Orologico Forum 3.0

Brevetti e novità mai viste

mbelt

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Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #15 il: Aprile 20, 2015, 13:40:09 pm »
Io non ho proprio la stesa lettura della questione di Angelo. Certo brevetti ci sono sempre, ma stanno funzionando? Sono industrializzati? Sono pronti alla produzione o sono solo poco più di idee? Poi francamente fra gli esempi fatti, guarda caso Mojon è un indipendente, un freelance molto bravo che mette la sua opera a disposizione di chi paga. Quindi torniamo alla solita questione. La ricerca la fanno i piccoli, i grandi quasi nulla. E anche quando la fanno non va in produzione. Perché ? Perché al pubblico non interessa.
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gidi_34

Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #16 il: Aprile 20, 2015, 13:42:45 pm »
perchè a loro non interessa perchè il pubblico lo si deve educare al concetto di prestigioso e bello...se la pubblicità che passa sui giornali non è sulle prestazioni cronometriche o sulle finiture ma sulla marketta della regata e del golf oppure collegato al mondo delle automobili allora di che educazione vogliamo parlare?

Bertroo

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Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #17 il: Aprile 20, 2015, 16:38:59 pm »
Io credo che il concetto di ricerca sia ben più ampio. I materiali ad esempio....una volta si pensava al titanio? No eppure poi si è iniziata la produzione in serie...per non parlare del tantalio...il silicio...ci smarmellano i cabbasisi con ghiere in ceramica quando Rado sono anni che ci da tutto l'orologio in ceramica quello nin è sviluppo? Secondo me si. Spesso pensiamo allo sviluppo solo in senso meccanico ma lo sviluppo e la ricrca sono nel toto, nel complesso di un oggetto e di una materia. E abbiamo visto che spesso è alla portata dei più.

gidi_34

Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #18 il: Aprile 20, 2015, 16:44:07 pm »
si ma nello specifico è come avere la carrozzeria di una ferrari con il motore di una duna, o la scocca di una reflex digitale con il rullino dentro o un mac book pro con un 286 che gira dentro...o sbaglio?

Cioè, il discorso è che a parte uno scappamento e qualche materiale nuovo (e ci mancherebbe pure con quello che costano) a livello di meccanica siam fermi ai primi anni 70...io non ne capisco molto e a questo punto chiedo lumi a chi ne sa più di me ma la sensazione è questa

ciaca

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Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #19 il: Aprile 20, 2015, 16:54:23 pm »
L'orologio è un incrocio di più "arti", la meccanica incontra la gioielleria, la metallurgia e in qualche caso le arti decorative.

In campo metallurgico e di gioielleria si sono fatti grandi passi avanti, basta pensare a cosa erano le chiusure deployante di certi bracciali, anche le più pregiate Gay Freres, e come sono fatte oggi, ancora per lo più dagli stessi gioiellieri che le facevano 50 anni fa.
Tutto ció che attiene al contenitore è stato migliorato e perfezionato rispetto a 40/50 anni fa, specie nel segmento dell'orologeria industriale.

La meccanica, invece, è ferma a 50 anni fa, perchè già 50 anni fa aveva raggiunto un livello di prestazione più che soddisfacente, ancor più oggi che la funzione strumentale è venuta meno.
E rispetto a 50 anni fa è anche meno rifinita e curata, almeno nell'alto di gamma che si è plafonato sugli standard bassi dell'orologeria industriale di largo consumo.
Quello che facevano una volta le grandi case, l'eccellenza, lo fanno oggi pochi indipendenti mentre le grandi case, anche quello dell'alto di gamma, propongono sostanzialmente "gioielleria" griffata.
È fisiologico che l'oggetto orologio, virato sempre più nel campo della gioielleria o del lusso griffato alla moda, abbia visto concentrare la ricerca sugli aspetti estetici e pratici più che sulla sua meccanica.

E infatti buona parte di quei brevetti di cui parlavo, su ciò si concentrano: chiusure sempre più comode e ingegnosi, sistemi di aggancio tra casse e bracciali/cinturini, casse e metodologie di costruzione, schemi di affissione quando non design integrali di casse e quadranti, e tutto ciò che interessa l'aspetto estetico, pratico e funzionale del "gioiello" orologio.

