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Le grandi case e la ricerca e sviluppo.

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #60 il: Aprile 12, 2015, 14:35:38 pm »
Cosa voglio dire?
Voglio dire che le case se ne fregano di sprecare soldi in ricerca quando dispongono di una utenza ignorante che si accontenta di briciole sotto forma di blasone.
Quindi il problema della decadenza è colpa dell'utenza che non pretende niente e non punisce la mediocrità.

Questo è vero ma per me solo in parte.
Nel senso che anche la potenziale clientela pretendesse maggior qualità mica
necessariamente le verrebbe fornita, e chissà a che costi eventuali poi, visto che
oramai quasi tutto ha un costo ben superiore al suo reale valore.
E senza dimenticare che la maggior qualità la pretenderebbe un nugolo
di appassionati che non fanno ne i fatturati ne men che meno i margini delle Case.

mbelt

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #61 il: Aprile 12, 2015, 16:01:47 pm »
Cosa voglio dire?
Voglio dire che le case se ne fregano di sprecare soldi in ricerca quando dispongono di una utenza ignorante che si accontenta di briciole sotto forma di blasone.
Quindi il problema della decadenza è colpa dell'utenza che non pretende niente e non punisce la mediocrità.

Questo è vero ma per me solo in parte.
Nel senso che anche la potenziale clientela pretendesse maggior qualità mica
necessariamente le verrebbe fornita, e chissà a che costi eventuali poi, visto che
oramai quasi tutto ha un costo ben superiore al suo reale valore.
E senza dimenticare che la maggior qualità la pretenderebbe un nugolo
di appassionati che non fanno ne i fatturati ne men che meno i margini delle Case.
Se gli utenti li pretendessero i maggiori contenuti non aumenterebbero i costi, non nell'alta orologeria che ha prezzi talmente esosi da non poter pensare ad un aumento. Il problema è che sono troppo pochi e chiederli e quindi le case risparmiato. Molti collezionisti hanno come una sindrome di Stoccolma sono incapaci di valutare oggettivamente i contenuti di una marca che amano. Da qui nasce il problema.
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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #62 il: Aprile 12, 2015, 16:20:04 pm »
"Sindrome di Stoccolma mi piace"  ;)
Tipo "Patek, Rolex..vanno sempre bene  ;D

ilcommesso

Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #63 il: Aprile 12, 2015, 16:24:26 pm »
..............
Se gli utenti li pretendessero i maggiori contenuti non aumenterebbero i costi, non nell'alta orologeria che ha prezzi talmente esosi da non poter pensare ad un aumento. Il problema è che sono troppo pochi e chiederli e quindi le case risparmiato. Molti collezionisti hanno come una sindrome di Stoccolma sono incapaci di valutare oggettivamente i contenuti di una marca che amano. Da qui nasce il problema.

C'è anche una lettura più pragmatica: perchè parlare male di una casa di cui possiedo qualche orologio caso mai decidessi di rivenderlo, col rischio di non guadagnarci o addirittura perderci?  ::)

Noi siamo la famosa nicchia che non sposta il mercato (però in fase di informazione il web è molto potente), la massa compra un orologio di lusso per status e per investimento, non certo per i contenuti.

ALAN FORD

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #64 il: Aprile 12, 2015, 16:33:19 pm »
Io credo si sia formato una specie di cartello tra le grandi case, un patto di non belligeranza tanto chi ce lo fa fare?
In tutti i campi le aziende concorrenti cercano di primeggiare, e come si primeggia, facendo solo la carrozzeria utilizzando sempre più o meno lo stesso motore?
Non credo proprio!
In fondo Nomos che sviluppa calibri su calibri senza avere a disposizione i capitali di Patek è la dimostrazione che fare un movimento nuovo non è un granchè.
D'altro canto chi capisce un po' di meccanica, sa che con la tecnologia oggi a disposizione, fare un movimento non è mica fare lo Shattle!
Semplicemente non ne hanno voglia perché non ne hanno bisogno.
La pacchia però prima o poi finirà.

Lego

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #65 il: Aprile 12, 2015, 16:42:08 pm »
Qual'è la percentuale di utenti interessata più al "motore" che alla "carrozzeria"?
Da sondaggi che conosciamo, e fatti fra appassionati, una percentuale minoritaria.
Se poi li estendessimo a tutta la potenziale clientela ..
Certo che la "pacchia finirà prima o poi", soprattutto perché la cosiddette Grandi Case
rischieranno di perdere sempre più know how cioè capacità tecniche/manuali continuando
a privilegiare gli aspetti ai contenuti.
Ma nel frattempo hanno ancora tanta clientela da accontentare che si riempiranno le tasche per molto.



