Orologico Forum 3.0

Gheddafi fù......

Manu

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Re:Gheddafi fù......
« Risposta #75 il: Ottobre 26, 2011, 17:08:51 pm »
no, ho detto la stessa cosa no?

"..e se la finiremo "
 
va letto come un "non la finiremo"
 
è stato un mio fraintendimento
avevo interpretato "finiremo" come monito a "non smettere"
 
ok  ;)
« Ultima modifica: Ottobre 26, 2011, 17:10:29 pm da Manu »

Airangel

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Re:Gheddafi fù......
« Risposta #76 il: Ottobre 26, 2011, 17:13:10 pm »
nono infatti, la dobbiamo smettere ed accettare il loro modus vivendi e specialmente rispettare chi vince le elezioni se queste elezioni sono libere e regolari.

Re:Gheddafi fù......
« Risposta #77 il: Ottobre 26, 2011, 17:38:08 pm »
nono infatti, la dobbiamo smettere ed accettare il loro modus vivendi e specialmente rispettare chi vince le elezioni se queste elezioni sono libere e regolari.
...Ma sempre a casa loro però.  :D ;)

Airangel

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Re:Gheddafi fù......
« Risposta #78 il: Ottobre 26, 2011, 17:53:15 pm »
e certo Mario.....se andiamo là a imporre stili di vita e leader, come credi la prendano? poi è ovvio che finisce tutto in vacca e ci ritroviamo qui migliaia e migliaia di profughi.......

Sir C

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Re:Gheddafi fù......
« Risposta #79 il: Ottobre 26, 2011, 19:02:28 pm »




Alcune cose erano intuibili e alla portata di tutti noi, altre circostanze e informazioni risultano fondamentali per avere un quadro più definito di quello che sta succedendo e che probabilmente succederà nella penisola araba e in nord Africa

Buona lettura

ISLAMISMO E PETROLIO

LU­CIO CA­RAC­CIO­LO

L’E­SE­CU­ZIO­NE di Ghed­da­fi sa­rà for­se l’i­ni­zio del­la fi­ne del­la ri­vo­lu­zio­ne li­bi­ca. For­se. Di cer­to è una tap­pa im­por­tan­te del­la con­tro­ri­vo­lu­zio­ne geo­po­li­ti­ca pi­lo­ta­ta dal­le pe­tro­mo­nar­chie del Gol­fo e da­gli isla­mi­sti. Os­sia da­gli esclu­si del­la pri­ma on­da­ta in­sur­re­zio­na­le che dal 17 di­cem­bre 2010 ha scos­so il Nor­da­fri­ca, a par­ti­re dal­la Tu­ni­sia e dal­l’E­git­to. Si­sma per­ce­pi­to con ter­ro­re dal­l’A­ra­bia Sau­di­ta e dai­suoi sa­tel­li­ti nel Gol­fo.

Re­gi­mi as­so­lu­ti­sti che spo­sa­no il pub­bli­co pu­ri­smo isla­mi­co (di ra­do pra­ti­ca­to in pri­va­to) al vin­co­lo stra­te­gi­co con l’A­me­ri­ca, fon­da­to sul­lo scam­bio fra ener­gia ara­ba e as­set mi­li­ta­ri a stel­le e stri­sce ri­vol­ti con­tro l’ar­ci­ne­mi­co co­mu­ne: l’I­ran.

Do­po il pa­ni­co, la pri­ma pro­fi­las­si sot­to spe­cie di piog­gia di dol­la­ri: qua­si due­cen­to mi­liar­di elar­gi­ti pron­ta cas­sa dal re sau­di­ta ai suoi gra­ti sud­di­ti, va­rie de­ci­ne da­gli emi­ri del Gol­fo. Ma due even­ti chia­ve mar­ca­no qua­si con­tem­po­ra­nea­men­te l’av­vio del­la con­tro­ri­vo­lu­zio­ne: l’in­va­sio­ne sau­di­ta del Bah­rein e la guer­ra per ro­ve­scia­re Ghed­da­fi, er­ra­ti­co ne­mi­co di Riyad e di qua­si tut­ti i re­gi­mi ara­bi, ol­tre che de­gli isla­mi­sti.

