l'argomento è tecnico,io l'ho trattato dal punto di vista storico vale a dire dalla fine anni 50 all'avvento del quarzo,sorvolando sul crono del consorzio buren Hamilton Breitling heuer, che contende al primero di zenith la primogenitura
ad altri il compito di chiarire cio' che si è succeduto negli anni successivi
Per quello che vale è per quello che serve sull'ultimo numero della rivista PP c'è la storia del 240 è di come gli Stern, durante la crisi del quarzo, intendessero comunque andare avanti nell'orologeria meccanica.
Lo sviluppo del 240 in Patek fu dovuto ad un tecnico proveniente da UG, il Signor Berret che in Universal si era occupato proprio del design dei calibri ultrapiatti.
Il 240 però, a differenza di altri ultrapiatti con rotore decentrato risolse anche i problemi della ricarica.
Il brevetto svizzero sembra sia dovuto a quello.
Circa invece le polemiche sui " ben noti limiti strutturali e cronografici" del 240 non posso che ribadire quanto già detto all'epoca al diretto interessato e cioè che sono tutte scemenze.
Un calibro sottile non nasce nè per battere test di resistenza nè per battere record cronografici.