Non è molto diffuso, ma qualcosa si sta muovendo in questo senso.
Il processo
La trasformazione dei metalli in manufatti per mezzo di fusione e colata è un'arte antichissima; la relativa tecnologia, già nota agli egizi ha visto attuarsi, in ordine temporale, diverse metodologie: fusione in terra, fusione in conchiglia a gravità, pressofusione e successive altre.
La pressofusione è una tecnica relativamente giovane (le prime presse sono state costruite in questo secolo), ma ha avuto una evoluzione molto rapida. In certe condizioni essa è il mezzo più rapido ed economico per trasformare metalli in manufatti aventi un elevato grado di finitura.
L'evolversi della pressofusione è stata determinata dal modello di sviluppo della nostra società, rivolto alla produzione di beni di consumo in grandi e grandissime serie, e trova applicazione in tutti i campi di fabbricazione di prodotti e apparecchiature complesse che si avvalgono di componenti metallici non ferrosi.
Le attrezzature necessarie alla produzione dei pezzi pressofusi sono specifiche dei processi e sono le macchine di pressofusione o, più semplicemente, presse. Il termine pressofusione è l'abbreviazione di fusione sotto pressione e sinonimo di pressocolata; esso definisce il processo secondo il quale la lega fusa viene colata in una forma metallica (stampo) e soggetta a pressione, che provoca i seguenti effetti:
- velocissimo riempimento della cavità dello stampo;
- alimentazione compensativa dei ritiro di solidificazione;
- perfetto e totale riempimento della cavità dello stampo;
- conferimento al pezzo di una fine struttura cristallina
In ordine di importanza rispetto ai volumi di manufatti prodotti, i materiali correntemente pressofusi tutti appartenenti alla famiglia dei metalli e delle leghe non ferrose sono:
- alluminio e sue leghe (AlSi, AlSiCu, AlMg);
- zinco e sue leghe (zama);
- rame e sue leghe (ottone, bronzo);
- magnesio e sue leghe (AZ);
- stagno e sue leghe.
A causa delle maggiori difficoltà di manipolazione delle leghe di magnesio, la pressofusione delle leghe di questo metallo ha sempre presentato il maggior numero di problemi e, allo stesso tempo, offre il più ampio ventaglio di soluzioni per risolverli. Per questa ragione essa può, a buon diritto, avantare di una tecnologia destinata ad affermarsi nel futuro.
Possiamo aggiungere che in tempi recenti si è tentato di produrre per pressofusione anche manufatti in leghe ferrose. Sono stati condotti esperimenti e sono in funzione in America alcuni impianti, denominati Ferro D, per la pressofusione di acciaio inossidabile. Lo sviluppo della pressofusione di leghe ferrose è tuttavia frenato da difficoltà connesse alle elevate temperature richieste dalla fusione di esse, fatto questo che comporta un'insoddisfacente durata degli stampi.
Abbiamo detto che il processo della pressofusione è il mezzo più rapido ed economico (in certe condizioni) per la fabbricazione di alcuni manufatti. Queste condizioni sono principalmente dagli elevati investimenti in macchine e attrezzature e dall'elevato costo degli stampi, fattori che determinano alti costi di ammortamento, i quali diventano via via meno incidenti sulla realizzazione di numeri crescenti di pezzi dello stesso tipo che debbono essere prodotti. La fabbricazione di pezzi pressofusi è quindi economicamente valida e conveniente quando le serie da produrre sono dell'ordine minimo delle decine di migliaia di pezzi.