Orologico Forum 3.0

AHCI

ciaca

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Re:AHCI
« Risposta #60 il: Maggio 10, 2016, 18:15:02 pm »
Si ma io parlo di anni (80/90) in cui l'informazione (poca) correva solo sulla carta stampata, ovvio che nell'epoca dei forum e dei blog poi è cambiato tutto ed è altrettanto ovvio che OGGI l'associazione non ha più la finalità di una volta e resta solo come una sorta di club elitario a cui aderire per farsi una nomea. Ci credo che su Revolution non trovi nulla, è solo un Book di foto patinate.
Ma che c'entra tutto questo con quello di cui abbiamo discusso?
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:AHCI
« Risposta #61 il: Maggio 10, 2016, 20:05:46 pm »
Si ma io parlo di anni (80/90) in cui l'informazione (poca) correva solo sulla carta stampata, ovvio che nell'epoca dei forum e dei blog poi è cambiato tutto ed è altrettanto ovvio che OGGI l'associazione non ha più la finalità di una volta e resta solo come una sorta di club elitario a cui aderire per farsi una nomea. Ci credo che su Revolution non trovi nulla, è solo un Book di foto patinate.
Ma che c'entra tutto questo con quello di cui abbiamo discusso?
La mia affermazione, quella che ti ha tanto scandalizzato era che sono convinto che Max Busser con la serie Opus di HW abbia fatto molto ma molto di più per far conoscere molti indipendenti dell'AHCI.
Stiamo parlando di un arco temporale non di decenni fa ma che parte dal 2001 circa. Internet era diffuso ma molto meno di oggi, e anche per questo è stata fondamentale la possibilità offerta da Busser. Sia per lanciare marchi nuovi, come Journe, che sino a quel momento aveva fatto pezzi e unici e piccole serie di grandi complicazioni per l'industria, sia per consentire ad alcuni di nascere, come Urwerk. Ad altri di farsi conoscere, come Halter, ma per citare un nome, perché ce ne sono anche di ancora meno noti tra coloro che hanno firmato gli 6-7 Opus dell'era Busser.... ecco perché la questione è rilevante. Perché se l'Ahci ha fatto quello che dici tu allora lo ribadisco con ancora maggiore forza: ha fatto molto di più Busser dell'AHCI.Il che non vuol dire disconoscere il merito di grandissimi orologiai ai quali Busser ha offerto la possibilità di farsi conoscere in un settore difficile quando internet era meno diffuso. Un merito di Busser è stata l'idea di Opus assolutamente rivoluzionaria e unica. Poi di aver scelto oggettivamente i migliori su piazza. Poi forse anche di aver consentito loro di lavorare al meglio. E' un merito che si aggiunge a quello degli orologiai non si sostituisce. E ci è riuscito ampiamente.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:AHCI
« Risposta #62 il: Maggio 10, 2016, 20:24:14 pm »
E io, e non solo io, continuo a cercare di farti capire che non è così, cHe tutti gli orologiai con cui ha collaborato (Journe, Preziuso e Halter) erano già noti da prima, che non sono loro ad aver avuto fama dagli opus ma Harry Winston come marchio e Busser come manager ad averne avuta grazie a loro.
Perché erano orologiai già noti negli anni 90 grazie alla stampa di settore e all'ahci che sulla stampa di settore aveva loro permesso di apparire.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:AHCI
« Risposta #63 il: Maggio 10, 2016, 20:42:37 pm »
Ok questo è il concetto: "Con il progetto Opus Harry Winston fu tra i primi , se non il primo marchio nella storia, ad avviare una collaborazione con i più grandi orologiai del pianeta...

Bene, mi tocca smentire questa affermazione... smentire le convinzioni di Marco mi pare un'impresa...

Prima di Opus, già a metà anni 90, ci penso' un gruppo di lusso della pelletteria, la Goldpfeil...
Questa azienda diede vita ad una collaborazione con gli orologiai dell'AHCI per la realizzazione di modelli particolari.

Ed Uhrwerk, si chiamava ancora cosi'... con la "h".

