Hai centrato un punto di cui abbiamo già discusso in questo e altri topic.
La rivoluzione del quarzo (e dei costumi/consumi post 68 aggiungo) ha completamente stravolto la percezione di cosa è lussuoso e prestigioso.
Un tempo l'oggetto di lusso era prima di tutto l'oggetto di raro pregio, e chi faceva prodotti di lusso sapeva che prima di tutto doveva fare oggetti di pregio.
Quella sorta di rivoluzione ha completamente sovvertito questa realtà e la sua percezione.
Oggi è lussuoso ciò che è griffato, la qualità è completamente passata in secondo piano.
Prendi una valigia LV d'epoca e una attuale, il giorno e la notte.
E così in ogni altro settore merceologico legato al voluttuario.
Un tempo il lusso era nella stoffa di raro pregio filata da sapienti mani artigiane, oggi è nel marchio apposto su pezze fatte in bangladesh dai moderni schiavi.
Un tempo i marchi erano "atelier" di maestri nelle arti e nei mestieri, oggi contenitori di fuffa.
Un tempo la qualità era condizione necessaria, oggi è un corollario sempre più disatteso. Tanto più quanto il valore del marchio in quanto tale, e quindi la solita fuffa in oggetto, ne ha preso il posto nelle priorità dell'acquirente che ha trasformato il marchio dal sigillo di qualità, e quindi di valore, che era un tempo in valore esso stesso (a prescindere dalla qualità sottostante) come è ormai oggi.