Orologico Forum 3.0

Movimenti di manifattura "in house"

ciaca

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #75 il: Gennaio 28, 2016, 21:51:57 pm »
Royal Oak 5402 e Nautilus 3700 (jlc), tutti complicati d'epoca AP e PP (Valjoux e Victorin Piguet), tutti i daytona d'epoca e contemporanei (Valjoux e Zenith), tutti i Breguet (lemania), direi tutti i grandi orologi che hanno fatto la storia dell'orologeria da polso, del passato più o meno prossimo, sono orologi che montano calibri prodotti da terzi.
Le ebauche e i cabinotiers sono le basi dell'orologeria svizzera che è nata, si è affermata e si è diffusa grazie a questo modello della sua filiera produttiva.
Modello altamente efficiente in quanto capace di creare alta specializzazione in ciascuna componente dell'orologio (cassai, quadrantisti, fornitori di ebauche, incisori, ecc ecc) senza disperdere risorse (tempo, denaro e investimenti) in ridondanti duplicazioni.
Tanto più in un'epoca in cui produrre voleva dire appunto investire in manodopera altamente qualificata (e costosa) con processi produttivi ad elevata incidenza artigianale e bassa produttività .

Oggi che i moderni sistemi di produzione industriale consentono cicli di lavorazioni altamente automatizzati a basso o nullo apporto di manodopera qualificata e altissima produttività, a fronte di aziende le cui dimensioni sono ormai lontane da quelle di piccoli laboratori semi artigianali che avevano un tempo molte di esse, il percorso della "manifattura" in casa é sostenibile e quindi proliferano prodotti costruiti in proprio seppur tutti concettualmente uguali e privi di alcun particolare pregio.
Giusto per l'orgoglio sbandierato ai quattro venti di affermare "l'ho fatto io", senza però badare al cosa: banalità sfornate in serie dalle macchine che non hanno più nulla di rilevante, nella maggior parte dei casi, in un'epoca in cui anche i cinesi grazie a queste macchine sono in grado di produrre, per esempio, un tourbillon.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #76 il: Gennaio 28, 2016, 21:58:15 pm »
Condivido Angelo, che senso ha la manifattura se deve poi banalizzare il prodotto?

ciaca

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #77 il: Gennaio 28, 2016, 22:48:57 pm »
Dico di più, baratterei volentieri questa proliferazione di "manifattura" piuttosto banale e omologata in cambio della grande varietà di terzisti (e relativi prodotti) che animava il settore negli anni 50.
Insomma darei dietro i tanti banali e brutti cronografi a innesto verticale "di manifattura" che stanno saltando fuori come i funghi per avere indietro i valjoux 23, i longines 13zn e i Venus 179 :)
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gidi_34

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #78 il: Gennaio 28, 2016, 23:28:33 pm »
Ma oggi chi produce tutte le componentistiche di un orologio in house? Anche in passato, qualcuno lo hai mai fatto? lessi tempo fa da qualche parte (non ricordo dove) che solo Seiko riesce a farsi tutto e dico tutto in house...è ancora così?

ciaca

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #79 il: Gennaio 28, 2016, 23:48:41 pm »
Ma oggi chi produce tutte le componentistiche di un orologio in house? Anche in passato, qualcuno lo hai mai fatto? lessi tempo fa da qualche parte (non ricordo dove) che solo Seiko riesce a farsi tutto e dico tutto in house...è ancora così?