Primati a parte, gli orologiai in questione, chi di orologeria era già appassionato, li conosceva da un pezzo!

http://www.watchtime.net/uhren/goldpfeil-geneve
« Ultima modifica: Maggio 10, 2016, 20:48:08 pm da Croix_de_Malte_® »
Comu lu nonnu!
"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

mbelt

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Re:AHCI
« Risposta #64 il: Maggio 10, 2016, 21:28:24 pm »
Ok questo è il concetto: "Con il progetto Opus Harry Winston fu tra i primi , se non il primo marchio nella storia, ad avviare una collaborazione con i più grandi orologiai del pianeta...

Bene, mi tocca smentire questa affermazione... smentire le convinzioni di Marco mi pare un'impresa...

Prima di Opus, già a metà anni 90, ci penso' un gruppo di lusso della pelletteria, la Goldpfeil...
Questa azienda diede vita ad una collaborazione con gli orologiai dell'AHCI per la realizzazione di modelli particolari.

Ed Uhrwerk, si chiamava ancora cosi'... con la "h".

Primati a parte, gli orologiai in questione, chi di orologeria era già appassionato, li conosceva da un pezzo!

http://www.watchtime.net/uhren/goldpfeil-geneve
Ma la iniziativa del pellettiere che risultati ha avuto in termini di pubblicità? Prima di tutto si è rivolto ai maestri giusti? Ha fatto loro fare dei grandi orologi? Ha esso in evidenza il nome dei loro creatori? Scusa ma mi sembra che la serie Opus mi pare abbia avuto un rilievo un po' (cioè moltissimo) differente.
In passato ti ho già dimostrato che se mi porti degli argomenti ragionevoli sono prontissimo a cambiare idea. Ma francamente non ne vedo traccia.
« Ultima modifica: Maggio 10, 2016, 21:33:34 pm da mbelt »
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mbelt

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Re:AHCI
« Risposta #65 il: Maggio 10, 2016, 21:31:21 pm »
E io, e non solo io, continuo a cercare di farti capire che non è così, cHe tutti gli orologiai con cui ha collaborato (Journe, Preziuso e Halter) erano già noti da prima, che non sono loro ad aver avuto fama dagli opus ma Harry Winston come marchio e Busser come manager ad averne avuta grazie a loro.
Perché erano orologiai già noti negli anni 90 grazie alla stampa di settore e all'ahci che sulla stampa di settore aveva loro permesso di apparire.
Vedo che continuiamo a fingere di non capire, o non capire. Facciamo finta che sia vera una cosa non vera, cioè che tutti, tutti , gli autori dei 14 Opus fossero già  molto noti prima di creare gli Opus (mi viene da ridere solo a scriverlo): secondo te questa iniziativa è stata utile a questi orologiai a fare conoscere la loro bravura? Sì, no, forse? Tanto , poco, nulla? Era una idea originale e di successo? Vediamo se con queste domande infantili riusciamo a fare un passo avanti.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:AHCI
« Risposta #66 il: Maggio 10, 2016, 22:06:25 pm »
Ok questo è il concetto: "Con il progetto Opus Harry Winston fu tra i primi , se non il primo marchio nella storia, ad avviare una collaborazione con i più grandi orologiai del pianeta...

Bene, mi tocca smentire questa affermazione... smentire le convinzioni di Marco mi pare un'impresa...

Prima di Opus, già a metà anni 90, ci penso' un gruppo di lusso della pelletteria, la Goldpfeil...
Questa azienda diede vita ad una collaborazione con gli orologiai dell'AHCI per la realizzazione di modelli particolari.

Ed Uhrwerk, si chiamava ancora cosi'... con la "h".

Primati a parte, gli orologiai in questione, chi di orologeria era già appassionato, li conosceva da un pezzo!

http://www.watchtime.net/uhren/goldpfeil-geneve
Ma la iniziativa del pellettiere che risultati ha avuto in termini di pubblicità? Prima di tutto si è rivolto ai maestri giusti? Ha fatto loro fare dei grandi orologi? Ha esso in evidenza il nome dei loro creatori? Scusa ma mi sembra che la serie Opus mi pare abbia avuto un rilievo un po' (cioè moltissimo) differente.
In passato ti ho già dimostrato che se mi porti degli argomenti ragionevoli sono prontissimo a cambiare idea. Ma francamente non ne vedo traccia.