Carrozzeria Ferrari con motore duna? Se sulle strade non si potessero superare i 50km/h pena la galera a vita, o ancor meglio se per spostarsi si usasse il teletrasporto e l'auto fosse solo un ammennicolo estetico, (come l'orologio quasi più nessuno lo usa per leggere l'ora ma per addobbare il proprio polso) nessuno ci farebbe alcun caso, basterebbe che si muova per andare a far sfoggio di se dal punto A al punto B, anche senza freni a disco, abs, eletrronica e tutto ciò che fa il pregio di un'auto.

Un bene voluttuario che perde la sua funzione primaria, funzionale, e diventa solo oggetto d'immagine da esibire rischia inevitabilmente di perdere anche il proprio pregio, a maggior ragione se nel divenire oggetto di lusso entra nel novero del lusso griffato, quello per il quale il valore non è nell'oggetto ma nel suo marchio.

Ripeto una mia convinzione: il limite di questo settore è nella sua maturità ed evidente obsolescenza, e nell'incapacità di traghettarsi in qualcosa di diverso che ne salvaguardi il pregio manifatturiero essendosi di fatto consegnato alle holding della fuffa brandizzata.
Holding che ripropongono un rituale stanco e decadente, noioso fino allo sfinimento, ricicland sempre la stessa minestra nei modi più assurdi e secondo trend estetici sempre più incomprensibili e lontani dal comune senso del "buon gusto".
« Ultima modifica: Aprile 20, 2015, 17:10:31 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ALAN FORD

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Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #20 il: Aprile 20, 2015, 16:54:31 pm »
Però l'orologio va guardato a tutto tondo e non solo nel movimento.
I bracciali ad esempio sono la cosa di cui usufruiamo di più in termini di confort e se Rolex ha sviluppato un sistema di regolazione millimetrica veloce bisogna dargliene atto.
Se su un crono posso utilizzare i pulsanti anche sott'acqua quello è un vero crono subacqueo al contrario di uno con i pulsanti a vite inutilizzabile in acqua!
Insomma ce ne sono di cosette pratiche che non hanno grande ridondanza ma ne usufruiamo.

mbelt

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Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #21 il: Aprile 20, 2015, 18:57:03 pm »
È un discorso questo del miglioramento estetico che accetto solo se un orologio costa poco. Perché se inizia a costare diverße migliai di euro non mi basta per nulla.
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ciaca

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Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #22 il: Aprile 20, 2015, 19:16:55 pm »
E potresti avere le tue legittime ragioni.
Però c'è chi, a parità di meccanica, anzi per meccaniche pure più vecchie e meno evolute, paga di più oggetti vecchi, mal ridotti, peggio realizzati e solo in nome di qualcosa che non ha nulla di tangibile e fruibile. Anche questo è un fatto che, in qualche modo, penalizza l'evoluzione del prodotto.
Questo "collezionismo" sbarellato pronto ad attribuire valori assurdi a cose oggettivamente modeste in nome di "valori" talmente aleatori che si fa anche fatica a credere che ci sia gente disposta a riconoscerli, in nome di dettagli e particolari talmente insignificanti nella sostanza da far sorgere spontanea la domanda: ma perchè mai dovrei investire in evoluzioni per gente che poi non è disposta a pagarle e anzi è ben disposta solo a giocare a risiko o alla caccia alle farfalle con la paccottiglia da due lire!?
 
D'altronde, ci sono modelli che hanno fatto la storia dell'orologio da polso, come il royal oak, che ancora oggi sono fermi a 40 anni fa non solo dal punto di vista dalla meccanica, che resta comunque ancora all'avanguardia, ma anche e soprattutto per quel che riguarda certi dettagli che influiscono sulla fruibilità dell'orologio e poi così di poco conto non sono.
Possibile che ancora nel 2015 un orologio come quello con un listino di oltre 20k euro non sappiano proporlo con una cassa vagamente impermeabile e una chiusura col minimo sindacale di regolazione? E che anzi è anche più brutta e scomoda del lamierino di 40 anni fa? Anche questo trovo intollerabile, quando queste prestazioni riesco ad averle in orologi che per quanto strapagati costano comunque 1/4...

Poi c'è tutto il tema dell'assistenza che potrebbe sembrare non rilevante ma non lo è: perchè se l'innovazione deve diventare il pretesto per assoggettarti al cappio delle assistenze ufficiali, così che tu debba strapagarla due volte, quando la compri e quando poi la devi necessariamente assoggettare a manutenzione, allora diventa rilevante.

