Nessuno si illuda, non ci sarà nessuna crescita, o perlomeno nessuna crescita come sarebbe auspicabile ed alla quale ancora molti credono.
Siamo nella fase in cui si costruiscono enormi castelli di carta, dopo che anche l'era industriale ed il coseguente capitalismo derivatone, ha praticamente raggiunto il fondo della sua fase discendente.
Potranno esserci brevi periodi in cui una debole ricrescita illuderà molti, ma la verità è che non sarà mai più possibile dare un lavoro a tutti.
Il mercato dei beni di consumo è saturo e le masse sono sempre meno in condizione di alimentarlo.
Non possiedo una sfera di cristallo, ma i segnali sono quel che sono e non vederli, significa essere ciechi.
Ragazzi, bisogna inventarsi qualcosa di nuovo, che rifondi il rapporto stato, cittadini e territorio; il rapporto tra stati e stati in una nuova etica del vivere comune.
Comunismo e capitalismo, hanno fallito l'obbiettivo di creare una paneconomia globale in grado di assegnare obbiettivi, risorse e dignità ad ogni essere umano.
Il vero dramma stà nel fatto che non si vede all'orizzonte un nuovo modello globale sostenibile e temo che chi oggi gode di privilegi particolari, non sarà disponibile a rinunciarvi, lascio a chiunque abbia un minimo di materia grigia sotto la chioma, prevedere i possibili sviluppi della situazione globale; io ci ho provato e quel che ho visto mi angoscia.
Vorrei che qualcuno trovasse il coraggio di dire a quelle moltitudini di genti che non trovano lavoro e che sono destinati a crescere inesorabilmente, che allo stato dell'arte, non esistono prospettive, forse la scossa sarebbe tale da indurre qualche mente veramente eccelsa a concepire prima e costruire poi, un futuro migliore per tutti, ma bisogna fare presto, siamo già in ritardo.