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Le grandi case e la ricerca e sviluppo.

ALAN FORD

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Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« il: Aprile 06, 2015, 17:53:16 pm »
Su FB ad un amico che idolatrava il nautilus 5980 ho risposto ironicamente così:

" La mia Patek quella della mia gioventù ha deciso di fare un Nautilus crono.
Mr Stern ha imposto ai propri tecnici che le linee debbano rimanere il più possibile uguali al Nautilus, niente pulsanti che ne stravolgerebbero l'icona e soprattutto uno spessore contenuto al massimo.
Il movimento dovrà essere un monopulsante coassiale alla corona, con un po' d'ingegno potrebbe essere a vite!
Per lo spessore è preferibile un manuale e la cassa scavata come in origine permetterebbe di mantenersi entro i 9 mm.
Accipicchia se non fosse per i due contatori allineati neanche sembrerebbe un crono!
Bravi ragazzi ha detto Mr Stern nessuno avrà da dire ne chi ne capisce poco, ne chi ci capisce molto perchè piaccia o non piaccia noi abbiamo fatto il massimo, ci siamo impegnati ed abbiamo prodotto qualcosa di veramente esclusivo!
Bi-bi-bi-bi-bi-bi-bi......azzz....la sveglia!"


Ma i nuovi utenti di Patek impazziscono per quel nautilus analizzato che ha perso tutte le caratteristiche del nautilus, i rolexari da anni attendono niente meno che il "nuovo" daytona con la ghiera ceramica.
Cosa voglio dire?
Voglio dire che le case se ne fregano di sprecare soldi in ricerca quando dispongono di una utenza ignorante che si accontenta di briciole sotto forma di blasone.
Quindi il problema della decadenza è colpa dell'utenza che non pretende niente e non punisce la mediocrità.

Teo

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #1 il: Aprile 06, 2015, 18:50:49 pm »
Ma a me quello che stupisce più di tutti è che alla fine si rinuncia anche alla comodità di un orologio.
Per quella non è necessaria conpetenza insomma alcuni sono proprio scomodi al polso eppure...
Matteo

ciaca

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #2 il: Aprile 06, 2015, 18:55:33 pm »
A ben guardare la storia delle c.d. Grandi case, nessuna di loro ha mai brillato nel campo della r&d.
Tutte si sono sempre attestate su posizioni conservative, dedicando (almeno in passato) tutte le loro risorse alla cura dei dettagli e dei particolari, che era ciò che distingueva l'orologio dell'alto di gamma da quello più "popolare", spesso entrambi con le stesse (ottime) ebauche, oltre che allo sviluppo (in proprio o su commissione) dei moduli delle varie complicazioni, molti dei quali ancora oggi in commercio hanno ben oltre mezzo secolo di progetto.
Ciò che nell'era moderna è cambiato è che all'aumentare dei volumi è venuta meno anche quell'attenzione al dettaglio e quella cura maniacale delle finiture, e le grandi case sono diventate ne più ne meno degli assemblatori industriali forti soltanto di un marchio importante e della loro storia (a volte anche a loro sconosciuta).
Oggi che su fa molto marketing sul concetto di manifattura queste case stanno tornando a proporre qualcosa di nuovo o diverso, penso ad esempio al relativamente nuovo cronografo manuale di PP, o allo splendido cronografo a rotore periferico prodotto recentemente da VC.
Ma al di la del minimo sindacale di R&D richiesto per competere e salvare la faccia alimentando la comunicazione e il marketing, da queste grandi case non è lecito attendersi nulla di più come sempre è stato.
Al massimo comprano un brevetto altrui, come è stato per PP col 240 o per Omega con lo scappamento coassiale, o addirittura finanziano atelier di indipendenti riservandosi qualche esclusiva come è stato per AP con la R&P.
A livello di Holding poi non ha più nemmeno senso parlare di "case", sono marchi.
La R&D se si fa la si fa con qualche consociata a beneficio, poi, di tutti i marchi.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

S.M.

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #3 il: Aprile 06, 2015, 18:56:13 pm »
Mi conosci Ale, non sono un rolexaro, non ho mai avuto un Rolex, ma se fanno un nuovo Daytona con ghiera in ceramica nera e dial "panda" (per rendere l'idea) e contengono tutto in 40 mm, fanno un orologio strepitoso.....