Ho visto il listino ufficiale delle revisioni Omega: sui calibri coax paghi una fucilata, movimenti assolutamente ordinari che di fatto non hanno nulla, al netto della spirale in silicio che probabilmente sono costretti a gettare via e sostiruire, per giustificare tali sovraprezzi; e allora qualche dubbio ti viene.
« Ultima modifica: Aprile 20, 2015, 19:30:23 pm da ciaca »
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ALAN FORD

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Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #23 il: Aprile 20, 2015, 19:35:36 pm »
È un discorso questo del miglioramento estetico che accetto solo se un orologio costa poco. Perché se inizia a costare diverße migliai di euro non mi basta per nulla.

Deve far parte dell'insieme non "solo".

Bertroo

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Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #24 il: Aprile 20, 2015, 20:26:21 pm »
È un discorso questo del miglioramento estetico che accetto solo se un orologio costa poco. Perché se inizia a costare diverße migliai di euro non mi basta per nulla.

Deve far parte dell'insieme non "solo".


Esatto! Altrimenti non parliamo di orologeria ma dovremmo parlare solo di meccanica !

Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #25 il: Aprile 20, 2015, 21:38:22 pm »
L'orologio è un incrocio di più "arti", la meccanica incontra la gioielleria, la metallurgia e in qualche caso le arti decorative.

In campo metallurgico e di gioielleria si sono fatti grandi passi avanti, basta pensare a cosa erano le chiusure deployante di certi bracciali, anche le più pregiate Gay Freres, e come sono fatte oggi, ancora per lo più dagli stessi gioiellieri che le facevano 50 anni fa.
Tutto ció che attiene al contenitore è stato migliorato e perfezionato rispetto a 40/50 anni fa, specie nel segmento dell'orologeria industriale.

La meccanica, invece, è ferma a 50 anni fa, perchè già 50 anni fa aveva raggiunto un livello di prestazione più che soddisfacente, ancor più oggi che la funzione strumentale è venuta meno.
E rispetto a 50 anni fa è anche meno rifinita e curata, almeno nell'alto di gamma che si è plafonato sugli standard bassi dell'orologeria industriale di largo consumo.
Quello che facevano una volta le grandi case, l'eccellenza, lo fanno oggi pochi indipendenti mentre le grandi case, anche quello dell'alto di gamma, propongono sostanzialmente "gioielleria" griffata.
È fisiologico che l'oggetto orologio, virato sempre più nel campo della gioielleria o del lusso griffato alla moda, abbia visto concentrare la ricerca sugli aspetti estetici e pratici più che sulla sua meccanica.

E infatti buona parte di quei brevetti di cui parlavo, su ciò si concentrano: chiusure sempre più comode e ingegnosi, sistemi di aggancio tra casse e bracciali/cinturini, casse e metodologie di costruzione, schemi di affissione quando non design integrali di casse e quadranti, e tutto ciò che interessa l'aspetto estetico, pratico e funzionale del "gioiello" orologio.

Carrozzeria Ferrari con motore duna? Se sulle strade non si potessero superare i 50km/h pena la galera a vita, o ancor meglio se per spostarsi si usasse il teletrasporto e l'auto fosse solo un ammennicolo estetico, (come l'orologio quasi più nessuno lo usa per leggere l'ora ma per addobbare il proprio polso) nessuno ci farebbe alcun caso, basterebbe che si muova per andare a far sfoggio di se dal punto A al punto B, anche senza freni a disco, abs, eletrronica e tutto ciò che fa il pregio di un'auto.

Un bene voluttuario che perde la sua funzione primaria, funzionale, e diventa solo oggetto d'immagine da esibire rischia inevitabilmente di perdere anche il proprio pregio, a maggior ragione se nel divenire oggetto di lusso entra nel novero del lusso griffato, quello per il quale il valore non è nell'oggetto ma nel suo marchio.

Ripeto una mia convinzione: il limite di questo settore è nella sua maturità ed evidente obsolescenza, e nell'incapacità di traghettarsi in qualcosa di diverso che ne salvaguardi il pregio manifatturiero essendosi di fatto consegnato alle holding della fuffa brandizzata.
Holding che ripropongono un rituale stanco e decadente, noioso fino allo sfinimento, ricicland sempre la stessa minestra nei modi più assurdi e secondo trend estetici sempre più incomprensibili e lontani dal comune senso del "buon gusto".
Condivido infatti ,se devo mettere mano al portafogli in maniera pesante, preferisco orientarmi sul fatto a mano ed in tirature limitatissime da sapienti mani di orologiai indipendenti.
Poi pure lì bisogna saper distinguere...

mbelt

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Re:Brevetti e novità mai viste
« Risposta #26 il: Aprile 20, 2015, 22:23:03 pm »
L'orologio è un incrocio di più "arti", la meccanica incontra la gioielleria, la metallurgia e in qualche caso le arti decorative.