Rolex e Swatch Group di certo.
In genere tutti coloro che hanno capacità di farsi spirali e bilancieri, che sono ancora oggi la cosa più complessa e che richiede competenze specifiche.
Fino a qualche anno fa i produttori di spirali si contavano sulle dita di una mano, e l'unico attrezzato per produzioni di grande serie era Nivarox-FAR (gruppo Swatch).
Oggi tutti i grandi gruppi hanno assimiliato terzisti specializzati nella prodizione di questi componenti cruciali e se è probabile che in molti movimenti di "manifattura" ci siano ancora bilancieri Glucydur e spirali Nivarox di origine swatch, è altresi probabile che sulle prodizione di maggior prezzo e sempre più in futuro questi componenti siano di produzione interna al gruppo.
D'altronde la "manifattura" non è specifica dei marchi (che sono solo marchi) ma dei gruppi che li inglobano (che sono holding di aziende, tra le quali quelle specializzate nelle forniture di componenti e semi lavorati) e che tendono sempre di più a verticalizzare la filiera produttiva.
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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #80 il: Gennaio 29, 2016, 07:06:19 am »
Esternalizzare o verticalizzare il problema per me è che ormai la manifattura non c'e'. Manifattura segnifica fatto con procedimenti  manuali  a livello industriale. La manifattura di Limoges per le porcellane come quella di Capodimonte o Herend , la Manifattura abruzzese di Brioni, dove ci sono i sarti che lavorano in serie, la Manifattura crea un manufatto più o meno complicato e più o meno artigianle o industriale. Ora , in orologeria, tendiamo a definire di manifattura tutto ciò che invece non proviene da terzi, ma non mi pare proprio calzante. Che Orient, Seiko  e Rolex si producano tutto in casa ma con lo stesso livello di industrializzazione non mi fa gridare al manufatto …..

S.M.

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #81 il: Gennaio 29, 2016, 07:40:09 am »
Ad esempio il tanto bistrattato IWC col rumoroso 7750, correttamente modificato e sufficientemente rifinito, rimane un bellissimo orologio nella sua linea.
Dimmi te......




Non lo cambierei mai con nessun manifattura contemporaneo di pari prezzo.....
« Ultima modifica: Gennaio 29, 2016, 07:43:23 am da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

gidi_34

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #82 il: Gennaio 29, 2016, 07:48:12 am »
E come darti torto.

ciaca

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #83 il: Gennaio 29, 2016, 13:04:48 pm »
Citazione
Manifattura segnifica fatto con procedimenti  manuali a livello industriale.

Non proprio.
In realtà per manifattura si intende, in senso lato, l'insieme dei processi di produzione e di trasformazione di fattori produttivi (componenti, semi lavorati, ore uomo e macchina, ecc ecc) per creare il prodotto finito.

Potremo poi distinguere una manifattura artigianale da una industriale, e in quella industriale riconoscere un maggiore o minore grado di artigianalitá, ma sempre manifattura resta :)

Per il resto condivido il senso del tuo ragionamento, almeno per ciò che attiene la c.d. "alta orologeria" ciò che manca alla manifattura, indipendentemente se verticalizzata o fatta su commissione da terzi, é la componente artigianale capace di conferire esclusività e pregio e che molte case ormai traghettate nel campo dell'industria in serie non sono più in grado di offrire se non su pochi esemplari utilizzati come pezzi civetta per mostrare un livello che non corrisponde poi a quello della "produzione di serie".

Il confine tra orologeria industriale e alta orologeria in questo senso è molto più sfumato di un tempo, e questo è un fatto su cui il c.d. "movimento di manifattura"  non ha alcuna rilevanza.
« Ultima modifica: Gennaio 29, 2016, 13:06:39 pm da ciaca »
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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #84 il: Gennaio 29, 2016, 14:08:54 pm »
Difatti io correggerei la discriminante per stabilire il pregio o meno di un orologio in "artigianalmente" od "industrialmente".

Poi l'artigianalita' può essere interna (manifattura) od esterna.

In definitiva cosa e' di più pregio un Rolex (o Seiko, JLC, è uguale) totalmente di manifattura ma industriale, od un Doufur che si fa realizzare componenti fuori?

Quello che oggi manca e che si è perso aumentando le produzioni, è l'apporto artigianale al prodotto.
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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #85 il: Gennaio 29, 2016, 14:22:39 pm »
Le macchine hanno sostituito gli orologiai, tanto che l'industria oggi non richiede orologiai ma operatori di linea, montatori e cambia pezzi.

