Orologico Forum 3.0

AHCI

Beppe

Re:AHCI
« Risposta #135 il: Maggio 13, 2016, 07:52:08 am »
Premesso che non trovo disonorevole occuparsi di cinturini, a maggior. Ragione se per una marca dell'importanza di Jaeger, aggiungo che la notizia che ho riferito non mi sembra negativa per il percorso professionale di chicchessia, anzi, semmai aumenterebbe il valore di chi riuscisse poi a divenire un personaggio celebre, dopo aver addirittura salvato una grandissima manifattura come Jaeger.
Aggiungo che non ho mai conosciuto Busser, né nutro sentimenti ostili di nessun genere nei suoi confronti né di invidia per il suo successo.
Quanto al fatto che sia vera o meno la notizia da me riportata, il mio ex collega ed amico comune non aveva alcun interesse né ragione di raccontarmi una palla, trattasi di persona che conosco come molta seria, con cui ho lavorato per cinque anni in Blancpain, il quale é a capo, oggi, di un'importante azienda di orologi Svizzera.
Concludo che trovo manifestamente ridicolo riunire in una riga e mezza di risposta due affermazioni contraddittorie come "non lo só" seguite da "non é vera per nulla, ma proprio per nulla" e qui mi fermo per rispetto al l'intelligenza di coloro che avranno la pazienza e la voglia di divertirsi con una diatriba che, a mio modestissimo e rispettoso avviso, é scaduta a livelli tra tifosi alticci da Bar Sport, diatriba alla quale non trovo piú alcun interesse o piacere a partecipare. Anzi, ti diró di piú, sono certo tu abbia ragione, come sempre, sembra. Adieu!

Re:AHCI
« Risposta #136 il: Maggio 13, 2016, 09:13:11 am »
Ci provo, raccontando le mie opinioni, qualche indiscrezione e qualche fatto, con la speranza di aiutare a chiarire la confusione creatasi sull’argomento AHCI, Busser e Co.
Ho seguito e letto con attenzione quanto pubblicato sul Forum sull’argomento AHCI con i diversi ed appassionati interventi di alcuni qualificati forumisti.
Per quanto emerge dalle molteplici risposte, sembrerebbero scontrarsi due tesi sull’oggetto del topic, tra di loro diversissime e contrastanti.
Da una parte ci sono coloro che attribuiscono all’Academie un ruolo irrilevante, attribuendo al Sig. Max Busser il grande merito di essere stato l’artefice vero e disinteressato (?) del lancio di bravissimi Orologiai, apparentemente sconosciuti, sull’altro fronte si sostiene esattamente il contrario.
Ora, a me sembra che tutte e due le tesi  siano più o meno errate, benché personalmente io propenda per la seconda tesi che mi sembra più verosimile.
I protagonisti:
- AHCI :                          (Académie Horlogère des Créateurs Indépendants).
- gli orologiai membri di AHCI,
- Max Busser,             (Direttore di Harry Winston orologeria).
- HW                       (HarrY Winston,  “il re dei brillanti”).
- MB&F               (Maximilian Busser and Friends).
AHCI:
In realtà, non è corretto disconoscere un certo valore ad AHCI, la quale, dal momento della sua  costituzione, ha certamente aiutato e favorito una migliore visibilità e conoscenza dei suoi membri, o quanto meno di coloro che se la meritavano.
Penso che l’idea sia da attribuirsi principalmente a Vincent Calabrese ed a Sven Andersen, i quali probabilmente pensavano che, associandosi, avrebbero ottenuto un maggior peso contrattuale ed una maggior attenzione da parte dei  medias internazionali.
I risultati sembrerebbero aver dato loro ragione.
Ricordo molto bene il primo anno, il 1986, qundo AHCI fece la sua comparsa alla Fiera di Basilea, e ricordo che lo spazio loro riservato non era né importante né facile da trovare, anche se girava voce che fosse stato loro offerto gratuitamente dalla Fiera, permettendo loro una partecipazione diversamente impossibile dati gli esosissimi costi dello spazio espositivo.
Gratuito oppure no, posizione da ricercare con il radar che pur si voglia, ma tutti, curiosi di vedere, tutti  andammo discretamente, quasi furtivamente,  a ricercare l’Académie  e curiosammo su quanto da loro esposto.
Che poi i Membri  fossero più o meno noti e conosciuti  non è poi così importante, risultando incontrovertibile  che il Gruppo fosse composto da Orologiai, più o meno capaci, i quali  avevano delle speranze e delle ambizioni, ma che non disponevano dei  mezzi, economici e non,  per comunicare o solo far sapere della loro esistenza, ed in alcuni casi, delle loro virtù e/o del loro estro creativo  non solo al pubblico degli appassionati, ma nemmeno al mondo degli addetti ai lavori, salvo pochissimi.
Tra i Membri  ve ne erano alcuni che avevano già provato ad affacciarsi sul mercato, ma evidentemente i risultati non erano stati così probanti né per il ritorno economico né avevano migliorato la loro visibilità, e senza mezzi l’impresa dev’essere loro sembrata molto ardua e da rimandare nel tempo.
Dal punto di vista personale, per quanto può valere anche io mi sarei aspettato una maggiore e più efficace attività di promozione da parte di AHCI, ma non bisogna dimenticare che tale associazione era fatta esclusivamente da Orologiai, che seppur capaci, restavano comunque degli Orologiai, sprovvisti di competenze al di fuori della loro arte: repetita iuvant.
Ciò nondimeno, ritengo che la nascita di AHCI abbia costituito un momento importante, in qualche caso fondamentale, se non fosse altro per aver  favorito una maggior consapevolezza ed infuso loro quel coraggio senza i quali, probabilmente, la routine non sarebbe probabilmente migliorata.
Che   poi, quattro gatti, tra i quali il sottoscritto, ne conoscessero alcuni, non era stato evidentemente sufficiente per modificare il loro stato e le loro condizioni.

