Per Universal Geneve la grande stagione dei cronografi ,iniziata verso la metà anni trenta, termina alla fine degli anni cinquanta ,con la vendita della Martel Watch alla Zenith. Da quel momento in avanti Universal si concentra principalmente sugli orologi automatici a microrotore di propria invenzione e realizzazione. I crono con movimenti propri vengono comunque ,seppur in quantità sempre più piccole, prodotti basandosi sulle scorte fino a completo esaurimento.
è in questo quadro storico che ,sul finire degli anni 60, viene introdotto un nuovo crono del tutto inusuale con meccanica su base Valjoux 72
Essendo l'epoca dello sbarco sulla Luna l'orologio viene denominato "space-compax"
modello di bellezza imbarazzante presenta una, fino ad all'ora, novità tecnica per la impermebilizzazione dei tasti cronografici ,e cioè quei tasti a vite che di li a poco verranno adottati anche dalla Rolex per il suo Daytona
A questa innovazione UG aggiunge ,come ulteriore protezione,due specifici cappucci in gomma che ricoprono i tasti in acciaio
anche la grossa corona di carica è di tipo avvitato, così pure naturalmente il fondo cassa
il movimento deriva da uno degli ultimi modelli di Vajoux 72