Questo ha reso possibile alle aziende aumentare le produzioni a dismisura, insieme al prezzo unitario che a fronte di costi crollati per effetto delle macchine e delle economie di scala, si traducono in margini, fatturati e utili cresciuti a dismisura.

Questo è il grande bluff dell'alta orologeria moderna, che evoca pregio d'altri tempi che non esiste più per giusitificare listini fuori scala, mentre quella industriale di questa rivoluzione dei processi produttivi ha largamente beneficiato, almeno in termini di qualità del prodotto.

Un Rolex moderno è un prodotto di qualità superiore ad uno d'epoca da qualunque punto di vista possibile. Un Patek moderno, fatta eccezione per pochi pezzi "speciali", è solo una copia sbiadita di uno d'epoca il cui pregio artigianale supera di gran lunga le poche migliorie industriali dei moderni.

C'è oggi più "proporzione" tra valore e prezzo in un Rolex, un Omega, un IWC o un Panerai, che non in molti Patek o VC o AP, che nel sovrapprezzo dei loro prodotti si fanno pagare marchio  (come Rolex) ma soprattutto l'illusione di un pregio che per buona parte non esiste.

L'apporto artigianale è ormai confinato alle produzioni di nicchia di qualche indipendente e ai pezzi civetta delle grandi case (rifiniti spesso all'esterno conto terzi) realizzati per le ragioni commerciali e di marketing già espresse.

Qualcuno tempo addietro scrisse che alle grandi case il ricavo della produzione industriale serve a finanziare la creazione della poca vera alta orologeria che fanno o si fanno fare, ma a ben guardare è esattamente il contrario: celebrazioni e serie speciali servono a vendere a prezzi insensati la produzione industriale, che è quella da cui cola il grasso :)
« Ultima modifica: Gennaio 29, 2016, 14:36:43 pm da ciaca »
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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #86 il: Gennaio 30, 2016, 07:52:14 am »
Infatti, i rapporti pregio costruttivo/qualità/marchio/prezzo sono completamente scardinati. Abbiamo oramai scardinato anche il concetto di manifattura e giustamente. Ho recentemente aperto un mio IWC Ingenieur con calibro Pellaton, un Omega PO cal 2500 Coaxial, un Longines LD con Eta. Tre orologi sportivi, tre calibri, uno in house, l'altro metà e metà, l'altro completamente ETA.  Il meglio fatto e rifinito dei tre, con sorpresa del mio orologiaio era proprio il Longines .

ciaca

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #87 il: Gennaio 30, 2016, 11:06:29 am »
Non so sulla base di cosa il tuo orologiaio abbia fatto quella affermazione ma guardando il 633 (2824) che monta il tuo LongInes mi viene da dire che forse non ha nemmeno molto senso parlare di "meglio fatto e rifinito" quando la fattura dei 3 è di questo livello



Il che ci riporta al discorso precedente, manifattura o meno sul pregio della macchina rileva meno di nulla.
A seguire un P9000 "manifattura" Panerai



Si nota la stessa sostanziale povertà e la medesima assenza di alcun tipo di cura del dettaglio, due robusti trattori fatti a macchina in grande serie dove l'unico Comun denominatore è la ricerca della massima economia.
« Ultima modifica: Gennaio 30, 2016, 11:11:22 am da ciaca »
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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #88 il: Gennaio 30, 2016, 12:52:48 pm »
Considerando che dal mio IWC al LD ci passano almeno 1800 Eurozzi, l'Eta 2824 fa la sua schifiata figura.

guagua72

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Re:Movimenti di manifattura "in house"
« Risposta #89 il: Gennaio 30, 2016, 13:00:09 pm »
Purtroppo non riesco a caricare le foto, ma di seguito l'opinione di qualcuno su altro forum:
"…..per ciò che ho visto i calibri ETA di Longines mi appaiono più curati di quelli di Tudor. Certe indecenze che si vedono su Tudor non si vedono sui Longines, e mi riferisco alle ciambelle sostituite da staffe orrende. Quindi se Tudor monta il TOP ETA, Longines monta evidentemente il super TOP…"