Sia la ruota a colonne, che le camme, hanno il compito di guidare in modo preciso e coordinato gli spostamenti delle leve che permettono il corretto funzionamento del meccanismo del cronografo. Entrambi questi organi sono costituiti da elementi con una forma geometrica che prevede una successione di pieni e di vuoti. Le leve, che sono a contatto con il sistema di smistamento, nella zona dei pieni si allontanano e nella zona dei vuoti si avvicinano agli organi che hanno il compito di comandare. Così avviene per la leva di innesto, che ingrana la ruota dei secondi continui a quella centrale del cronografo quando lo si vuole far partire, per la leva di bloccaggio, che immobilizza allo stop del cronografo la lancetta sul punto in cui è arrivata (mentre la leva di innesto si allontana di nuovo) e per la leva a martello, che fa tornare a zero le lancette del cronografo (mentre la leva di bloccaggio a sua volta si allontana).
La principale differenza tra ruota a colonne e sistema a camme è nel modo di realizzazione e nel costo finale che ne deriva, mentre il funzionamento è praticamente lo stesso. La ruota a colonne è ricavata da un piccolo monoblocco di acciaio, lavorato con molteplici passaggi al tornio e alla fresa, fino a fargli assumere la classica forma che permette di riconoscerla al primo sguardo: un cilindro con la base coronata da una serie di appigli a forma di denti di sega e la parte superiore, quasi si trattasse di una torre merlata, con le cosiddette "colonne" a creare l'alternanza di pieni e vuoti su cui insistono le varie leve cronografiche.
Le camme, invece, vengono realizzate partendo da un foglio di lamiera, spessa quanto necessario, sagomato da potenti presse che con un sol colpo realizzano decine e decine di camme uguali. Queste, poi, ormai quasi della forma definitiva, vengono solo ripassate per togliere eventuali sbavature metalliche e per essere rifinite definitivamente.
La loro lavorazione, quindi, è enormemente meno complessa della ruota a colonne, che invece prevede molteplici passaggi di ogni singolo elemento su differenti macchine utensili, con un operatore sempre pronto ad intervenire manualmente per la perfetta riuscita dell'opera. Ma, ovviamente, a decidere della qualità di un movimento cronografico non è solo la presenza della ruota a colonne, visto anche il costo infinitamente superiore della sua realizzazione, ma il fatto che solo su movimenti a, partire da un certo livello viene utilizzata.
Non avrebbe senso, infatti, mettere su un movimento cronografico economico e meno rifinito un elemento dal costo industriale decisamente eccessivo per quel tipo di realizzazione. Così il mondo dei movimenti si è idealmente diviso in due: da una parte i raffinati movimenti con ruota a colonne, dall'altra i più economici movimenti con smistamento a camme. Ciò non vuol dire in assoluto che un movimento che nasca con le camme, ma che poi viene rifinito e messo a punto da una casa di alta orologeria, non sia superiore ad uno con ruota a colonne, ma lasciato allo stato quasi grezzo e montato senza alcun intervento e successiva messa a punto. Ma di casi come quest'ultimo citato ne esistono veramente pochissimi. Sicuramente più numerosi sono i casi in cui i movimenti con ruota a colonne sono straordinari e lasciano incantato ogni appassionato, mentre quelli con le camme sono spesso movimenti di cui si preferisce mettere in rilievo più che altro l'affidabilità e la robustezza.
quanto sopra per comprendere il meccanismo.
Ciò detto.....per voi è una discriminante nella scelta di un orologio cronografo? Oppure non vi interessa....
e se è una discriminante, perchè lo è? perchè è più prestigioso, più efficiente, oppure?