Maximilian Busser.
Salvo errori, quando l’AHCI  fece la sua prima comparsa, nel 1986, alla Fiera di Basilea, nessuno sapeva dell’esistenza di un Signore con quel nome nel mondo dell’orologeria.
Per motivi, assolutamente casuali, un collega ed amico comune, di certo dopo il 1988 quando ho iniziato a lavorare per Blancpain, , mi aveva detto che il responsabile dei cinturini alla Jaeger, era un certo Max Busser, un suo amico: io, però,  non lo ho mai incontrato, stop.
Non ricordo in quale anno appresi che lo stesso Max Busser era diventato il Direttore di HW, nome importante, ma  non per il mondo degli orologi.
Avendo vissuto per qualche anno nel mondo degli Orologi, e quindi per averlo conosciuto dal di dentro, mi apparve quanto meno inconsueto che qualcuno potesse passare da Responsabile di cinturini a Direttore di una marca di pietre preziose, soprattutto di brillanti, ma questo in fondo poteva rientrare nelle stranezze di un settore pittoresco, dove non sempre i risultati, buoni o cattivi, sono frutto di strategie più o meno corrette e comprensibili.
Seppi poi, come molti del settore, che il nuovo Direttore di HW aveva l’incarico di allargare il campo d’azione di  HW agli orologi meccanici di haut de gamme.
Beh, come si suol dire pensai, auguri e figli maschi, l’impresa è diversissima ed un po’ più complessa che dirigere un piccolo reparto di cinturini, seppur di una marca del prestigio di Jaeger.
Per esperienza di retta e personale, non sapevo allora, ma so oggi, che si tratta di un’impresa difficile, costosissima e che comporta tempi lunghi, con un alto rischio di riuscita.
Ma il Signor Busser, il quale evidentemente immaginava quali difficoltà avrebbe dovuto incontrare per portare HW nell’olimpo dell’Orologeria, aggirò l’ostacolo, “inventandosi”  l’idea di affidarsi a qualcuno dei nomi più conosciuti tra gli artigiani-creatori.
Ora, senza voler giudicare nessuno e men che meno tale Monsieur Busser,  sembrerebbe evidente  non trattarsi di una grande invenzione, moltissime case, per non dire tutte, affidano le loro idee oppure adottano progetti e realizzazioni concepite e fabbricate da artigiani-creatori esterni ed “indipendenti”, solo che di solito non lo dicono, avendo la necessaria reputazione e credibilità per far credere di esserne loro i realizzatori.
Ma né HW né Monsieur Busser, apparentemente,  godevano di una qualche credibilità per adottare la stessa politica, e quindi non fecero altro che sfruttare la reputazione e la credibilità, magari pompata un po’ dalla comunicazione, degli artigiani creatori, già in qualche modo comparsi al pubblico grazie ad AHCI e quindi più o meno noti..
A me sembra che, nel caso, non si possa parlare di una strategia di marca, né tanto meno di un’idea nuova ed originale, ma di un committente che non sapendo da che parte cominciare preferisce prendere l’unica scorciatoia possibile.
Io stesso, quando mi ritrovai  a dovermi  reinventare Minerva, prima di pensare a Cabiddu, mi ero rivolto a Daniel Roth, per le stesse identiche ragioni, immagino,  riferibili al Sig. Busser, cercare una credibilità diversamente improbabile.
Preciso  però che, alla Minerva, i movimenti e gli orologi  volevamo farceli all’interno, come di fatto abbiamo poi fatto, distinguo che rende almeno incomparabile l’esperienza di Minerva con quella di HW.
A me sembra, semmai qualcuno dovesse ringraziare qualcun altro, che AHCI ed i suoi membri non debbano ringraziare nessuno, a parte la Fiera di Basilea, se è vero che li ha favoriti  nel 1986, come riferito all’inizio.
Mi sembrerebbe piuttosto evidente che dovrebbero essere HW e lo stesso Busser a dover ringraziare i partner orologiai man mano succedutisi negli anni, anche se ovviamente erano retribuiti, mi auguro bene.
Compensi che possono aver  contribuito, probabilmente, ad infondere maggior determinazione a coloro che avevano in animo di dar vita ad una loro Marca.
Credo di aver letto, in passato, che sono o sarebbero i grandi orologiai a fare le grandi marche, (forse proprio di Marco),  affermazione in parte vera, ma che contradirrebbe le  circostanze secondo le quali ha operato  HW, che proprio in base alla precedente affermazione dovrebbe accontentarsi di essere considerato un semplice  committente e non ile, una Marca di alta orologeria, con una sua strategia, un suo laboratorio di ricerca, un suo stile, dei suoi orologiai.
In realtà, solo grazie agli orologiai, tutti indipendenti, che si sono avvicendati nel fabbricare orologi riservati al committente HW, quest’ultima ha potuto tentare di far credere di rientrare nel novero delle Marche  dell’orologeria di alto di gamma. Che poi ci sia riuscita oppure no, non mi interessa, e lascio ad altri il verdetto.
Resta, a mio avviso, incontrovertibile che nessuno ha reso famoso nessuno,   e nessuno deve ringraziare nessuno, trattandosi di rapporti contrattuali regolati o da contratti d’opera oppure da contratti d’appalto, contratti nei quali i ruoli delle parti erano chiari, ivi compreso, naturalmente, il compenso.