Il 12 feb­bra­io le trup­pe sau­di­te en­tra­no a ban­die­re spie­ga­te nel Bah­rein in ri­vol­ta, nel ti­mo­re che ca­da in ma­ni ira­nia­ne. Buon esem­pio di “aiu­to fra­ter­no” che in tem­pi e con­te­sti di­ver­si avreb­be su­sci­ta­to al­me­no la ri­pro­va­zio­ne del­le no­stre de­mo­cra­zie. Nul­la di ciò. An­zi, so­spi­ri di sol­lie­vo a Wa­shing­ton co­me a Lon­dra, a Pe­chi­no co­me a Ber­li­no, a To­kyo co­me a Pa­ri­gi. In­som­ma ovun­que si te­me che la pri­ma­ve­ra ara­ba pos­sa esten­der­si ai cu­sto­di del più stra­te­gi­co te­so­ro ener­ge­ti­co — le mo­nar­chie ara­be del Gol­fo — tra­li­gnan­do in in­ver­no glo­ba­le. Pro­prio in quei gior­ni ma­tu­ra­va in Ci­re­nai­ca la ri­vol­ta con­tro Ghed­da­fi. Do­ve l’in­sof­fe­ren­za po­po­la­re per l’op­pres­sio­ne del du­ce li­bi­co af­fret­ta­va il ten­ta­ti­vo di col­po di Sta­to di al­cu­ni ex fe­de­lis­si­mi del co­lon­nel­lo, sup­por­ta­ti dal­l’in­tel­li­gen­ce e da for­ze spe­cia­li fran­ce­si e bri­tan­ni­che. Scar­sa at­ten­zio­ne si de­di­ca­va al­la con­tin­gen­za che le pri­me ar­mi fos­se­ro sta­te di­stri­bui­te ai ri­bel­li da un com­man­do isla­mi­sta che ave­va as­sal­ta­to la ca­ser­ma di Der­na. Me­no an­co­ra al fat­to che l’or­ga­no prin­ci­pe del­la di­sin­for­ma­zio­ne ri­vo­lu­zio­na­ria si con­fer­ma­va Al Ja­zee­ra,ca­na­le sa­tel­li­ta­re qa­ta­ri­no con­trol­la­to dal più au­to­cra­ti­co fra i pe­tro­mo­nar­chi, l’e­mi­ro al-Tha­ni. Un dit­ta­to­re che vuo­le espor­ta­re la de­mo­cra­zia, sia pu­re mol­to lon­ta­no da ca­sa sua — me­glio, per te­ner­ce­la lon­ta­na: un­pa­ra­dig­ma da se­gna­la­re nei fu­tu­ri ma­nua­li di po­li­to­lo­gia.

Qua­si inos­ser­va­ta pas­se­rà poi la re­cen­te no­ti­zia del­le di­mis­sio­ni del di­ret­to­re di Al Ja­zee­ra,

sma­sche­ra­to da Wi­ki-Leaks co­me agen­te del­la Cia e pron­ta­men­te so­sti­tui­to da un cu­gi­no del­l’e­mi­ro.

Inol­tre, so­lo nel­la li­be­ra­zio­ne di Tri­po­li ver­rà pie­na­men­te in lu­ce il ruo­lo de­ci­si­vo del­le bri­ga­te isla­mi­ste nel­la li­qui­da­zio­ne del re­gi­me, ben più ro­bu­ste del­le rac­co­gli­tic­ce mi­li­zie del Con­si­glio na­zio­na­le di tran­si­zio­ne, re­fe­ren­te dei fran­coin­gle­si e del­la Na­to nel­la guer­ra con­tro Ghed­da­fi. Le bri­ga­te isla­mi­ste era­no e re­sta­no gui­da­te da un ji­ha­di­sta doc co­me Ab­del Ha­kim Be­lhaj. A ispi­rar­le è lo sceic­co Ali al-Sa­la­bi, espo­nen­te dei Fra­tel­li mu­sul­ma­ni, il qua­le ha chie­sto e pro­ba­bil­men­te ot­ter­rà le di­mis­sio­ni del “pri­mo mi­ni­stro” del Cnt, Mah­mud Ji­bril, e de­gli al­tri “se­co­la­ri­sti”. Di qui le per­si­sten­ti ri­va­li­tà fra i ri­vo­lu­zio­na­ri li­bi­ci, che si con­ten­do­no ar­mi in pu­gno quo­te di po­te­re e di ter­ri­to­rio.

In at­te­sa di sta­bi­li­re chi sor­ti­rà vin­ci­to­re dal­la par­ti­ta fra gli ever­so­ri del ghed­da­fi­smo — te­mia­mo ci vor­rà del tem­po e del san­gue — que­sti e mol­ti al­tri ele­men­ti in­du­co­no a sta­bi­li­re che la ri­vo­lu­zio­ne li­bi­ca se­gni in­sie­me la fi­ne di un’o­dio­sa ti­ran­nia e un pas­sag­gio ri­le­van­te nel­la con­tro­ri­vo­lu­zio­ne gui­da­ta dal­le pe­tro­mo­nar­chie del Gol­fo. Una rea­zio­ne am­bi­gua­men­te as­se­con­da­ta da­gli Sta­ti Uni­ti, da al­tre po­ten­ze oc­ci­den­ta­li e non so­lo, ac­co­mu­na­te ai sau­di­ti nel­l’in­te­res­se a scon­giu­ra­re la de­sta­bi­liz­za­zio­ne del­la Pe­ni­so­la ara­bi­ca. Even­to in sé ca­ta­stro­fi­co, che nel­la cri­si eco­no­mi­ca at­tua­le as­su­me­reb­be ri­fles­si apo­ca­lit­ti­ci.

