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Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni

Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« il: Settembre 15, 2013, 11:10:09 am »
Traggo spunto da un paio di interessanti quesiti tecnici per aprire dei piccoli threads dedicati: naturalmente chi intenda contribuire e portare altro materiale è benvenuto! :)


Carica a martelletto: dispositivo di carica automatica concepito per gli orologi da polso, la sua diffusione maggiore si registra negli anni '40/'50 anche se già nel 1924 John Harwood con il primo automatico da polso impiegò un sistema simile, utilizzando dei respingenti per la massa oscillante dalla forma a "pistone" molto pronunciata.

Per inciso, l'orologio di Harwood non ottenne grande successo, venendo prodotto per un periodo limitato fino al 1931, quando la compagnia produttrice fu messa in ginocchio dalla crisi economica scatenatasi qualche anno prima; inoltre, dal punto di vista tecnico i difetti erano notevoli, il movimento base AS e modificato con brevettazione depositata da Harwood disponeva di sole 12h di riserva di carica, non disponeva della carica manuale e necessitava della rotazione del fondello per la messa all'ora, essendo privo di corona.

Ritornando alla tipologia poi affermatasi in seguito, tale dispositivo di carica automatica si serve di una massa oscillante imperniata centralmente e limitata nella sua corsa (ca.270 gradi) da molle a respingente, da cui il caratteristico nome "bumper" o martelletto, in virtù del continuo rimbalzare della massa da un lato all'altro. Diversamente dal primitivo orologio di Harwood, i modelli poi affermatisi sfruttavano un substrato tempo tradizionale, con messa all'ora e carica manuale disponibili azionando la corona nella consueta posizione esterna alla cassa.

Costruttori come Jaeger le Coultre (con fornitura a Vacheron Constantin), Omega (in partnership con Tissot), Zenith, Universal Genève (Martel), Movado ed altri diedero notevole prova delle loro capacità costruttive nel realizzarli, in particolare il cal.133.8 di Zenith è apprezzato nelle versioni cronometriche, senza trascurare gli elevati standard di finitura che, come sempre, Vacheron Constantin raggiunse nel migliorare la versione base fornita da Le Coultre.

Tuttavia, tale dispositivo non ottenne il successo sperato, vedendosi superato nel gradimento dei costruttori dal sistema della massa oscillante libera a 360 gradi che per prima Rolex aveva sviluppato con buon grado di affidabilità, lanciandolo già nel 1933; poi Eterna con il sistema dei cuscinetti a sfera (poi divenuti il logo della maison) perfezionò ulteriormente il dispositivo che è ancora oggi impiegato senza troppe modifiche di rilievo nella gran parte degli orologi a carica automatica (vedasi Eta).


A questo punto, sarebbe bello che alle parole facesse da seguito qualche immagine di calibri a martelletto: per conto mio (adesso non posso inserire foto :() rinvio al mio nuovo arrivato Movado 220 e al caro vecchio Universal Genève cal.139 che mi accompagna ormai da quasi due annetti.

Spero che questo piccolo contributo sia di vostro gradimento e, auspicabilmente, possa essere spunto per delucidazioni ulteriori. Buona lettura!
« Ultima modifica: Settembre 15, 2013, 11:13:21 am da Music and Watches »

Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #1 il: Settembre 16, 2013, 20:53:35 pm »
Mi fa piacere che qualcuno si sia interessato alla spirale alla Breguet, evidentemente sulla scia del fascino del Maestro...ma proprio nessuno reputa degno di approfondimenti questo tema? Solo a voler pubblicare foto si potrebbero riempire pagine :-\

Cicuzzo

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Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #2 il: Settembre 16, 2013, 21:55:13 pm »
Mi fa piacere che qualcuno si sia interessato alla spirale alla Breguet, evidentemente sulla scia del fascino del Maestro...ma proprio nessuno reputa degno di approfondimenti questo tema? Solo a voler pubblicare foto si potrebbero riempire pagine :-\

Mi piacerebbe contribuire fattivamente all'argomento, ma purtroppo non dispongo di movimenti bumper nella mia raccolta... :'(

Luigino

Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #3 il: Settembre 17, 2013, 08:00:35 am »
Grazie Dario, ho letto i tuoi interventi abbastanza velocemente; nel fine settimana approfondisco.
Grazie anche a Fabrizio per le foto e a teo per il video.

Patrizio

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Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #4 il: Settembre 17, 2013, 12:14:59 pm »
magari una fotina per far capire come funziona
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Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #5 il: Settembre 17, 2013, 12:36:58 pm »
Purtroppo non avendo il pc non posso aggiungerne...perciò avevo chiesto supporto...il topic sul Movado l'avevo preparato apposta e per colpa del caricamento foto non sono riuscito ad aggiungere le macro.

