, qualche dubbio mi viene sulla bontà! ;D

Bruno

Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #43 il: Febbraio 08, 2011, 18:44:14 pm »
Certo che se mesarrugginisce l'esseddì, qualche dubbio mi viene sulla bontà! ;D


La vedo alquanto difficile, immagino che usino materiali di ottima qualita' e poi l'orologio non passa il suo tempo a mollo nell'acqua salata
 

caludio

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Re:Acciaio: ma da dove?
« Risposta #44 il: Febbraio 08, 2011, 18:54:43 pm »

posso garantire il minimo o stare molto sopra, oppure avere già un grano così grande, che sul successivo riscaldo per lavorazione decade qualche proprietà.
addirittura, alcuni fornitori dell'azienda per cui lavoro, hanno trovato non lavorabile un acciao prodotto da una fonderia, rispetto a quello prodotta da un'altra, distanti qualche centinaio di km, non dall'altra parte del mondo...
La stessa inossidabilità, potrebbe risultare avere valore differente...


Allora facendo un esempio, se una casa svizzera vuole dotare i suoi orologi di una cassa in acciaio 316L, quest'ultimo che grado di differenza può avere nei limiti dello standard costruttivo?
(naturalmente il paragone và fatto tra 2 industrie che ipoteticamente dovranno rifornire la maison)

Guarda, dipende da quali sono i criteri per la realizzazione della cassa.
Potrebbe essere che uno dei due sia più facilmente lavorabile ( la percentuale di piombo tollerata è bassa, ma più bassa è meglio è per la resistenza all'ossidazione, viceversa vi è una perdita di prestazioni sulla lavorazione meccanica; allo stesso modo altri elementi di lega aiutano alcune caratteristiche, andando contro ad altre) avere l'ottimo mix non è facile, anche perchè chi produce lo fa per tutti, e poi ognuno ha il proprio utilizzo.

All'utente finale la cosa fa poca differenza, al massimo a volte vedi delle casse che sembrano più giallastre...

Claudio