Dopo 11 pagine, ho sentito il bisogno di dire la mia...
Innanzitutto sono dispiaciuto per quanto successo alla moglie di Massimo, lo capisco poichè anch'io sò cosa vuol dire vivere sul filo del rasoio. Sono un lavoratore dipendente e da 4 anni lavoro per una multinazionale del settore elettronico, faccio quasi 100 km al giorno per andare a lavorare e ringraziando Dio ho uno stipendio abbastanza buono ma, da quando sono stato assunto, ho avuto contratti di ogni genere (tempo determinato, agenzie interinali, ecc...) non ho mai usufruito di permessi, ferie (a parte quelle estive), giornate di malattia...perchè sapevo che c'era il rischio di rimanere a casa alla scadenza del contratto.
Qualcuno di voi ha affermato che se un dipendente è un valido collaboratore non c'è motivo che il titolare dell'azienda non lo assuma...in teoria "dovrebbe" essere così ma purtroppo la verità è un'altra.
Con gli attuali contratti il 99% delle aziende tendono a prolungare il più possibile i contratti a tempo determinato, perchè le tasse da pagare per i lavoratori dipendenti sono minori rispetto a chi sta a tempo indeterminato...in questo modo l'azienda si tutela fino al limite di scadenza contrattuale...
E nel momento in cui si raggiunge il limite, voi credete che propongano al dipendente un contratto a tempo indeterminato? NO, chiamano un altro al posto suo e ricomincia la giostra...