Il dramma che si è verificato questa notte al largo dell'isola del Giglio rischia di avere conseguenze molto gravi in uno dei settori turistici più in attivo degli ultimi anni.
E' vero che andando per mare c'è sempre il rischio che qualcosa possa non andare per il verso giusto.
Però le tecnologie, la professionalità degli operatori e la perfetta conoscenza delle rotte dovrebbero contribuire a rendere questo rischio il più basso possibile.
Sorprende quindi che un gigante del mare come la Costa Concordia, di recentissima costruzione e dotata delle più sofisticate apparecchiature elettroniche, sia incappata in un incidente così banale ma dalle conseguenze così devastanti.
Adesso la priorità è assicurare assistenza e supporto ai naufraghi e cordoglio per le vittime, ma verrà presto il tempo delle inchieste e dell'accertamento delle responsabilità.
E capire se, a livello di programmazione e addestramento del personale di bordo, si sia fatto tutto il necessario per assicurare un'adeguata assistenza ai passeggeri in caso di sinistro.
Insomma, il dubbio è: tra i 1500 uomini di equipaggio di una grossa nave turistica come quella, quanti sono effettivamente in grado e professionalmente preparati per affrontare un'emergenza?
Non metto in dubbio che a bordo ci fossero cuochi, camerieri, addetti alle pulizie, barman, pianisti, ballerini, fotografi, animatori ecc. ecc. in numero adeguato: ma quanti esperti "marinai"?
Ho sempre pensato che una crociera fosse uno dei modi migliori e piacevoli per trascorrere una vacanza: ma adesso, con quello che è successo, mi viene qualche dubbio....