Anche volendo il cliente medio non riuscirebbe a cosa sta comprando perché alla fine della fiera non gliene importa nulla ed in un mercato di questo tipo che motivo hanno le grandi Maison a spendere in ricerca e sviluppo?
Ma secondo te al cliente medio negli anni d'oro dell'orologeria è mai importato qualcosa di cosa ci fosse dentro l'orologio?
Secondo me no.
Negli anni 50 chi acquistava Patek / VC acquistava , nè più nè meno che oggi , il Marchio.
Non credo che il Cumenda con PP al polso , tanto per citare uno stereotipo , sapesse cosa avesse al polso.
I volumi erano però decisamente minori , c'era certamente una maggior cura del dettaglio e le varie case avevano , come dire , più la cura del bello che non oggi che i numeri di produzione giustificano tutto.
Mi spiace,coetaneo,ma devo smentirti.
Ho in casa l'esempio vivente,93 anni,che conferma che 50 o 60 anni fa l'utente di alta orologeria era in media piu' preparato dei fruitori attuali.
Perche' non si acquistava per apparire o per investire ma per pura passione.
Posso ancora oggi parlare con mio padre di movimenti,di casse,quadranti e design.
Posso disquisire con lui su case che il 90% dei lettori dei forum ignora.
E tieni conto che l'orologeria in campo collezionistico non era che la sua seconda passione.
Mio padre non era un'eccezione:prima di acquistare il mio 222 mi recai da un suo amico che quel Vacheron l'aveva acquistato nel 77 e che lo conosceva come le sue tasche.
E allora come oggi c'erano i cenacoli di appassionati,solo che il loro primo interesse erano i movimenti.Gli orologi se ne stavano sotto i polsini e sarebbe stato anche inutile ostentare.
Oggi anche gli extracomunitari,senza voler offendere,sanno cosa sia e quanto costi un Rolex.
50 anni fa alcuni conoscevano Omega,Longines e Zenith,la massa ignorava cosa fosse un orologio da polso.
Noi oggi con internet abbiamo un compito molto facilitato...