Ora lapidatemi :-X
« Ultima modifica: Aprile 06, 2015, 19:05:23 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #4 il: Aprile 06, 2015, 20:45:43 pm »
Strepitoso per il sicuro successo commerciale, ordinario per tutto il resto come ordinario é l'attuale.
Di "strepitoso", in termini di orologeria, non é lecito attendersi molto da Rolex, ieri come oggi.
É già ragguardevole che abbiano migliorato il tradizionale scappamento ad ancora modificandone tutte le geometrie, come fatto sul nuovo calibro appena presentato (ma del quale il popolo dei rolexari se n'è sostanzialmente infischiato, troppo attenti appunto alle mancate novità in termini di Daytona o ghiere bicolori).
Per il resto, ordinaria orologeria industriale ben confezionata (direi ai vertici del segmento anche in rapporto agli impressionanti volumi di prodotto).
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

S.M.

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #5 il: Aprile 06, 2015, 21:03:33 pm »
Strepitoso per il sicuro successo commerciale, ordinario per tutto il resto come ordinario é l'attuale.
Di "strepitoso", in termini di orologeria, non é lecito attendersi molto da Rolex, ieri come oggi.
É già ragguardevole che abbiano migliorato il tradizionale scappamento ad ancora modificandone tutte le geometrie, come fatto sul nuovo calibro appena presentato (ma del quale il popolo dei rolexari se n'è sostanzialmente infischiato, troppo attenti appunto alle mancate novità in termini di Daytona o ghiere bicolori).
Per il resto, ordinaria orologeria industriale ben confezionata (direi ai vertici del segmento anche in rapporto agli impressionanti volumi di prodotto).
Se avesse anche il nuovo scappamento, sarebbe veramente eccellente.
Della serie "anche l'occhio vuole la sua parte". ;D

Se costasse il giusto, potrebbe essere il mio primo Rolex (di secondo polso, of course).

Lo trovo veramente sportivo, moderno  e cromaticamente azzeccato, ma ti ricordo che è solo un morphing e che probabilmente nella sua veste definitiva riusciranno a rovinarlo.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #6 il: Aprile 06, 2015, 22:12:18 pm »
Volendo rimanere nell'alveo dell'argomento proposto da Alessandro, se avesse quello scappamento potrebbe sicuramente essere un buon esempio di ricerca e sviluppo applicata al prodotto finito, e non solo per lo scappamento.
Il calibro 4130 è un ottimo cronografo automatico di relativamente recente concezione, frutto di anni di sviluppo, la ceramica applicata alle ghiere è certamente un passo avanti rispetto alla vecchia lamiera (come lo zaffiro lo fu rispetto alla plastica), nel campo delle chiusure Rolex non teme confronti con nessuno, come anche nella realizzazione dei bracciali.
Nulla di epocale, bene inteso, ma comunque un buon esempio di perfezionamento del prodotto.
L'unica mia perplessità sta proprio nella ghiera ceramica così come proposta sugli attuali daytona in oro: secondo me con gli spigoli esposti agli urti, senza cioè il "contenitore" in acciaio che la preservi come sui submariner e gmt, più che un punto di forza rischia di diventare un punto di debolezza.
Perchè l'acciaio si graffia e si ammacca, ma può sempre essere ripristinato; la ceramica si spacca, e son dolori.

Tornando ad altro, il nuovo cronografo con rotore decentrato presentato da VC mi sembra un bell'esempio di r&d. Anche qui nulla di eccezionale, una soluzione già nota da decenni, ma riproposta in una nuova veste che, si spera, stavolta funzioni bene.
Per cose più "importanti" bisogna però guardare altrove, agli indipendenti o alle aziende animate da grandi orologiai come FPJ.
Per le grandi case mantenere un team attivo e prolifico di r&d è un costo "a perdere", soprattutto se possono continuare a proliferare con movimenti economici di mezzo secolo fa spacciandoli per l'ottava meraviglia dell'orologeria.
Nel caso, l'outsourcing (come hanno sempre fatto) è una soluzione più economica e flessibile del mantenimento di un'intero reparto.
D'altronde basta guardare ad AP e al modo incomprensibile nel quale (NON) utilizza le potenzialità della R&P per trasporre il frutto di quel know sulle proprie produzioni, per capire quanto poco interessi la cosa.
« Ultima modifica: Aprile 06, 2015, 22:16:31 pm da ciaca »
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ilcommesso

Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #7 il: Aprile 08, 2015, 09:39:12 am »
Se la ricerca meccanica non brilla, lo sviluppo di design davvero nuovi è più tetro di un buco nero.

