Royal Oak 5402 e Nautilus 3700 (jlc), tutti complicati d'epoca AP e PP (Valjoux e Victorin Piguet), tutti i daytona d'epoca e contemporanei (Valjoux e Zenith), tutti i Breguet (lemania), direi tutti i grandi orologi che hanno fatto la storia dell'orologeria da polso, del passato più o meno prossimo, sono orologi che montano calibri prodotti da terzi.
Le ebauche e i cabinotiers sono le basi dell'orologeria svizzera che è nata, si è affermata e si è diffusa grazie a questo modello della sua filiera produttiva.
Modello altamente efficiente in quanto capace di creare alta specializzazione in ciascuna componente dell'orologio (cassai, quadrantisti, fornitori di ebauche, incisori, ecc ecc) senza disperdere risorse (tempo, denaro e investimenti) in ridondanti duplicazioni.
Tanto più in un'epoca in cui produrre voleva dire appunto investire in manodopera altamente qualificata (e costosa) con processi produttivi ad elevata incidenza artigianale e bassa produttività .
Oggi che i moderni sistemi di produzione industriale consentono cicli di lavorazioni altamente automatizzati a basso o nullo apporto di manodopera qualificata e altissima produttività, a fronte di aziende le cui dimensioni sono ormai lontane da quelle di piccoli laboratori semi artigianali che avevano un tempo molte di esse, il percorso della "manifattura" in casa é sostenibile e quindi proliferano prodotti costruiti in proprio seppur tutti concettualmente uguali e privi di alcun particolare pregio.
Giusto per l'orgoglio sbandierato ai quattro venti di affermare "l'ho fatto io", senza però badare al cosa: banalità sfornate in serie dalle macchine che non hanno più nulla di rilevante, nella maggior parte dei casi, in un'epoca in cui anche i cinesi grazie a queste macchine sono in grado di produrre, per esempio, un tourbillon.