La sin­cro­nia fra in­va­sio­ne sau­di­ta del Bah­rein e ri­vol­ta in Li­bia non è dun­que me­ra­men­te tem­po­ra­le, ma geo­po­li­ti­ca. Si con­si­de­ri so­lo che da que­sto dop­pio even­to so­no sca­tu­ri­te, fra le al­tre, que­ste con­se­guen­ze: a) il ra­pi­do de­cli­no del­le istan­ze lai­che e pro­gres­si­ste nel­le piaz­ze ara­be e nor­da­fri­ca­ne, in pa­ral­le­lo al­l’e­mer­ge­re di va­ri grup­pi isla­mi­sti, da­gli scal­tri Fra­tel­li Mu­sul­ma­ni agli estre­mi­sti sa­la­fi­ti, spes­so d’in­te­sa con gli au­to­cra­ti sun­ni­ti del Gol­fo, Qa­tar in te­sta; b) il pa­ral­le­lo riaf­fer­mar­si del­le For­ze ar­ma­te co­me cen­tro del po­te­re egi­zia­no, non scal­fi­bi­le dal­le for­ma­zio­ni po­li­ti­che emer­gen­ti; c) la ri­nun­cia, al­me­no fi­no­ra, a qual­sia­si in­ter­ven­to oc­ci­den­ta­le o ara­bo in Si­ria — do­ve al-As­sad mas­sa­cra a man sal­va gli op­po­si­to­ri — per ti­mo­re che il pros­si­mo re­gi­me si ri­ve­li più pe­ri­co­lo­so del­l’at­tua­le; d) il rie­splo­de­re de­gli istin­ti an­ti­srae­lia­ni e an­ti­se­mi­ti al Cai­ro e al­tro­ve; e) la pa­ros­si­sti­ca ten­sio­ne fra Ara­bia Sau­di­ta e Iran, do­po il pre­sun­to ten­ta­ti­vo ira­nia­no di as­sas­si­na­re l’am­ba­scia­to­re sau­di­ta a Wa­shing­ton. Il ri­schio di una guer­ra pre­ven­ti­va di Ge­ru­sa­lem­me con­tro Te­he­ran ne ri­sul­ta ac­cen­tua­to. È pre­sto per trar­re un bi­lan­cio del­le ma­no­vre in cor­so lun­go la no­stra pe­ri­fe­ria me­ri­dio­na­le. Non è tar­di per pro­va­re a in­ter­pre­tar­le a par­ti­re non dai no­stri de­si­de­ri o dal­le no­stre edi­fi­can­ti sem­pli­fi­ca­zio­ni, ma dal­le ra­gio­ni e da­gli in­te­res­si dei pro­ta­go­ni­sti, per quan­to eso­te­ri­ci o ese­cran­di pos­sa­no ap­pa­rir­ci. An­che per evi­ta­re di­ca­der­ne vit­ti­me.




« Ultima modifica: Ottobre 26, 2011, 19:04:34 pm da Sir C »
Cavaliere Vostro
Sir Citrone

Re:Gheddafi fù......
« Risposta #80 il: Ottobre 26, 2011, 20:11:52 pm »
Citazione
....c) la ri­nun­cia, al­me­no fi­no­ra, a qual­sia­si in­ter­ven­to oc­ci­den­ta­le o ara­bo in Si­ria — do­ve al-As­sad mas­sa­cra a man sal­va gli op­po­si­to­ri — per ti­mo­re che il pros­si­mo re­gi­me si ri­ve­li più pe­ri­co­lo­so del­l’at­tua­le

...finalmente l'hanno capito!
La democrazia e i valori dell'occidente...
(quando sono valori e non disvalori, perché anche su questi l'occidente è all'avanguardia)
....non sono né replicabili né esportabili.
Il processo che ha portato l'occidente a questo livello di civiltà ha impiegato duemila anni a concludersi.....non si può pretendere che venga metabolizzato i qualche anno dal mondo arabo/islamico.
« Ultima modifica: Ottobre 26, 2011, 20:13:52 pm da Piero Tiepolo »

Airangel

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Re:Gheddafi fù......
« Risposta #81 il: Ottobre 27, 2011, 07:25:58 am »
ecco appunto, quindi tiriamo i remi in barca e lasciamoli là.....