Sempre e solo riedizioni, con dimensioni aumentate e proporzioni snaturate, ma con l'accortezza di montare gli stessi calibri; crearne di nuovi costa  :-\

Manca la cultura "generale", per questo i forum nell'era del web hanno tanto successo, perchè in primis la gente vuole sapere per cosa spende i propri soldi, e se l'oggetto li vale.

Per tanti che si informano superficialmente, ad alcuni viene stimolata la sete di conoscenza, con la consapevolezza che oggi, per avere orologi belli, tecnicamente ed esteticamente, bisogna spendere molto se guardiamo al nuovo, sennò il vintage permette di trovare ottime occasioni

erm2833

Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #8 il: Aprile 08, 2015, 09:55:30 am »
Se la ricerca meccanica non brilla, lo sviluppo di design davvero nuovi è più tetro di un buco nero.

Sempre e solo riedizioni, con dimensioni aumentate e proporzioni snaturate, ma con l'accortezza di montare gli stessi calibri; crearne di nuovi costa  :-\

Manca la cultura "generale", per questo i forum nell'era del web hanno tanto successo, perchè in primis la gente vuole sapere per cosa spende i propri soldi, e se l'oggetto li vale.

Per tanti che si informano superficialmente, ad alcuni viene stimolata la sete di conoscenza, con la consapevolezza che oggi, per avere orologi belli, tecnicamente ed esteticamente, bisogna spendere molto se guardiamo al nuovo, sennò il vintage permette di trovare ottime occasioni
Giovane ma saggio questo commesso...

palombaro

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #9 il: Aprile 08, 2015, 10:23:19 am »
Alan, anch'io a volte con ironia o sarcasmo cerco di dare un campanello d'allarme su FB dove si accumulano gli appassionati più sprovveduti ... Seguo i gruppi di FB proprio per capire fino a che punto la gente si faccia prendere in giro!!
Ma c'è poco da fare, dopo pochi giorni, dopo il campanello d'allarme che hai suonato, gli stessi ripropongono con fierezza uguali commenti ed ugual entusiasmo per lo stesso orologio ...
Non mi riferisco al gusto personale ed estetico (non mi permetto di criticare quello altrui.. anche se poi, sono convinto che anche il gusto estetico possa essere messo in discussione o per lo meno analizzato in modo oggettivo) ... mi riferisco a fattori tecnici sui quali c'è poco da arrampicarsi sugli specchi...
Tu li mi vedi .... e sai che basta fare loro una domanda per metterli in difficoltà.. poi la risposta sarà sempre la stessa .. "questo orologio è il mio sogno perchè mi piace"  (neppure loro sanno il perchè)
***

ilcommesso

Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #10 il: Aprile 08, 2015, 10:27:01 am »
Ho sempre scritto che la funzione primaria di un forum è informare.
Adempiuta questa funzione, uno è libero di comprare con consapevolezza ciò che vuole.

Il gregge è sempre rassicurante, battere sentieri poco battuti è una scelta di vita.

Teo

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #11 il: Aprile 08, 2015, 10:33:22 am »
Rimane il fatto che alcuni scendono a compromessi anche con la comodità e su questo tema ribadisco non servono poi competenze, se un orologio lo senti costantemente al polso come una presenza estranea c'è poco da capire.
Matteo

palombaro

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #12 il: Aprile 08, 2015, 10:35:59 am »
Ho sempre scritto che la funzione primaria di un forum è informare.
Adempiuta questa funzione, uno è libero di comprare con consapevolezza ciò che vuole.

