Di quell'epoca ho ricordi di riflesso, nella metà degli anni 80 avevo appena preso il motorino e l'ultimo dei miei pensieri erano gli orologi.
Ricordo, però, che la "mania" dell'orologio meccanico non era ancora deflagrata e il quarzo la faceva ancora ampiamente da padrone. Gli orologi con calcolatrice o con giochini assortiti fino alla prima metà degli anni 80 erano gli assoluti e incontrastati best seller, mentre l'orologio meccanico era relegato ad una nicchia molto esigua nell'alto di gamma con l'orologio "sportivo" di fascia bassa praticamente ormai estinto. Rolex inclusi, ancor di più gli Omega, gli Zenith e i Longines.
Ricordo invece l'esplosione del fenomeno "daytona" a cavallo dell'inizio dei primi anni 90, almeno in Italia un vero delirio collettivo.
Ricordo amici piuttosto ingegnosi capaci di mettere in piedi business non indifferenti, ricordo così, con la vendita sotto banco di daytona, i primi passi di molti di quelli che oggi sono commercianti affermati su piazza o ancora oggi venditori sottobanco con altre attività primarie.
Ricordo camerieri, pizzaioli, ristoratori, e un ampio campionario di arti e mestieri, darsi alla vendita di rolex (prevalentemente daytona quando ancora il fenomeno del vintage rolex non era esploso).
Il daytona è stato, in quegli anni, quello che ha per sempre cambiato questo mondo e questo mercato, e dal quale è nato lo spunto per un gran numero di "operazioni di riscoperta" da parte di quei quattro o cinque "sapienti".
Ricordo ancora gli swatch, che insieme al daytona hanno saputo riportare l'attenzione delle masse prima sull'orologio "analogico" e poi su quello meccanico, una grande operazione di marketing&fashion che è ciò che da quasi 30 anni anima questo settore e senza il quale sarebbe già, con ogni probabilità, estinto da tempo.
Perchè, alla fine occorre prenderne atto, dell'oggetto orologio, di come è fatto e di ciò che è, interessa poco o nulla alla stragrande maggioranza dei clienti.