L’elemento denominato “gratitudine”, non rientra nella nozione di contratto, ma se si volesse uscire dalla terminologia contrattualistica, non vi è dubbio che dovrebbero  essere HW ed i suo Direttore pro-tempore di allora, il Sig. Max Busser, e lo stesso Max Busser nella sua successiva figura di imprenditore di MB&F a dover dire grazie  a quegli orologiai, peraltro da lui stessi ricercati, per rendere possibile la realizzazione dei suoi  propositi imprenditoriali.
Caro Beppe, bentornato! :)
È stato un grande piacere rileggerti.
Credo che il forum non potrà che avvalersi dei tuoi preziosi contributi.
Contributi che non provengono nè dai sentito dire nè dalle riviste ma direttamente dall'interno del mondo dell'orologeria.

Beppe

Re:AHCI
« Risposta #137 il: Maggio 13, 2016, 09:49:08 am »
Grazie Mauro,
ma andiamo piano con le accoglienze, non vorrei fomentare reazioni scomposte e rivivere momenti poco gradevoli.
Come vedi, c'è già chi mi ha dato del bugiardo, devo proprio stargli sulle palle.
Ciao.

PESSOA67

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Re:AHCI
« Risposta #138 il: Maggio 13, 2016, 10:41:34 am »
Gent. Beppe, anche io ritengo fondamentale il tuo contributo al Forum e ti ringrazio per i tuoi interventi che nessuno di noi potrà mai fare non avendo vissuto in prima persona nulla, poi potremo dissentire da una tua opinione ma questa è altra cosa.
Roberto

Beppe

Re:AHCI
« Risposta #139 il: Maggio 13, 2016, 11:11:47 am »
Grazie Roberto,
quanto alle opinioni, sono prfettamente d'accordo, in quanto tali sono tutte legittime e da rispettare, anche se possono evidentemente divergere dalle nostre.
Sono le offese, in particolare se gratuite ed infondate, che disturbano, a maggior ragione quando avvengono in un Forum di orologi, la cui partecipazione dovrebbe essere e restare un piacere e non un luogo per scatenare gli aspetti più ignobili della natura umana.
Pensa se a 69 anni suonati e dopo aver vissuto praticamente tutta una vita tra gli orologi ed anche, per un breve periodo ma senza alcuna vergogna, tra i cinturini, dovessi ancora ricercare e proprio su di un Forum, rivincite o rese di conti?
Fortunatamente non é così, nel mio percorso lavorattvo ci sono stati momenti positivi e negativi, ed anche amarezze, ma vissute con dignità ed onestà, materie che spiace compromettere a causa di "qualche" forumista fanatico e/o complessato.
Comunque grazie, con la promessa, se potrò, di scrivere sempre di fatti successi ed esprimere opinioni, certamente opinabili, ma non dettate da interessi inconfessabili e quindi disoneste. Come ho sempre fatto.
Ciao.