Il problema è che sposti sempre la discussione Marco.
Cosi' è inutile.
Meno male per HW, Busser e Opus... Sennò i vari Claret, Journe, Preziuso, Halter, Greubel e Forsezy e tutti gli altri non se li inc....a nessuno.
Ah... Giguet, dopo l'Opus 11 mi sa che ha dovuto vendere...
Comu lu nonnu!
"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

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Re:AHCI
« Risposta #67 il: Maggio 10, 2016, 22:13:31 pm »
Ok questo è il concetto: "Con il progetto Opus Harry Winston fu tra i primi , se non il primo marchio nella storia, ad avviare una collaborazione con i più grandi orologiai del pianeta...

Bene, mi tocca smentire questa affermazione... smentire le convinzioni di Marco mi pare un'impresa...

Prima di Opus, già a metà anni 90, ci penso' un gruppo di lusso della pelletteria, la Goldpfeil...
Questa azienda diede vita ad una collaborazione con gli orologiai dell'AHCI per la realizzazione di modelli particolari.

Ed Uhrwerk, si chiamava ancora cosi'... con la "h".

Primati a parte, gli orologiai in questione, chi di orologeria era già appassionato, li conosceva da un pezzo!

http://www.watchtime.net/uhren/goldpfeil-geneve
Ma la iniziativa del pellettiere che risultati ha avuto in termini di pubblicità? Prima di tutto si è rivolto ai maestri giusti? Ha fatto loro fare dei grandi orologi? Ha esso in evidenza il nome dei loro creatori? Scusa ma mi sembra che la serie Opus mi pare abbia avuto un rilievo un po' (cioè moltissimo) differente.
In passato ti ho già dimostrato che se mi porti degli argomenti ragionevoli sono prontissimo a cambiare idea. Ma francamente non ne vedo traccia.

Il problema è che sposti sempre la discussione Marco.
Cosi' è inutile.
Meno male per HW, Busser e Opus... Sennò i vari Claret, Journe, Preziuso, Halter, Greubel e Forsezy e tutti gli altri non se li inc....a nessuno.
Ah... Giguet, dopo l'Opus 11 mi sa che ha dovuto vendere...
Da quello che so io Giguet aveva già venduto prima dell'Opus XI. La verità è che è andato male con il suo orologio saltante, spettacolare ma troppo grande e soprattutto totalmente sbagliato con il prezzo. Purtroppo gli era stato anche detto ma non lo ha capito.
Non mi sembra di spostare proprio nulla, è dall'inizio che affermo la stessa cosa e se vuoi la riscrivo di nuovo, visto che qualcuno è un po' tardo a capire: "penso che Max Busser con la serie Opus abbia fatto molto  di più per tanti orologiai di valore indipendenti di chiunque altro, incluso l'AHCI di cui non ricordo una sola attività ." La riaffermo la sottoscrivo, affermo che è nota e ricorrente presso TUTTI gli addetti ai lavori, riconosciuta dagli stessi orologiai che ne hanno beneficiato, e non ho letto sinora UNA, UNA sola , argomentazione che mi possa far pensare il contrario.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Ermanno Muzii

Re:AHCI
« Risposta #68 il: Maggio 10, 2016, 22:42:38 pm »
Ho 2 possibilita':mi arrendo o mi arrabbio.
Scelgo la prima.

ilcommesso

Re:AHCI
« Risposta #69 il: Maggio 11, 2016, 06:56:24 am »
L'AHCI che vantaggi concreti ha portato ai propri membri?
La collaborazione di alcuni orologiai al progetto Opus che vantaggi ha portato a chi ne ha preso parte?

Da quel poco che ho letto anni fa e come è stato evidenziato anche prima, soprattutto i primi esecutori hanno avuto un ritorno economico tale (Journe e urwerk) da poter avviare realmente la propria attività in grande stile, per quanto si parli sempre di qualche decina o centinaia di pezzi.

L'AHCI mi sembra più un'unione di intenti che non una collaborazione di qualche utilità  ::)

