"Scentrato" è un termine comunemente usato nella grafica, a discapito del più corretto "decentrato", che viene regolarmente snobbato dagli addetti ai lavori, perchè più lungo a dirsi, è un vezzo linguistico, che a molti della "vecchia guardia" grafica, piace usare: " Ueh, pirla te vedet no che l'è scentrà".
La stampa "Tampografica", definibile come: "stampa indiretta con matrice flessografica curva, da clichè piano" avviene tramite un "tampone" in materiale gommoso molto flessibile, che va ad inchiostrarsi su una superfice
piana, incisa secondo il disegno da riportare sull'oggetto finale. La matrice deve essere necessariamente piana, altrimenti non sarebbe possibile eliminare l'eccedenza di inchiostro, tramite una racla, esattamente come avviene nella stampa a rotocalco, dove il cilindro, (rigido) gira immerso in un calamaio contenente inchiostro molto liquido; la parte in eccesso dell'inchiostro pescato, viene eliminata tramite una "racla", ovvero una lama in acciaio molto sottile e flessibile, costantemente a contatto col cilindro. La parte incisa del cilindro, trattiene una sottile porzione di inchiostro, che viene riportato in modo "diretto" sul materiale ricevente finale. Ho sottolineato il non trascurabile particolare, per cui il tampone va ad inchiostrarsi su una superfice piana, mentre va a stampare su una superfice su due livelli. La deformazione che subisce il tampone in fase di inchiostrazione del tampone, non è la medesima che subisce in fase di stampa su una superfice a due o più livelli; lo scalino che porta la superfice ad un livello inferiore, ha un suo spessore che deve essere calcolato, il tampone adattandosi alla superfice da stampare riduce il suo sviluppo di stampa, riportando un'immagine che risulta leggermente accorciata rispetto all'originale, Il fenomeno , risulta poco rilevabile, perchè originato da una matrice molto flessibile, che oltre a subire una deformazione, compensa in parte, con la sua estrema elasticità, parte della deformazione stessa. Altro discorso va fatto per la stampa serigrafica, adottata in passato per stampare e ristampare i quadranti degli orologi; la matrice serigrafica, sicuramente meno flessibile ed adattabile ad una superfice su due livelli, risultava meno "tollerante" verso questo aspetto tecnico di stampa. La stampa tampografica, ha una storia relativamente breve, perlomeno ai livelli di precisione ottenibili oggigiorno con macchinari di ultima generazione e con una tecnologia dei materiali, molto più evoluta rispetto a non moltissimi anni fa. Mi scuso se sono stato piuttosto prolisso, ma tentare di esporre certi argomenti tecnici, oltre che non facile, è necessariamente poco sintetizzabile.
P.S. Per non dilungarmi oltre, sorvolo sulle imprecisioni dell'amico Soyuz, che mi fanno chiaramente intuire quanto poco sia pratico di problematiche legate ai sistemi di stampa.