@mbelt: purtroppo riassumere un secolo di storia dell'orologeria da polso in poche righe è impresa impossibile, si rischia inevitabilmente di riassumere in modo semplicistico, di scrivere imprecisioni, di dimenticare molte cose.
Il senso del mio discorso è che le "grandi" case, per dimensioni, volumi e notorietà del marchio, nel campo dell'orologeria di largo consumo (l'alta orologeria e le sue complicazioni sono storia a se) non hanno mai fatto grande innovazione, almeno nel campo della meccanica.
Non l'ha mai fatta Rolex e non l'ha mai fatta Omega, che in quel segmento sono da sempre i due attori principali, l'hanno invece sempre fatta Le Coultre (che da sempre è la regina delle manifatture e ha da sola più brevetti di tutte le altre case passate e presenti messe insieme) e le altre manifatture vere, "grandi" per il contributo offerto (tra i quali quelli che hai ricordato) ma relativamente "piccole" in termini di dimensioni, pezzi venduti e successo commerciale generale.
Nel passato, come nel presente, l'innovazione l'hanno fatta gli attori di nicchia, desiderosi di conquistare visibilità, quote di mercato e un ruolo di primaria importanza nel mercato delle ebauches, a fronte di un atteggiamento statico e attendista da parte di quegli attori che invece il successo commerciale, ampio, ce lo avevano già.
In questo senso, dico, è cambiato poco nel corso della storia, e semmai oggi sia Rolex che Omega denotano una "vitalità" in termini di innovazione meccanica, per quanto modesta in valore assoluto, che nel passato non hanno mai palesato in analoga misura in così breve tempo.
Possono fare di più coi mezzi di cui dispongono? Certamente si. Se non lo fanno, evidentemente, è per scelte strategiche aziendali che noi, da appassionati, possiamo non condividere ma dal punto di vista aziendale, almeno fino ad aggi è indubbio che abbiano pagato.
E' un orologio che costa il giusto per cio' che ti offre in termini di storia , blasone , prestazioni sportive ed utilizzo totale ( in senso stretto ) , assai robusto , bello , comodo e proporzionatamente gradevole al polso e ultimo , ma non per tutti , con un eccellente valore nel tempo .
Temo ci stiamo avventurando nell'ennesimo discorso su rolex privo di grande costrutto.
- Storia e blasone sono per chi li apprezza, a me per esempio non frega nulla del blasone e la storia la cerco sui libri, sia che compro orologi, macchine, moto, abbigliamento. Compro il prodotto.
- Prestazioni sportive e uso totale: ce ne sono a tonnellate di orologi altrettanto sportivi, l'uso totale è invece un'invenzione del marketing, perchè mettere un submariner in giacca e cravatta è una forzatura come metterci un aquatimer, un seiko od ogni altro orologio subacqueo.
- Comodo e proporzionalmente gradevole, ancora, come migliaia di altri orologi di altre marche.
In tutto quello che hai detto, oggettivamente, non c'è alcunchè che possa dirsi esclusiva dei soli rolex, sono tutte caratteristiche, al netto della storia e del blasone, che si possono trovare in migliaia di altri orologi, che però sono sostanzialmente ignorati.
Quello che fa la differenza, senza girarci troppo attorno, sono la riconoscibilità del marchio, il valore come status symbol e quindi la conseguente domanda che ne mantiene alta la rivendibilità e la quotazione. Il resto è aria fritta.
Ho visto una scena di un film in cui una direttrice di una galleria d'arte, parlando con un facoltoso cliente, spiega: "il valore dell'opera non è nel nome dell'artista, e nemmeno nel modo in cui è fatta, è nel modo in cui ti fa sentire quando la possiedi".Bene, in molti quando posseggono un Rolex si sentono "bene", per ragioni su esposte. Perchè hanno un oggetto ambito da molti, che molti gli riconoscono e invidiano, che gli da un "tono", e che li rassicura oltre che dal punto di vista sociale (come ogni altro status symbol od oggetto "cool and trendy") anche da quello economico con la sua buona rivendibilità e tenuta del valore.
Appunto orologi "rassicuranti", per persone che evidentemente hanno bisogno di essere "rassicurate".
Tutto questo, con l'orologeria e la meccanica, non ha nulla a che vedere.
Ce l'ha, al contrario, con fenomeni di massa sociologici da cui la società dei consumi è inevitabilmente e irrimediabilmente affetta.
Come già scritto da altri prima, ti vendono "un sogno". Bravi loro a far sognare e a far leva sulle insicurezze delle masse, perchè fosse solo per gli "appassionati" della sola tipologia e/o tecnologia, farebbero fatica come tutti gli altri e forse anche di più.
La vulgata vuole la "manifattura"? E rolex ti da la "manifattura". La vulgata vuole l'evoluzione? E rolex per non restare indietro rispetto alla concorrenza ti "evolve" lo scappamento ad ancora.
Tutto questo serve ad alimentare "il sogno" e a "rassicurare" il cliente. E a condire di aria fritta questo sogno, con annesse "transizioni" e "unicità", promesse di rivalutazione e rivendibilità per gli n anni a venire. Delle geometrie della'ancora svizzera, dei cuscinetti a sfera sul rotore, dello scappamento coassiale e di ogni altra "innovazione", ai più non frega una mazza. Quel conta è il "sogno" che essi evocano. The show must go on...