Ermanno Muzii

Re:AHCI
« Risposta #70 il: Maggio 11, 2016, 08:19:48 am »
Ribadisco,alzo bandiera bianca. :'(

guagua72

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Re:AHCI
« Risposta #71 il: Maggio 11, 2016, 08:28:09 am »
Ho 2 possibilita':mi arrendo o mi arrabbio.
Scelgo la prima.
ma perché è una lotta? Una guerra? Una tenzone?
Non comprendo questa corsa a smentire le parole altrui, a me piace leggerVi e capire , in questo modo però non capisco.
Rientro in tema. Ma senza la volontà di essere paladino di un'opinione che non mi interessa imporre.
Che ruolo ha avuto la AHCI? Cioè, in termini di vendite e di riconoscibilità per i suoi membri, è più importante nel passato che in questo momento. Chi ci mette i soldi? Perché. a parte alcuni, fare gli orologiai indipendenti è più una spesa che un introito. A mio parere, modesto, inutile se volete, (ma da uomo della strada che vive il marciapiede quotidiano o la trincea del lavoro di molti imprenditori), il ruolo odierno di AHCI è come quello di un consorzio e di un sistema che vive tra l'illusione di essere un marchio di qualità e il sistema che cerca di tutelare. ma dietro AHCI c'e' una mente commerciale e industriale che non si espone e sta alla porta a guardare.

guagua72

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Re:AHCI
« Risposta #72 il: Maggio 11, 2016, 08:33:34 am »
Ok questo è il concetto: "Con il progetto Opus Harry Winston fu tra i primi , se non il primo marchio nella storia, ad avviare una collaborazione con i più grandi orologiai del pianeta...

Bene, mi tocca smentire questa affermazione... smentire le convinzioni di Marco mi pare un'impresa...

Prima di Opus, già a metà anni 90, ci penso' un gruppo di lusso della pelletteria, la Goldpfeil...
Questa azienda diede vita ad una collaborazione con gli orologiai dell'AHCI per la realizzazione di modelli particolari.

Ed Uhrwerk, si chiamava ancora cosi'... con la "h".

Primati a parte, gli orologiai in questione, chi di orologeria era già appassionato, li conosceva da un pezzo!

http://www.watchtime.net/uhren/goldpfeil-geneve
Ecco, ringrazio l'Egregio Croix de Malte. Fortunatamente metto sempre il virgolettato e ho scritto fu tra i primi…..Ringrazio per la lettura che ho potuto avere dell'impresa in modo più uniforme e sfaccettato ma non mi sembra che questo aggiunga molto ad una discussione che pare essere uno scontro incentrato su altre logiche.

Ermanno Muzii

Re:AHCI
« Risposta #73 il: Maggio 11, 2016, 09:24:09 am »
Ho 2 possibilita':mi arrendo o mi arrabbio.
Scelgo la prima.
ma perché è una lotta? Una guerra? Una tenzone?
Non comprendo questa corsa a smentire le parole altrui, a me piace leggerVi e capire , in questo modo però non capisco.
Rientro in tema. Ma senza la volontà di essere paladino di un'opinione che non mi interessa imporre.
Che ruolo ha avuto la AHCI? Cioè, in termini di vendite e di riconoscibilità per i suoi membri, è più importante nel passato che in questo momento. Chi ci mette i soldi? Perché. a parte alcuni, fare gli orologiai indipendenti è più una spesa che un introito. A mio parere, modesto, inutile se volete, (ma da uomo della strada che vive il marciapiede quotidiano o la trincea del lavoro di molti imprenditori), il ruolo odierno di AHCI è come quello di un consorzio e di un sistema che vive tra l'illusione di essere un marchio di qualità e il sistema che cerca di tutelare. ma dietro AHCI c'e' una mente commerciale e industriale che non si espone e sta alla porta a guardare.
Come fa chi allora era bambino a smentire chi l'epoca d'oro dell'AHCI l'ha vissuta?
Basterebbe prendesse una vecchia rivista e la sfogliasse per capire chi e cosa ci ha fatto sognare.
Liberando il cervello da quello che e' venuto dopo,cioe' l'elettronica.
Orologi da sogno ed a prezzi accessibili.
Ti prego non tirarmi dentro una discussione che ha tutti i presupposti per farmi litigare.

ALAN FORD

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Re:AHCI
« Risposta #74 il: Maggio 11, 2016, 09:30:12 am »
Io quegli orologiai come Erm li ho vissuti e sognati sui verdoni.
Poi hanno fatto gli Optus ed hanno acquisito visibilità?
Verso chi?
Non certo verso di me, a me gli Optus non piacciono, quindi hanno acquisito nuovi estimatori ma ne hanno persi degli altri, non perché non fossero più bravi ma perché a molti vecchi estimatori quello stile non piace.
Quindi non credo ci sia una via di mezzo, gli estimatori del modernariato li hanno conosciuti dagli Optus in poi, gli altri per quanto fatto prima degli Optus.