mbelt

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Re:AHCI
« Risposta #140 il: Maggio 13, 2016, 13:35:47 pm »
Premesso che non trovo disonorevole occuparsi di cinturini, a maggior. Ragione se per una marca dell'importanza di Jaeger, aggiungo che la notizia che ho riferito non mi sembra negativa per il percorso professionale di chicchessia, anzi, semmai aumenterebbe il valore di chi riuscisse poi a divenire un personaggio celebre, dopo aver addirittura salvato una grandissima manifattura come Jaeger.
Aggiungo che non ho mai conosciuto Busser, né nutro sentimenti ostili di nessun genere nei suoi confronti né di invidia per il suo successo.
Quanto al fatto che sia vera o meno la notizia da me riportata, il mio ex collega ed amico comune non aveva alcun interesse né ragione di raccontarmi una palla, trattasi di persona che conosco come molta seria, con cui ho lavorato per cinque anni in Blancpain, il quale é a capo, oggi, di un'importante azienda di orologi Svizzera.
Concludo che trovo manifestamente ridicolo riunire in una riga e mezza di risposta due affermazioni contraddittorie come "non lo só" seguite da "non é vera per nulla, ma proprio per nulla" e qui mi fermo per rispetto al l'intelligenza di coloro che avranno la pazienza e la voglia di divertirsi con una diatriba che, a mio modestissimo e rispettoso avviso, é scaduta a livelli tra tifosi alticci da Bar Sport, diatriba alla quale non trovo piú alcun interesse o piacere a partecipare. Anzi, ti diró di piú, sono certo tu abbia ragione, come sempre, sembra. Adieu!
Senta Sig. Beppe. Prima di tutto la smetta lei di insultare i forumisti con cui non è d'accordo, secondo un copione che purtroppo le è usuale. Le consiglio anche di imparare a leggere quello che scrivono gli altri perché io ho scritto che non è vero che Max si occupava in JLC di cinturini. " Non è vero" non significa che Lei è un bugiardo ( anche es e qualche dubbio mi viene leggendola da anni) ma vuol dire che l'affermazione che Lei ha fatto è destituita di ogni fondamento, cioè non corrisponde alla realtà. E  sa perché non corrisponde, non ha fondamento? Perché stamattina ho parlato con una persona che siedeva in quegli anni nel Consiglio di Amministraizone di JLC nel periodo in cui Max Busser lavorava in JLC e quando glielo ho chiesto si è messo a ridere, e mi ha invece detto che si occupava di alta orologerìa, altroché cinturini. D'altro canto nessuno chiamerebbe uno che fa cinturini a fondare il settore orologerìa di Harry Wainston , Le pare? Quindi io non la ringrazio, La invito caldamente a leggere i messaggi altrui, a sforzarsi di capirli ( so che è chiedere molto), a non insultare i forumisti che Lei crede non siano d'accordo con Lei, a comportarsi secondo le regole di un forum, cosa che non le è mai riuscita in questi anni. Non cordiali saluti.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Beppe

Re:AHCI
« Risposta #141 il: Maggio 13, 2016, 15:13:39 pm »
Per quanto non ne varrebbe la pena, Le rispondo quale gesto di buona educazione, permettendomi alcune misericordiose rettifiche che mi auguro non alimentino ulteriormente la Sua stizza, basata sul niente.
Su almeno una cosa scritta dal sottoscritto, temo dovrà convenire, Suo malgrado: Lei ha sempre ragione, ipse dixit, considerazione di cui non rivendico la paternità.
Quanto agli insulti che Lei falsamente mi attribuisce, sono io che La pregherei di leggere con maggior calma e serenità, perchè non credo di averne rivolti a nessun Forumista, mai, salvo che le mie riflessioni, di ordine generale, risultassero offensive per chi o coloro che avesse/ro la coda di paglia. Ma non sembrerebbe i Suo caso.
Per quello che riguarda, come da Lei attribuitami, la mia scarsa attenzione e la mia, sempre da Lei attribuitami, insufficiente capacità di comprendere gli altrui messaggi, devo, ahimè, correggere il Suo poco cortese apprezzamento alla mia intelligenza, anche se, leggendoLa, non mi sembra troppo inferiore alla Sua: pensi che leggo e rileggo tutti i messaggi, persino i Suoi, ma gli unici che purtroppo non riesco a capire malgrado l'impegno e i molteplici tentativi sono proprio i Suoi, ma non sempre, fortunatamente, si tranquillizzi, qualche volta ci riesco anch'io.
Ho già scritto di non conoscere il Sig. Busser, né tanto meno di avere motivi di inimicizia con lo stesso, ancora una volta, Eminenza, repetita iuvant.
Mi sono limitato a dire che in un determinato momento, tale Signore si é occupato del reparto o magazzino dei cinturini alla Jaeger, circostanza che non mi sembra meriti tutto il Suo impegno a smentire. Ho pure specificato che la notizia mi fu riferita, dopo il maggio 1988, da un mio Collega nonché amico del Sig. Busser, perché il mio Collega non potevo conoscerlo prima, avendo iniziato in tale anno il mio lavoro con Blancpain, che Le ricordo, semmai servisse, non essere mai fallita, come mi ricordo di aver letto in un altro dei Suoi scritti poi cancellato dopo i fatti che ci hanno sfortunatamente fatto conoscere, seppur virtualmente.
Non ho invece mai detto che il Signor Busser, alla Jaeger, si sarebbe sempre e solo occupato di cinturini, per la semplicissima ragione che non lo sò, né mi interessa minimamente, come d'altronde nemmeno Lei lo sapeva fino a questa mattina, quando, mosso da sacro furore, ha persino ritenuto di interpellare un Membro del CdA di Jaeger, utile, sembrerebbe, alla Sua ultima presa di posizione. E allora ? Ma a prescindere dal fatto che non sempre, come Lei dovrebbe sapere, i Membri del CdA di un'Azienda delle dimension di Jaeger sono al corrente delle mansioni del Personale, ed a prescindere dal fatto che i Membri del CdA possono cambiare oppure entrare in carica prima o poi, mi corre una stupidissima domanda da porLe: per quali ragioni Lei è così interessato a smentire il fatto che il Signor Busser potrebbe essersi occupato, tra l'altro, anche di cinturini, dove starebbe la gravità della cosa se fosse vero, come riferitomi dal mio ex Collega? Mah, sinceramente non La capisco, ma dev'essere per il mio noto deficit intellettivo. In ogni caso, Le posso confermare che, in un certo periodo, pure io mi sono occupato di cinturini, con grandissimo piacere, dopo il 1993, e probabilmente fu in quel periodo che il mio ex Collega mi fece il nome di Busser, quale responsabile dei cinturini alla Jaeger, una delle aziende che non contattai, sennò probabilmente avrei conosciuto personalmente il Suo Amico.
Per l'accusa mossami di non rispettare le regole del Forum, non è la prima volta che Lei si arroga, arbitrariamente, il diritto di sostituirsi ai Moderatori, che pregherei di intervenire per confermare oppure no le Sue farneticanti accuse.
Termino ringraziandoLa di aver preso le distanze dal sottoscritto, francamente praferisco anche io, la presunta e da Lei addotta vicinanza tra di noi, non é mai esistita benché millantata in Suoi precedenti scritti, e cominciava sinceramente ad essere ingombrante, almeno per il sottoscritto.
Distinti saluti, né cordiali né non cordiali.

