In realtà non ho mai detto che non me ne interesso, semmai me ne interesso "entro un certo limite" oltre il quale non nutro più interesse nel curarmene.
Sarà la deformazione professionale da ingegnere, fossi un farmacista probabilmente mi concentrerei su un grado di accuratezza superiore
Non lo sono, quindi se un orologio marcia entro i parametri che ritengo soddisfacenti, ossia quelli che di fatto, praticamente, riesco ad apprezzare senza l'ausilio di complesse apparecchiature e metodologie di misurazione, per me "va bene" così.
Ciò non implica che non mi interessino le prestazioni cronometriche, o le soluzioni volte a migliorarle quando non ridondanti in rapporto ai benefici ottenuti, benefici in molti casi nemmeno facilmente misurabili.
Se così non fosse, non riuscirei più a godermi gli orologi, specie quelli più datati che non hanno in una cronometria da concorso i loro pregi.
Quando escono sono d'accordo, è quando rientrano che le cose diventano più difficili.
Io credo che oramai i processi produttivi portino dei prodotti che appena usciti sono regolati molto bene e con l'ausilio di strumenti molto efficaci.
Il problema è che prima o poi bisognerà regolarli e lì ci sarà un uomo che prova a rimetterli in marcia decentemente e devi incrociare le dita molto più spesso che in passato.
Su questo posso essere d'accordo
Una volta usciti da un processo altamente standardizzato, quando ripassano dalle mani di personale non particolarmente preparato è assai probabile che le cose peggiorino