Il gregge è sempre rassicurante, battere sentieri poco battuti è una scelta di vita.

ho imprato che bisogna sempre analizzare la fonte dalla quale arriva l'informazione ...

per quel che riguarda i sentieri poco battuti è sempre stata prerogativa della mia passione  .. usando una metafora, non capisco cosa ci sia di entusiasmante nel fare l'esploratore in una stanza di 4 metri quadrati...
***

Ilmionomeènessuno

Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #13 il: Aprile 08, 2015, 11:33:58 am »
Se la ricerca meccanica non brilla, lo sviluppo di design davvero nuovi è più tetro di un buco nero.

Sempre e solo riedizioni, con dimensioni aumentate e proporzioni snaturate, ma con l'accortezza di montare gli stessi calibri; crearne di nuovi costa  :-\

Manca la cultura "generale", per questo i forum nell'era del web hanno tanto successo, perchè in primis la gente vuole sapere per cosa spende i propri soldi, e se l'oggetto li vale.

Per tanti che si informano superficialmente, ad alcuni viene stimolata la sete di conoscenza, con la consapevolezza che oggi, per avere orologi belli, tecnicamente ed esteticamente, bisogna spendere molto se guardiamo al nuovo, sennò il vintage permette di trovare ottime occasioni

Parlare di valore oggi è sentiero assai pericoloso....

Valore inteso come investimento o valore sapendo che il prodotto è meno "industrializzato" di un altro ?...

La metà della gente vuole spendere i soldi anche per ritrovarsi qualcosina da parte , non solo per sapere di aver speso e comprato un prodotto di manifattura ma che "domani" si potrebbe deprezzare di oltre il 50/60% da cio che ha pagato ..

L'appassionato in primis "potrebbe" anche aver voglia di vendere , comprare o semplicemente scambiare il suo oggetto ...e quindi il valore dovrebbe essere anche , in parte , generato da questa passione . ( IMHO ) ..

Il vintage poi è ancora un oggetto "troppo" delicato e che implica tutta una serie di problematiche relative alla manutenzione , all'utilizzo quotidiano .
Un gigantesco punto interrogativo anche per il valore... troppi "rottami" di 50 anni fa e oltre sovraprezziati a limiti vergognosi...

Parlo naturalmente a titolo personale e per chi desidera "assolutamente" fare un uso quotidiano dei suoi oggetti, di tutti    ....  chi compra per guardare solo non è nel mio pensiero .. :D
« Ultima modifica: Aprile 08, 2015, 11:35:45 am da massotto »

ciaca

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #14 il: Aprile 08, 2015, 13:03:29 pm »
Chi compra qualcosa condizionato dal valore e dalla rivendibilità futura inevitabilmente non ha grande scelta, quindi si limita in un ristretto ventaglio di alternative. Non giudico tale approccio che non riesco però nemmeno a comprendere, se io scelgo un abito, un paio di scarpe, un impianto hi-fi, una moto, un televisore ed ogni altro sfizio (perché questo, in prima battuta, sono anche gli orologi), l'ultima cosa alla quale penso é la rivendibilità e il valore futuro. Penso invece al "piacere" che mi proviene dal possesso, piacere che é sempre intimamente connesso alla "qualità" del prodotto acquistato.
Ci sta anche, in modo estemporaneo, l'acquisto meno "colto", lo sfizio più"ignorante", il giocattolo alla moda ancorché privo di grandi contenuti. L'importante é esserne consapevoli, e non esserne in qualche modo schiavi in nome della rivendibilità e della tenuta del valore.
Dovrebbe essere così anche per gli orologi, ma gli orologi non hanno prestazioni che consentano di misurare la qualità anche ad un occhio inesperto o poco consapevole, e quindi percepirne la qualità e conseguentemente bearsene é un privilegio riservato a pochi.
Se però questo é l'approccio, chiudersi nella propria incapacità di riconoscere la qualità e scegliere in base alla rivalutazione e/o commerciabilità, la riconoscibilità e il "prestigio" connesso al marchio, allora non ha poi molto senso lamentarsi per la scarsa innovazione delle case, che campano di rendita proprio perché il cliente cerca solo rassicuranti cose già viste, scambiate e valorizzate, sempre con lo stesso marchio sul quadrante.
« Ultima modifica: Aprile 08, 2015, 13:06:05 pm da ciaca »
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