   

ciaca

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Re:AHCI
« Risposta #142 il: Maggio 13, 2016, 15:21:38 pm »
Busser è entrato in JLC nei primi anni 90, forse 92. Il 93 è quindi una data plausibile, in riferimento alla dstazione della notizia riferita  a Beppe.
Ma ciò posto, mi spiegate che ce ne importa di cosa si occupasse il giovane e neo assunto laureando Max Busser nei primi anni della sua esperienza manageriale in JLC?
E soprattutto che c'entra con il tema della discussione?
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:AHCI
« Risposta #143 il: Maggio 13, 2016, 15:28:30 pm »
Per quanto non ne varrebbe la pena, Le rispondo quale gesto di buona educazione, permettendomi alcune misericordiose rettifiche che mi auguro non alimentino ulteriormente la Sua stizza, basata sul niente.
Su almeno una cosa scritta dal sottoscritto, temo dovrà convenire, Suo malgrado: Lei ha sempre ragione, ipse dixit, considerazione di cui non rivendico la paternità.
Quanto agli insulti che Lei falsamente mi attribuisce, sono io che La pregherei di leggere con maggior calma e serenità, perchè non credo di averne rivolti a nessun Forumista, mai, salvo che le mie riflessioni, di ordine generale, risultassero offensive per chi o coloro che avesse/ro la coda di paglia. Ma non sembrerebbe i Suo caso.
Per quello che riguarda, come da Lei attribuitami, la mia scarsa attenzione e la mia, sempre da Lei attribuitami, insufficiente capacità di comprendere gli altrui messaggi, devo, ahimè, correggere il Suo poco cortese apprezzamento alla mia intelligenza, anche se, leggendoLa, non mi sembra troppo inferiore alla Sua: pensi che leggo e rileggo tutti i messaggi, persino i Suoi, ma gli unici che purtroppo non riesco a capire malgrado l'impegno e i molteplici tentativi sono proprio i Suoi, ma non sempre, fortunatamente, si tranquillizzi, qualche volta ci riesco anch'io.
Ho già scritto di non conoscere il Sig. Busser, né tanto meno di avere motivi di inimicizia con lo stesso, ancora una volta, Eminenza, repetita iuvant.
Mi sono limitato a dire che in un determinato momento, tale Signore si é occupato del reparto o magazzino dei cinturini alla Jaeger, circostanza che non mi sembra meriti tutto il Suo impegno a smentire. Ho pure specificato che la notizia mi fu riferita, dopo il maggio 1988, da un mio Collega nonché amico del Sig. Busser, perché il mio Collega non potevo conoscerlo prima, avendo iniziato in tale anno il mio lavoro con Blancpain, che Le ricordo, semmai servisse, non essere mai fallita, come mi ricordo di aver letto in un altro dei Suoi scritti poi cancellato dopo i fatti che ci hanno sfortunatamente fatto conoscere, seppur virtualmente.
Non ho invece mai detto che il Signor Busser, alla Jaeger, si sarebbe sempre e solo occupato di cinturini, per la semplicissima ragione che non lo sò, né mi interessa minimamente, come d'altronde nemmeno Lei lo sapeva fino a questa mattina, quando, mosso da sacro furore, ha persino ritenuto di interpellare un Membro del CdA di Jaeger, utile, sembrerebbe, alla Sua ultima presa di posizione. E allora ? Ma a prescindere dal fatto che non sempre, come Lei dovrebbe sapere, i Membri del CdA di un'Azienda delle dimension di Jaeger sono al corrente delle mansioni del Personale, ed a prescindere dal fatto che i Membri del CdA possono cambiare oppure entrare in carica prima o poi, mi corre una stupidissima domanda da porLe: per quali ragioni Lei è così interessato a smentire il fatto che il Signor Busser potrebbe essersi occupato, tra l'altro, anche di cinturini, dove starebbe la gravità della cosa se fosse vero, come riferitomi dal mio ex Collega? Mah, sinceramente non La capisco, ma dev'essere per il mio noto deficit intellettivo. In ogni caso, Le posso confermare che, in un certo periodo, pure io mi sono occupato di cinturini, con grandissimo piacere, dopo il 1993, e probabilmente fu in quel periodo che il mio ex Collega mi fece il nome di Busser, quale responsabile dei cinturini alla Jaeger, una delle aziende che non contattai, sennò probabilmente avrei conosciuto personalmente il Suo Amico.
Per l'accusa mossami di non rispettare le regole del Forum, non è la prima volta che Lei si arroga, arbitrariamente, il diritto di sostituirsi ai Moderatori, che pregherei di intervenire per confermare oppure no le Sue farneticanti accuse.
Termino ringraziandoLa di aver preso le distanze dal sottoscritto, francamente praferisco anche io, la presunta e da Lei addotta vicinanza tra di noi, non é mai esistita benché millantata in Suoi precedenti scritti, e cominciava sinceramente ad essere ingombrante, almeno per il sottoscritto.
Distinti saluti, né cordiali né non cordiali.