Cicuzzo

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Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #6 il: Settembre 17, 2013, 21:03:11 pm »
Ecco, da Ranfft.de, lo Zenith 133.8 con le due molle bene in vista:
 

Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #7 il: Febbraio 15, 2014, 07:15:49 am »
la storia dell'orologio automatico da polso è lunga e complessa ,negli anni 30 e 40 apparvero diversi modelli estremamente particolari e di breve vita,oltre all'harwood meritano un cenno il perpetual e il bulova con massa a pendolo,il wig-wag e il rolls e un altro bulova con l'intero movimento che si muoveva lungo la cassa di forma, il Wyler e l'autorist che sfruttavano le variazioni dimensionali del polso con i movimenti della mano, il glicyne primo modulare automatico, il pierce con massa a scorrimento ,il buren con massa a movimento pendolare

Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #8 il: Febbraio 15, 2014, 08:06:26 am »
la storia dell'orologio automatico da polso è lunga e complessa ,negli anni 30 e 40 apparvero diversi modelli estremamente particolari e di breve vita,oltre all'harwood meritano un cenno il perpetual e il bulova con massa a pendolo,il wig-wag e il rolls e un altro bulova con l'intero movimento che si muoveva lungo la cassa di forma, il Wyler e l'autorist che sfruttavano le variazioni dimensionali del polso con i movimenti della mano, il glicyne primo modulare automatico, il pierce con massa a scorrimento ,il buren con massa a movimento pendolare
Grazie Calendermeto, è vero le hanno provate davvero tutte...molto curiosi in particolare i Wyler che per sfruttare il movimento del polso ai fini di ricarica avevano il fondello semi-aperto. Il Glycine con il modulo automatico indipendente era già anni luce avanti, mi stupisco che non l'abbiano ripreso.

Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #9 il: Febbraio 22, 2014, 13:35:19 pm »
Ecco il mio
Universal Geneve cal.139

Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #10 il: Febbraio 22, 2014, 13:44:57 pm »
Il mio Movado cal.221

Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #11 il: Febbraio 23, 2014, 11:29:20 am »
penso che l'ultima casa ad abbandonare il sistema a battente (bumper) sia stata JLC che ha prodotto tutta la prima serie di memovox automatici con tale sistema fin nella prima metà anni 60

Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #12 il: Febbraio 23, 2014, 12:08:10 pm »
penso che l'ultima casa ad abbandonare il sistema a battente (bumper) sia stata JLC che ha prodotto tutta la prima serie di memovox automatici con tale sistema fin nella prima metà anni 60
Anche oltre la prima metà degli anni '60: il cal.815 senza data uscì di produzione nel 1966, l'825 con data nel 1969, proprio per essere rimpiazzato dal cal.916 con data e rotore oscillante a 360 gradi.

Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #13 il: Aprile 06, 2014, 13:52:38 pm »
prendo spunto da quanto detto da Dario:


"Per inciso, l'orologio di Harwood non ottenne grande successo, venendo prodotto per un periodo limitato fino al 1931, quando la compagnia produttrice fu messa in ginocchio dalla crisi economica scatenatasi qualche anno prima; inoltre, dal punto di vista tecnico i difetti erano notevoli, il movimento base AS e modificato con brevettazione depositata da Harwood disponeva di sole 12h di riserva di carica, non disponeva della carica manuale e necessitava della rotazione del fondello per la messa all'ora, essendo privo di corona"



il particolare sistema di rimessa all'ora ideato da harwood mirava ad eliminare la corona di carica e il relativo foro che era la principale causa di entrata di polvere e quant'altro nel meccanismo

inoltre ,almeno concettualmente,un orologio automatico non dovrebbe necessitare di un sistema di carica manuale, tanto è vero che quasi tutti i primi automatici degli anni trenta ne erano del tutto privi



allego anche una immagine dell'orologio di cui stiamo parlando ,che in ogni caso,rappresenta una vera pietra miliare nella storia dell'orologeria da polso




 




la ghiera zigrinata girevole permette la rimessa dell'ora,poi finito il settaggio delle lancette, si riporta la ghiera leggermente a ritroso ,fino a che compare nuovamente il bollino rosso nella finestrella al 6, a questo punto l'orologio è pronto a funzionare e basta scuoterlo un po' per dargli carica,e quindi lo si indossa



 N.B.la ghiera girevole, che qui è dal lato quadrante, in altri modelli era dal lato del fondello










l'interno del fondello riporta il brevetto che copre la cassa di questo orologio e il suo innovativo sistema di rimessa dell'ora










il movimento è ben rifinito e regolato in due posizioni,riporta inoltre il brevetto che lo riguarda





Re:Carica automatica a "martelletto" o "bumper": brevi nozioni
« Risposta #14 il: Aprile 06, 2014, 14:06:03 pm »
continuando:



"Costruttori come Jaeger le Coultre (con fornitura a Vacheron Constantin), Omega (in partnership con Tissot), Zenith, Universal Genève (Martel), Movado ed altri diedero notevole prova delle loro capacità costruttive nel realizzarli"


non solo loro dato che quasi tutti ,a parte Rolex;usarono movimenti a martelletto propri o del consorzio delle Ebauches


a questo proposito si deve ricordare che nel 1942, molto prima che Eterna introducesse il rotore su cuscinetti a sfera, era stato fatta una innovazione basilare da Felsa, vale a dire il dispositivo "bidynator" che permetteva la ricarica automatica in ambedue i sensi di rotazione,raddoppiandone in tal modo l'efficacia

(questa prerogativa mancava al Rolex perpetual degli anni 30/40)