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Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.

ilcommesso

Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« il: Aprile 10, 2015, 23:01:28 pm »
Visto che non trovo altre foto del mio repertorio, propongo quello che mi è rimasto, ponendo l'attenzione su una caratteristica di questo orologio, ovvero la satinatura.

La leggenda narra che si righi e graffi solo a guardarlo....in realtà, poichè la satinatura è longitudinale, i graffi si notano maggiormente che se fosse realizzata in modo circolare.

Tuttavia, nel periodo in cui l'ho posseduto, ricordo che l'ho usato mentre spalavo la neve e versavo acqua calda giù per una grondaia surgelata. ::)

Per dire che, se non lo si usa in officina metalmeccanica è meglio, però basta non sbatterlo qui e là e resiste più  che bene a molte normali attività  ;D

p.s. questo è un 3d facile, me ne rendo conto, però ormai il RO è un iper inflazionato, quindi discutere di certi aspetti aumenta la visibilità del forum  8)


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erm2833

Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #1 il: Aprile 10, 2015, 23:20:11 pm »
Questo ha festeggiato i 40 tre anni fa...

ciaca

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #2 il: Aprile 10, 2015, 23:48:27 pm »
25 anni













La satinatura è la parte meno delicata della cassa di un royal oak che ha nelle parti lucide e nei suoi molteplici spigoli i suoi punti deboli.
È comunque una satinatura relativamente più delicata della norma, perchè ottenuta a nastro con carte di particolare granulometria.
La lunghezza, uniformità e profondità dei solchi e delle creste rende queste ultime più deboli della norma, da cui la maggiore facilità a segnarsi e il fatto che l'eventuale segno si noti di più.
È quello che chiamo "effetto camoscio" :)
« Ultima modifica: Aprile 10, 2015, 23:53:31 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ALAN FORD

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #3 il: Aprile 11, 2015, 06:55:59 am »
Ovvio che la satinatura oltre che più facile da segnare sia anche quasi impossibile da riprendere in caso di graffio come su una parte lucida.
Anche il Nautilus ha lo stesso problema, quando lo ho fatto revisionare la prima volta aveva un graffione, adesso ha già un graffietto, il 15202 sarà cge ce l'ho da poco, sarà che lo utilizzo meno comunque ancora è salvo.
Vorrei però dire che la leggenda che vuole l'acciaio del RO più tenero io la ritengo una leggenda, qualsiasi orologio con quel tipo di lavorazione diventa più delicato.

ciaca

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #4 il: Aprile 11, 2015, 10:54:37 am »
Infatti, la durezza dell'acciaio non c'entra nulla ;)
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Bertroo

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #5 il: Aprile 11, 2015, 11:20:25 am »
Questo il mio...sinceramente non ho notato tutta questa delicatezza che si dice in giro. Anche a livello di bracciale  difficile che si smollasse facilmente. È un grande orologio ben costruito e progettato. La storiella dell'acciaio morbido è una cretinata. Le sue finiture esterne sono tali che il sefno si veda maggiormente anche perche sulla lunetta la satinatura è "in verticale" e i graffi al 90% sono quasi tutti trasversali, pertanto si notano prima e di più.
Anzi devo dire che è tra le più belle satinature che ci sono.
« Ultima modifica: Aprile 11, 2015, 11:22:42 am da bojwolb »

