Oggi il ricorso alla platina a 3/4 è un omaggio alla orologerìa Sassone. Un tempo quando le tecniche di lavorazione erano molto meno mecanizzate e precisa era sinonimo certo di altissima qualità ( tolleranze minime, con i ponti separati si ha un po' di margine. Con la platina a 3/4 no), e anche di robustezza, cosa che invece è rimasta oggi.
Io a differenza di molti di coloro che si sono espressi non preferisco l'una all'altra, dipende. Io so solo una cosa: qualcuno ogni tanto dice che è per risparmiare. Questo per me è da escludere, difficilmente vedi una platina a 3/4 su calibri economici, sono quasi sempre su calibri sassoni molto ben rifiniti, e anche su quasi tutti i tourbillon.
Riguardo a quest'ultimo io penso che un po' sia una tradizione, nel senso che i tourbillon vintage antichi avevano quasi tutte platina a 3/4 probabilmente come segnale di una maggiore qualità ed accuratezza. Ma io avanzo anche una ipotesi di mia pura fantasia che vale oggi sui tourbillon, che però credo abbia un fondo di verità. Disegnare il retro di un orologio senza il bilanciere non è facile. Noi noi non ci pensiamo ma è così. I tourbillon di solito tranne eccezioni rare hanno l'organo regolatore visibile dal davanti. Penso quindi che la platina a 3/4 riduca il senso di vuoto che altrimenti si avrebbe sul retro. Questo è quello che penso. Ma fateci caso: a parte gli scheletrati moltissimi ripetizione minuti hanno la platina a tre quarti, o almeno se non totalmente a tre quarti, hanno solo una grande platina e piccoli ponti aggiunto sotto per la molla della suoneria, oppure per il regolatore ( ad ancora o centrifugo) della suoneria, oltre al ponte del bilanciere.insomma io quando vedo platina a tre quarti io vedo una certa qualità, una certa esclusività. Nella mia mente è qualcosa di ricercato, tutto tranne che economico.