Sarei tanto curioso di avere notizie sulla proprietā effettiva del marchio Gala. puō essere che non ci siano mai state una morte ed una rinascita "palpabili" del marchio, certe transizioni possono avvenire anche senza soluzione di continuitā. Rimane molto sospetto il fatto che l'azienda abbia totalmente stravolto il suo modus operandi, buttandosi a capofitto sul digitale, quando fino a non moltissimi anni fa, montava anche meccaniche ETA di discreta qualitā. Ti faccio una domanda, "come mai non ha seguitato a privilegiare componenti di produzione Svizzera? Avrebbe potuto continuare a fregiarsi dello "Swiss Made"... Poi, guarda tu se riesci a trovare il sito internet della maison, io non ci sono riuscito, almeno fino ad un paio di anni fa, quando acquistai quel Gala quartz.
Premetto che di orologi a marchio Gala, attuali, con movimento svizzero, ne ho visti...non molti ma ne ho visti.
Beh penso che siano scelte commerciali. A quanto ne so io, non sono rari i casi in cui alcune maison, con un passato discreto, pur rimanendo della stessa proprietā hanno privilegiato un discorso commerciale diverso, da quello prettamente svizzero...comunque non totalmente abbandonato. Molti casi sono proprio in italia: penso a Pryngeps, Altanus, Lorenz, per fare dei nomi famosi...ormai la parte di produzione "swiss made" č quasi scomparsa o ricopre un segmento del tutto marginale della proposta commerciale.
Del resto la via č stata tracciata dallo stesso Swatch Group, visto che la produzione di uno dei marchi pių commercializzati della stessa, Hamilton, avviene in Cina, con materiali in buona parte cinesi (casse, vetri, packaging e corredi vari, etc.) .
In sostanza, per questo io amo collezionare vintage, nei quali, almeno fino agli anni 60 del secolo scorso, trovo un "sapore" che in questa era della globalizzazione faccio fatica a riscontrare. Proprio per questo, per quel che riguarda l'orologeria moderna, non mi faccio trarre in inganno dallo "swiss made" (assimilabile al "made in italy" o all' "I.G.P." ... sigle burocratiche insomma), e so apprezzare (come del resto vedo anche Mario, ma siamo molti molti di pių) un buon manufatto cinese, senza farsi ingannare dal prezzo di vendita e/o dal costo di produzione che, come abbiamo avuto modo di analizzare prima, č un discorso abbastanza relativo e "volatile" a seconda delle latitudini.
Ciao
(ammazza quanto ho scritto
)