 
Prima di lasciarLa definitivamente alle Sue farneticazioni, mi preme dire a quelli che leggono che ieri sera Lei ha sostenuto che l'unica è la principale esperienza del sig. Busser fossero i cinturini in JLC. Io stamattina essendo buon amico di uno che è amico di Busser ma sopratutto è stato tanti anni nel Cda dell'azienda anche nel periodo di lavoro di Busser gli ho chiesto conferma di questo perché mi sembrava strano che ad un ex magazziniere di cinturini dessero in mano la fondazione di un settore alta orologerìa di Hw, forse persino Lei riuscirebbe a non fare una cosa del genere ( ma ho qualche dubbio, in effetti). Le dico solo questo: mi ha chiesto chi mi aveva detto una tale sciocchezza. Tralascio il resto della conversazione. Non è la prima volta che lei vien colto a raccontare cose non vere, come quando asseriva in altro forum di aver subito un grave torto dal giornalista Uglietti, e io , io , Le evitai la querela di Uglietti, perché poi gli articoli contestati furono pubblicati e tutti poterono leggere che non contenevano niente di non vero o di sgradevole nei suoi confronti. Ragione per cui si prese il ban perpetuo da quel forum. Io penso che Lei , che è solito cancellarsi, non durerà molto neppure qui, vedendo come si è ripresentato per l'ennesima volta. Io non interferirò e La lascio alle sue fantasie perché da ora in avanti io non perderò neppure il tempo a leggerLa. Ed è un peccato perché di cose da raccontare di interessanti ne potrebbe avere ma  mancano i fondamenti, Lei è animato da tanti risentimenti verso tanti professionisti con i fiocchi di questo settore, quelli che a differenza Sua sono riusciti ad avere successo. Mai scritto che Blancpain fosse fallita, mai, altra Sua fantasia, come di consueto. Quindi la lascio ai litigi con gli altri che come in precedenti occasioni non mancheranno perché Lei così è fatto. A non leggerla mai più.
« Ultima modifica: Maggio 13, 2016, 15:31:07 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Beppe

Re:AHCI
« Risposta #144 il: Maggio 13, 2016, 16:01:03 pm »
Egregio Signore,
 i casi sono due, o Lei non sà leggere, oppure Lei é in perfetta e consapevole malafede. Le consiglierei di rileggere quanto ho scritto al riguardo del Signor Busser:
"Per motivi, assolutamente casuali, un collega ed amico comune, di certo dopo il 1988 quando ho iniziato a lavorare per Blancpain, , mi aveva detto che il responsabile dei cinturini alla Jaeger, era un certo Max Busser, un suo amico: io, però,  non lo ho mai incontrato, stop."
Nel Suo ultimo e sconclusionato intervento, Lei ha scritto:
"Prima di lasciarLa definitivamente alle Sue farneticazioni, mi preme dire a quelli che leggono che ieri sera Lei ha sostenuto che l'unica è la principale esperienza del sig. Busser fossero i cinturini in JLC."

Con ogni evidenza il senso da Lei attribuito al mio scritto non c'entra nulla con quello che Lei trascrive con le conclusioni distorte a cui Lei perviene, ripeto, in totale malafede. Fossi in Lei, me ne vergognerei prima che verso gli altri, con me stesso.
Io pure lascio al giudizio di coloro che leggono stabilire chi é, tra me  Lei, il Bugiardo, avvertendoLa di por fine alle Sue gratuite maldicenze sul conto e l'onorabilità del sottoscritto.