ALAN FORD

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #66 il: Aprile 12, 2015, 17:04:44 pm »
Qual'è la percentuale di utenti interessata più al "motore" che alla "carrozzeria"?
Da sondaggi che conosciamo, e fatti fra appassionati, una percentuale minoritaria.
Se poi li estendessimo a tutta la potenziale clientela ..
Certo che la "pacchia finirà prima o poi", soprattutto perché la cosiddette Grandi Case
rischieranno di perdere sempre più know how cioè capacità tecniche/manuali continuando
a privilegiare gli aspetti ai contenuti.
Ma nel frattempo hanno ancora tanta clientela da accontentare che si riempiranno le tasche per molto.

Più o meno è così, però prova ad immaginare una BMW serie 7 attuale che sotto il cofano abbia un motore con distribuzione ad aste e bilancieri e punterie da regolare con lo spessimetro!
« Ultima modifica: Aprile 12, 2015, 19:03:50 pm da alanford »

ciaca

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #67 il: Aprile 12, 2015, 17:27:46 pm »
Il paragone con le auto che spesso salta fuori é sempre un po' forzato perché l'auto ancora oggi la si usa per guidare e spostarsi, l'orologio per lo più é solo un addobbo personale.
Le "prestazioni" dell'auto, quindi, sono ancora percepibili e rilevanti per chi la guida, quelle dell'orologio no; basta che cammini. Cosa lo faccia muovere per i più non rileva.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #68 il: Aprile 12, 2015, 17:47:56 pm »
Il paragone con le auto che spesso salta fuori é sempre un po' forzato perché l'auto ancora oggi la si usa per guidare e spostarsi, l'orologio per lo più é solo un addobbo personale.
Le "prestazioni" dell'auto, quindi, sono ancora percepibili e rilevanti per chi la guida, quelle dell'orologio no; basta che cammini. Cosa lo faccia muovere per i più non rileva.
Ma non rileva neppure se vada in un modo accettabile o meno. La meccanica in cinquanta anni ha fatto progressi mirabolanti, ma questo settore ha bloccato lo sviluppo ai primi anni 70. Da allora per quanto riguarda le grandi case, quelle che avrebbero i capitali per fare ricerca, è tutto fermo, l'unica ricerca è extra meccanica sui materiali per poter ottenere migliori prestazioni spendendo meno. Tutto il resto è fermo come se il progresso non ci fosse . Più approfondisco questo mondo più vedo un livello di incompetenza , conservatorismo nero e tetro, e pure di ingenuità dei clienti che mi sembra non abbia pari in altri settori. Io so solo che è una situazione innaturale quindi non destinata a durare in eterno.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #69 il: Aprile 12, 2015, 19:40:21 pm »
Il paragone con le auto che spesso salta fuori é sempre un po' forzato perché l'auto ancora oggi la si usa per guidare e spostarsi, l'orologio per lo più é solo un addobbo personale.
Le "prestazioni" dell'auto, quindi, sono ancora percepibili e rilevanti per chi la guida, quelle dell'orologio no; basta che cammini. Cosa lo faccia muovere per i più non rileva.
Io lo trovo invece appropriato.
Nel senso che Roma-Milano posso percorrerlo in 500,in A4 o in Ferrari cosi' come l'ora posso leggerla su un Hamilton,su un Rolex o su un Patek.
Nelle auto trovero' diverse carrozzerie,diverse potenze dei motori e diversa qualita' degli interni,le differenze saranno al 99% proporzionali alle differenze di prezzo.
Negli orologi questo non avviene se non in minima percentuale:un Hamilton sub (spero che esista)
avra' all'incirca la stessa cassa di un Rolex e la stessa di un Aquanaut,cosi' come un Eta 2892 non e'
lontano anni luce da un automatico Rolex o da un automatico Patek.
La differenza di prezzo tra i suddetti orologi non sara' il risultato di un abisso tecnico e sara' totalmente slegato da qualita' degli stessi.

