Se dovessero verificarsi certe condizioni, che mi auguro non debbano mai verificarsi; credete davvero che il Nord del paese, accetterebbe supinamente di affondare in allegria col resto dell'Italia? La spinta seccessionista vagheggiata dalla lega, crescerebbe a dismisura, trovando facile esca in masse che si ritengono sfruttate dalla politica centralista romana. Roma nasce come città stato e pian piano conquista un impero che nel suo periodo di massimo splendore, include praticamente tutti i paesi del nord Europa, alcune aree dell'Africa del nord e tutto il medio Oriente. La decadenza di questo impero, inizia con la scissione in due diversi imperi, quello d'Occidente e quello d'Oriente; progressivamente le provincie periferiche dell'impero, oramai impossibili da controllare, riacquistano la loro indipendenza, si formano nuovi stati sovrani e l'impero romano muore. Non del tutto però, i popoli Italici, che più prossimi, per primi forono assoggettati, continuano bene o male a subire l'influenza romana: dai Sabini, agli Apuli, dai Siculi ai Sardi; gli Orobi, i Liguri, i Volsci, i Veneti, i Carni, gli Ausoni-Aurunci, i Celti e molti altri ancora, rimangono nella sfera d'influenza romana, l'Impero romano li aveva vinti ed in qualche modo "romanizzati". Certo, da allora ad oggi, c'è stato un periodo storico chiamato Risorgimento, che ha tentato di accomunare tutti questi popoli sotto una sola patria e sotto una sola bandiera; precedentemente gli si era data anche una sola lingua. Sembrava fatta e credo che in molti la pensino così, molti altri "Italiani", sicuramente una minoranza comunque, sono convinti di essere rimasti l'ultimo residuo di quello che fu l'Impero romano e come tali di continuare ad essere da esso sfruttati. E' un punto di vista, che ha una sua base di verità nella storia passata e nella situazione presente.