Istaro

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Re:AHCI
« Risposta #145 il: Maggio 13, 2016, 16:29:03 pm »
Suvvia, per oggi i "convenevoli" sono sufficienti.

Per le querele rimandiamo a domani.  ;D
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

mbelt

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Re:AHCI
« Risposta #146 il: Maggio 13, 2016, 17:10:07 pm »
Ci provo, raccontando le mie opinioni, qualche indiscrezione e qualche fatto, con la speranza di aiutare a chiarire la confusione creatasi sull’argomento AHCI, Busser e Co.
Ho seguito e letto con attenzione quanto pubblicato sul Forum sull’argomento AHCI con i diversi ed appassionati interventi di alcuni qualificati forumisti.
Per quanto emerge dalle molteplici risposte, sembrerebbero scontrarsi due tesi sull’oggetto del topic, tra di loro diversissime e contrastanti.
Da una parte ci sono coloro che attribuiscono all’Academie un ruolo irrilevante, attribuendo al Sig. Max Busser il grande merito di essere stato l’artefice vero e disinteressato (?) del lancio di bravissimi Orologiai, apparentemente sconosciuti, sull’altro fronte si sostiene esattamente il contrario.
Ora, a me sembra che tutte e due le tesi  siano più o meno errate, benché personalmente io propenda per la seconda tesi che mi sembra più verosimile.
I protagonisti:
- AHCI :                          (Académie Horlogère des Créateurs Indépendants).
- gli orologiai membri di AHCI,
- Max Busser,             (Direttore di Harry Winston orologeria).
- HW                       (HarrY Winston,  “il re dei brillanti”).
- MB&F               (Maximilian Busser and Friends).
AHCI:
In realtà, non è corretto disconoscere un certo valore ad AHCI, la quale, dal momento della sua  costituzione, ha certamente aiutato e favorito una migliore visibilità e conoscenza dei suoi membri, o quanto meno di coloro che se la meritavano.
Penso che l’idea sia da attribuirsi principalmente a Vincent Calabrese ed a Sven Andersen, i quali probabilmente pensavano che, associandosi, avrebbero ottenuto un maggior peso contrattuale ed una maggior attenzione da parte dei  medias internazionali.
I risultati sembrerebbero aver dato loro ragione.
Ricordo molto bene il primo anno, il 1986, qundo AHCI fece la sua comparsa alla Fiera di Basilea, e ricordo che lo spazio loro riservato non era né importante né facile da trovare, anche se girava voce che fosse stato loro offerto gratuitamente dalla Fiera, permettendo loro una partecipazione diversamente impossibile dati gli esosissimi costi dello spazio espositivo.
Gratuito oppure no, posizione da ricercare con il radar che pur si voglia, ma tutti, curiosi di vedere, tutti  andammo discretamente, quasi furtivamente,  a ricercare l’Académie  e curiosammo su quanto da loro esposto.
Che poi i Membri  fossero più o meno noti e conosciuti  non è poi così importante, risultando incontrovertibile  che il Gruppo fosse composto da Orologiai, più o meno capaci, i quali  avevano delle speranze e delle ambizioni, ma che non disponevano dei  mezzi, economici e non,  per comunicare o solo far sapere della loro esistenza, ed in alcuni casi, delle loro virtù e/o del loro estro creativo  non solo al pubblico degli appassionati, ma nemmeno al mondo degli addetti ai lavori, salvo pochissimi.
Tra i Membri  ve ne erano alcuni che avevano già provato ad affacciarsi sul mercato, ma evidentemente i risultati non erano stati così probanti né per il ritorno economico né avevano migliorato la loro visibilità, e senza mezzi l’impresa dev’essere loro sembrata molto ardua e da rimandare nel tempo.
Dal punto di vista personale, per quanto può valere anche io mi sarei aspettato una maggiore e più efficace attività di promozione da parte di AHCI, ma non bisogna dimenticare che tale associazione era fatta esclusivamente da Orologiai, che seppur capaci, restavano comunque degli Orologiai, sprovvisti di competenze al di fuori della loro arte: repetita iuvant.
Ciò nondimeno, ritengo che la nascita di AHCI abbia costituito un momento importante, in qualche caso fondamentale, se non fosse altro per aver  favorito una maggior consapevolezza ed infuso loro quel coraggio senza i quali, probabilmente, la routine non sarebbe probabilmente migliorata.
Che   poi, quattro gatti, tra i quali il sottoscritto, ne conoscessero alcuni, non era stato evidentemente sufficiente per modificare il loro stato e le loro condizioni.