mbelt

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #70 il: Aprile 12, 2015, 19:49:05 pm »
Il paragone con le auto che spesso salta fuori é sempre un po' forzato perché l'auto ancora oggi la si usa per guidare e spostarsi, l'orologio per lo più é solo un addobbo personale.
Le "prestazioni" dell'auto, quindi, sono ancora percepibili e rilevanti per chi la guida, quelle dell'orologio no; basta che cammini. Cosa lo faccia muovere per i più non rileva.
Io lo trovo invece appropriato.
Nel senso che Roma-Milano posso percorrerlo in 500,in A4 o in Ferrari cosi' come l'ora posso leggerla su un Hamilton,su un Rolex o su un Patek.
Nelle auto trovero' diverse carrozzerie,diverse potenze dei motori e diversa qualita' degli interni,le differenze saranno al 99% proporzionali alle differenze di prezzo.
Negli orologi questo non avviene se non in minima percentuale:un Hamilton sub (spero che esista)
avra' all'incirca la stessa cassa di un Rolex e la stessa di un Aquanaut,cosi' come un Eta 2892 non e'
lontano anni luce da un automatico Rolex o da un automatico Patek.
La differenza di prezzo tra i suddetti orologi non sara' il risultato di un abisso tecnico e sara' totalmente slegato da qualita' degli stessi.
Concordo è una delle anomalie di questo settore.
( sapete che sto tornando dopo tanto tempo con piacere a scrivere di orologi?)
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ciaca

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #71 il: Aprile 13, 2015, 12:50:51 pm »
Il paragone con le auto che spesso salta fuori é sempre un po' forzato perché l'auto ancora oggi la si usa per guidare e spostarsi, l'orologio per lo più é solo un addobbo personale.
Le "prestazioni" dell'auto, quindi, sono ancora percepibili e rilevanti per chi la guida, quelle dell'orologio no; basta che cammini. Cosa lo faccia muovere per i più non rileva.
Ma non rileva neppure se vada in un modo accettabile o meno. La meccanica in cinquanta anni ha fatto progressi mirabolanti, ma questo settore ha bloccato lo sviluppo ai primi anni 70. Da allora per quanto riguarda le grandi case, quelle che avrebbero i capitali per fare ricerca, è tutto fermo, l'unica ricerca è extra meccanica sui materiali per poter ottenere migliori prestazioni spendendo meno. Tutto il resto è fermo come se il progresso non ci fosse . Più approfondisco questo mondo più vedo un livello di incompetenza , conservatorismo nero e tetro, e pure di ingenuità dei clienti che mi sembra non abbia pari in altri settori. Io so solo che è una situazione innaturale quindi non destinata a durare in eterno.

È esattamente ciò che intendevo.
Non rileva ne cosa lo animi, se non fosse per un atteggiamento tipicamente snob di chi non si interessa di meccanica ma disprezza i quarzi perchè non fanno "in" non rileverebbe nemmeno la tipologia del movimento, ne rilevano le prestazioni in un'epoca in cui mediamente la precisione degli orologi meccanici è più che sufficiente alle esigenze dell'uomo comune e resta solo come indicatore della qualità, qualità che ovviamente non interessa quasi a nessuno.

Citazione
Io lo trovo invece appropriato.

Provo a spiegare perchè non sono d'accordo: chi guida da roma a milano percepisce la differenza tra una smart e una bmw, tra una mercedes e una ferrari.
Percepisce l'accelerazione di una ferrari e la sua scarso confort, percepisce la grande instabilità di una smart e la comodità di una bmw, percepisce il "sound" di una ferrari e la silenziosità dell'abitacolo di una golf, la frenata, l'assetto, la precisione dello sterzo, i consumi, ecc ecc, sono tutte "prestazioni" rilevanti per l'utenza, alle quali l'utenza presta attenzione e in base alle quali, oltre che all'esterica, all'appeal del marchio, alla commerciabilità e tenuta del valore dell'usato, orienta le proprie scelte. L'auto è ancora, oltre che uno sfizio e uno status symbol, anche uno strumento; e le prestazioni dello strumento sono rilevanti.
Per l'orologio non è così, l'utenza media non percepisce le differenti prestazioni, che nell'orologio si riducono alla cronometria, la leggibilità e il confort, perchè l'orologio non è più uno strumento.
La precisione media di qualunque orologio da polso in commercio, anche il più economico, è più che sufficiente per assolvere alla sua residuale funzione di strumento. Il resto è tutto legato agli aspetti immateriali, di lusso, immegine, status ecc ecc che per la stragrande maggioranza dei clienti sono gli unici rilevanti nelle proprie scelte.
Il tutto si sintetizza in "se spendo x voglio che gli altri lo notino e se voglio rivenderlo non voglio perderci". Altro, nella stragrande maggioranza dei casi, nella testa dei clienti non c'è.
« Ultima modifica: Aprile 13, 2015, 13:01:50 pm da ciaca »
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S.M.