mbelt

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #6 il: Aprile 11, 2015, 12:16:51 pm »
Ovvio che la satinatura oltre che più facile da segnare sia anche quasi impossibile da riprendere in caso di graffio come su una parte lucida.
Anche il Nautilus ha lo stesso problema, quando lo ho fatto revisionare la prima volta aveva un graffione, adesso ha già un graffietto, il 15202 sarà cge ce l'ho da poco, sarà che lo utilizzo meno comunque ancora è salvo.
Vorrei però dire che la leggenda che vuole l'acciaio del RO più tenero io la ritengo una leggenda, qualsiasi orologio con quel tipo di lavorazione diventa più delicato.
Comunque anche io sono d'accordo con Simone. Nell'uso io tutta questa fragilità del RO o del Nautilus non le ho rilevate, ma certo non sono uno che sta lì con la lente a vedere se ci sono graffi microscopici.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #7 il: Aprile 11, 2015, 13:30:44 pm »
Fragilità no, ma "delicatezza" direi di si.
Per come é fatto e rifinito si espone facilmente a segni che a parità di entità si notano e stonano più che su altri orologi.
Un royal oak "mediamente segnato" non si presenta altrettanto bene, e spesso sembra anche più rovinato di quanto non sia in realtà, perché i segni si "amplificano".
Gli stessi identici segni, della medesima entità e tipologia, sulla carrure di un Rolex quasi neanche si notano.
Ma questo non ha nulla a che vedere con la durezza dell'acciaio, ha a che vedere con le particolari lavorazioni e geometrie del royal oak, e con i suoi molteplici giochi di luce che non esistono su nessun rolex. Gioie e "dolori", le "particolarità" ed unicità in questo caso di "pagano" in termini di relativa maggior delicatezza apparente.
Fa parte, per me, del suo fascino: come il Nautilus é un orologio che secondo me va usato con moderazione e attenzione, la merita.
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ilcommesso

Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #8 il: Aprile 11, 2015, 13:37:10 pm »
Ritengo che il nautilus sia delicato al pari del daytona, la maglia centrale lucida è ancora più sensibili e micrograffi, immagino che per chi usi il mouse basti sfregarlo ripetutamente su superfici solide tipo legno, vetro e marmo (materiali tipici per il ripiano di una scrivania).

Parecchi anni fa, quando ero molto più ingnorante ed inesperto, provai a pulire il bracciale del 14790 con lo spazzolino con cui mio padre puliva il rasoio elettrico, col risultato di produrre dei bei segni.
Le setole di plastica rigida erano state sufficienti a lasciare un segno sulla satinatura.

Rimane comunque un orologio meccanicamente robusto, per quanto sia un extrapiatto, quindi vanno bene le attenzioni dettate dal buonsenso  8)

fabri5.5

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #9 il: Aprile 11, 2015, 14:43:56 pm »
è delicato quanto gli altri orologi,lo conferma la cornacchia!!


Bertroo

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #10 il: Aprile 11, 2015, 15:30:14 pm »
Infatti per me sono tutti uguali...indistintamente li uso in qualsiasi situazione....basta avere un pò di accortezza...anche a livello meccanico ho sempre sentito dire che gli ultrapiatti sono delicati e menate varie....io con il Corum ci faccio qualsiasi cosa e il suo FP71 funziona alla grandissima!

ciaca

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #11 il: Aprile 11, 2015, 15:40:29 pm »
Il JLC920 è un mulo! Altro che "delicato".
Un grande calibro da ogni punto di vista.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Bertroo

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #12 il: Aprile 11, 2015, 15:58:09 pm »
Tempo fa "qualcuno" disse che ci sono calibri insuperati e insuparabili...e il 920 fa parte di questi!

Lego

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #13 il: Aprile 11, 2015, 17:52:33 pm »
Ma sì, questa leggenda che il RO sia come il burro, o che si faccia rovinare dallo strofinio con i polsini delle camicie  :P, anziché il contrario ..
Certo le sue geometrie necessitano un po' più di attenzione e come ha anche già detto Angelo @ciao
 i graffi ed i segni qui si vedono di più e conseguentemente disturbano di più.

ALAN FORD

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Re:Satinatura del Royal Oak, tra mito e leggenda.
« Risposta #14 il: Aprile 11, 2015, 17:54:57 pm »
Ma sì, questa leggenda che il RO sia come il burro, o che si faccia rovinare dallo strofinio con i polsini delle camicie  :P, anziché il contrario ..
Certo le sue geometrie necessitano un po' più di attenzione e come ha anche già detto Angelo @ciao
 i graffi ed i segni qui si vedono di più e conseguentemente disturbano di più.

Legolandia?