In campo metallurgico e di gioielleria si sono fatti grandi passi avanti, basta pensare a cosa erano le chiusure deployante di certi bracciali, anche le più pregiate Gay Freres, e come sono fatte oggi, ancora per lo più dagli stessi gioiellieri che le facevano 50 anni fa.
Tutto ció che attiene al contenitore è stato migliorato e perfezionato rispetto a 40/50 anni fa, specie nel segmento dell'orologeria industriale.

La meccanica, invece, è ferma a 50 anni fa, perchè già 50 anni fa aveva raggiunto un livello di prestazione più che soddisfacente, ancor più oggi che la funzione strumentale è venuta meno.
E rispetto a 50 anni fa è anche meno rifinita e curata, almeno nell'alto di gamma che si è plafonato sugli standard bassi dell'orologeria industriale di largo consumo.
Quello che facevano una volta le grandi case, l'eccellenza, lo fanno oggi pochi indipendenti mentre le grandi case, anche quello dell'alto di gamma, propongono sostanzialmente "gioielleria" griffata.
È fisiologico che l'oggetto orologio, virato sempre più nel campo della gioielleria o del lusso griffato alla moda, abbia visto concentrare la ricerca sugli aspetti estetici e pratici più che sulla sua meccanica.

E infatti buona parte di quei brevetti di cui parlavo, su ciò si concentrano: chiusure sempre più comode e ingegnosi, sistemi di aggancio tra casse e bracciali/cinturini, casse e metodologie di costruzione, schemi di affissione quando non design integrali di casse e quadranti, e tutto ciò che interessa l'aspetto estetico, pratico e funzionale del "gioiello" orologio.

Carrozzeria Ferrari con motore duna? Se sulle strade non si potessero superare i 50km/h pena la galera a vita, o ancor meglio se per spostarsi si usasse il teletrasporto e l'auto fosse solo un ammennicolo estetico, (come l'orologio quasi più nessuno lo usa per leggere l'ora ma per addobbare il proprio polso) nessuno ci farebbe alcun caso, basterebbe che si muova per andare a far sfoggio di se dal punto A al punto B, anche senza freni a disco, abs, eletrronica e tutto ciò che fa il pregio di un'auto.

Un bene voluttuario che perde la sua funzione primaria, funzionale, e diventa solo oggetto d'immagine da esibire rischia inevitabilmente di perdere anche il proprio pregio, a maggior ragione se nel divenire oggetto di lusso entra nel novero del lusso griffato, quello per il quale il valore non è nell'oggetto ma nel suo marchio.

Ripeto una mia convinzione: il limite di questo settore è nella sua maturità ed evidente obsolescenza, e nell'incapacità di traghettarsi in qualcosa di diverso che ne salvaguardi il pregio manifatturiero essendosi di fatto consegnato alle holding della fuffa brandizzata.
Holding che ripropongono un rituale stanco e decadente, noioso fino allo sfinimento, ricicland sempre la stessa minestra nei modi più assurdi e secondo trend estetici sempre più incomprensibili e lontani dal comune senso del "buon gusto".
Condivido infatti ,se devo mettere mano al portafogli in maniera pesante, preferisco orientarmi sul fatto a mano ed in tirature limitatissime da sapienti mani di orologiai indipendenti.
Poi pure lì bisogna saper distinguere...
Condivido l'analisi di Angelo ma lo avviso che potrebbe esserci una lettura sensibilmente diversa. L'obsolescenza per me è solo una conseguenza dei mancati investimenti. Se investissero il settore ridiverrebbe creativo. E allora anche per un appassionato competente le grandi marche riacquisirebbero un forte interesse, cioè sarebbe un prodotto diverso ed interessante rispetto agli indipendenti. Ma così non è. E una volta che hanno creato una clientela sostanzialmente ignorante, viene ancora di più meno l'interesse ad investire sui temi propri dell'orologeria ( che per me non saranno mai un bracciale, o una chiusura). Quindi è un circolo vizioso in cui si sono infilati e che ormai si alimenta da solo. Fin dove? Non lo so.
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