Grazie per le risposte.
Ricapitolando: conservando lo scontrino, effettuando un pagamento tracciabile (assegno, carta di credito, bonifico), e possibilmente facendosi rilasciare un certificato di lecita provenienza, ci si può mettere al riparo da un' eventuale accusa di ricettazione.
Ma, se il certificato di lecita provenienza è falso (magari è stato rilasciato falsificato da terzi al rivenditore, a sua volta in buona fede) come può il cliente salvaguardarsi dal rischio di perdere il proprio acquisto qualora si rivolgesse alla casa madre per una riparazione? Perchè so per certo che mandando un Rolex o un Cartier rubato alla casa madre per una riparazione, quelli (giustamente)lo sequestrano. Per cui all' acquirente non rimane che far causa al rivenditore. L' optimum sarebbe verificare la lecita provenienza dell' orologio prima dell' acquisto... secondo voi è possibile farlo? Fornendo il codice identificativo alla casa madre o alla polizia, che so. Sarebbe utile un database degli orologi rubati accessibile a tutti, per scoraggiare la ricettazione: esiste già?
Grazie