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #72 il: Aprile 13, 2015, 14:22:09 pm »
Il paragone con le auto che spesso salta fuori é sempre un po' forzato perché l'auto ancora oggi la si usa per guidare e spostarsi, l'orologio per lo più é solo un addobbo personale.
Le "prestazioni" dell'auto, quindi, sono ancora percepibili e rilevanti per chi la guida, quelle dell'orologio no; basta che cammini. Cosa lo faccia muovere per i più non rileva.
Io lo trovo invece appropriato.
Nel senso che Roma-Milano posso percorrerlo in 500,in A4 o in Ferrari cosi' come l'ora posso leggerla su un Hamilton,su un Rolex o su un Patek.
Nelle auto trovero' diverse carrozzerie,diverse potenze dei motori e diversa qualita' degli interni,le differenze saranno al 99% proporzionali alle differenze di prezzo.
Negli orologi questo non avviene se non in minima percentuale:un Hamilton sub (spero che esista)
avra' all'incirca la stessa cassa di un Rolex e la stessa di un Aquanaut,cosi' come un Eta 2892 non e'
lontano anni luce da un automatico Rolex o da un automatico Patek.
La differenza di prezzo tra i suddetti orologi non sara' il risultato di un abisso tecnico e sara' totalmente slegato da qualita' degli stessi.
Concordo è una delle anomalie di questo settore.
( sapete che sto tornando dopo tanto tempo con piacere a scrivere di orologi?)
Stessa identica sensazione ;)



Tornando al topic, Angelo questa volta non mi trova daccordo.

Stante che è possibile comunque migliorare pure le prestazioni cronometriche (anche se raggiunti certi livelli è una cosa impercettibile e forse inutile), ci sono moltissimi aspetti tangibili che in 50-60 anni di evoluzione, con una adeguata ricerca, si sarebbe potuto migliorare.

Miniaturizzazione:
Più complicazioni a parità di volumi di cassa (anzi, oggi con i diametri che vanno di moda, potrebbero infilarci dentro chissa cosa)

Allungamento dei tempi di revisione:
silicio o non silicio, siamo fermi agli stessi intervalli di decenni or sono

Design:
A parte l'Octo di Bugari, ancora andiamo dietro alle casse Oyster, i Moon, i Calatrava, i R.O. ecc...


Tutte cose che anche il cliente "attento al marchio" sarebbe perfettamente in grado di vedere, senza essere necessariamente esperto.
Invece è stato accecato dalla cortina di fumo e dall'aurea di (falsa) esclusività e valore del brand, cose dove veramente hanno investito (e con successo a quanto pare).

Tornando al paragone automobilistico, è come se ancora ci proponessero la Lancia Flavia o la Ferrari Dino.
Belle macchine ma imparagonabili con quelle odierne.

« Ultima modifica: Aprile 13, 2015, 14:25:25 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ilcommesso

Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #73 il: Aprile 13, 2015, 14:38:56 pm »

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La ricerca e sviluppo  seria si deve unicamente a questi, ovvero gli indipendenti.
E' una mia foto di repertorio, so  che a molti questi MB&F non piacciono, ma una rottura, anche sul piano stilistico, si deve unicamente a loro.
Basti poi pensare ai MB&F "classici",con voutilainen alle finiture, o urwerk o asaoka.

Sono questi piccoli a fare da pungolo ai moloch dell'orologeria, che altrimenti monterebbero in casse più grandi gli stessi calibri di 40-50 anni fa.

ah, già lo fanno   :o ::) 

p.s. qui una faccina col vomito ci stava benissimo

ciaca

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Re:Le grandi case e la ricerca e sviluppo.
« Risposta #74 il: Aprile 13, 2015, 14:45:17 pm »
Stefano, ma io non dico che non é possibile o non é utile, dico che il cliente medio dell'orologio non se ne cura al contrario di come se ne cura per le auto.
E questo perché a differenza dell'auto che ha ancora prestazioni rilevanti per l'utenza e finalità pratiche, l'orologio per quasi tutti é ormai considerato - per usare una delle brillanti allegorie care ad Ermanno - alla stregua di un braccialetto.
La sua "funzione" quale strumento é ormai accessoria e secondaria, e la precisione media - anche quella di un prodotto economico - più che sufficiente a garantirgli tale funzione secondaria.
La funzione primaria, al contrario, non ha nulla a che vedere per i piu' con lo strumento, é altra e viene valutata con parametri del tutto slegati dal pregio e dalle prestazioni della parte meccanica.
Da cui il proliferare di aggettivi, in molte discussioni, quali carattere, personalità, fascino...tutte cose che con la meccanica poco hanno a che vedere utilizzate da chi di meccanica non si interessa e il pregio non sa riconoscerlo, ma deve trovare argomenti accessori per motivare le proprie scelte.
Per non parlare di moda, status, riconoscibilità e rivendibilità che sono le "prestazioni" richieste dai più agli orologi scelti.
« Ultima modifica: Aprile 13, 2015, 14:50:56 pm da ciaca »
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