Maximilian Busser.
Salvo errori, quando l’AHCI  fece la sua prima comparsa, nel 1986, alla Fiera di Basilea, nessuno sapeva dell’esistenza di un Signore con quel nome nel mondo dell’orologeria.
Per motivi, assolutamente casuali, un collega ed amico comune, di certo dopo il 1988 quando ho iniziato a lavorare per Blancpain, , mi aveva detto che il responsabile dei cinturini alla Jaeger, era un certo Max Busser, un suo amico: io, però,  non lo ho mai incontrato, stop.
Non ricordo in quale anno appresi che lo stesso Max Busser era diventato il Direttore di HW, nome importante, ma  non per il mondo degli orologi.
Avendo vissuto per qualche anno nel mondo degli Orologi, e quindi per averlo conosciuto dal di dentro, mi apparve quanto meno inconsueto che qualcuno potesse passare da Responsabile di cinturini a Direttore di una marca di pietre preziose, soprattutto di brillanti, ma questo in fondo poteva rientrare nelle stranezze di un settore pittoresco, dove non sempre i risultati, buoni o cattivi, sono frutto di strategie più o meno corrette e comprensibili.
Seppi poi, come molti del settore, che il nuovo Direttore di HW aveva l’incarico di allargare il campo d’azione di  HW agli orologi meccanici di haut de gamme.
Beh, come si suol dire pensai, auguri e figli maschi, l’impresa è diversissima ed un po’ più complessa che dirigere un piccolo reparto di cinturini, seppur di una marca del prestigio di Jaeger.
Per esperienza di retta e personale, non sapevo allora, ma so oggi, che si tratta di un’impresa
difficile, costosissima e che comporta tempi lunghi, con un alto rischio di riuscita.
Ma il Signor Busser, il quale evidentemente immaginava quali difficoltà avrebbe dovuto incontrare per portare HW nell’olimpo dell’Orologeria, aggirò l’ostacolo, “inventandosi”  l’idea di affidarsi a qualcuno dei nomi più conosciuti tra gli artigiani-creatori.

Ora, senza voler giudicare nessuno e men che meno tale Monsieur Busser,  sembrerebbe evidente  non trattarsi di una grande invenzione, moltissime case, per non dire tutte, affidano le loro idee oppure adottano progetti e realizzazioni concepite e fabbricate da artigiani-creatori esterni ed “indipendenti”, solo che di solito non lo dicono, avendo la necessaria reputazione e credibilità per far credere di esserne loro i realizzatori.
Ma né HW né Monsieur Busser, apparentemente,  godevano di una qualche credibilità per adottare la stessa politica, e quindi non fecero altro che sfruttare la reputazione e la credibilità, magari pompata un po’ dalla comunicazione, degli artigiani creatori, già in qualche modo comparsi al pubblico grazie ad AHCI e quindi più o meno noti..
A me sembra che, nel caso, non si possa parlare di una strategia di marca, né tanto meno di un’idea nuova ed originale, ma di un committente che non sapendo da che parte cominciare preferisce prendere l’unica scorciatoia possibile.
Io stesso, quando mi ritrovai  a dovermi  reinventare Minerva, prima di pensare a Cabiddu, mi ero rivolto a Daniel Roth, per le stesse identiche ragioni, immagino,  riferibili al Sig. Busser, cercare una credibilità diversamente improbabile.
Preciso  però che, alla Minerva, i movimenti e gli orologi  volevamo farceli all’interno, come di fatto abbiamo poi fatto, distinguo che rende almeno incomparabile l’esperienza di Minerva con quella di HW.
A me sembra, semmai qualcuno dovesse ringraziare qualcun altro, che AHCI ed i suoi membri non debbano ringraziare nessuno, a parte la Fiera di Basilea, se è vero che li ha favoriti  nel 1986, come riferito all’inizio.
Mi sembrerebbe piuttosto evidente che dovrebbero essere HW e lo stesso Busser a dover ringraziare i partner orologiai man mano succedutisi negli anni, anche se ovviamente erano retribuiti, mi auguro bene.
Compensi che possono aver  contribuito, probabilmente, ad infondere maggior determinazione a coloro che avevano in animo di dar vita ad una loro Marca.
Credo di aver letto, in passato, che sono o sarebbero i grandi orologiai a fare le grandi marche, (forse proprio di Marco),  affermazione in parte vera, ma che contradirrebbe le  circostanze secondo le quali ha operato  HW, che proprio in base alla precedente affermazione dovrebbe accontentarsi di essere considerato un semplice  committente e non ile, una Marca di alta orologeria, con una sua strategia, un suo laboratorio di ricerca, un suo stile, dei suoi orologiai.
In realtà, solo grazie agli orologiai, tutti indipendenti, che si sono avvicendati nel fabbricare orologi riservati al committente HW, quest’ultima ha potuto tentare di far credere di rientrare nel novero delle Marche  dell’orologeria di alto di gamma. Che poi ci sia riuscita oppure no, non mi interessa, e lascio ad altri il verdetto.
Resta, a mio avviso, incontrovertibile che nessuno ha reso famoso nessuno,   e nessuno deve ringraziare nessuno, trattandosi di rapporti contrattuali regolati o da contratti d’opera oppure da contratti d’appalto, contratti nei quali i ruoli delle parti erano chiari, ivi compreso, naturalmente, il compenso.

L’elemento denominato “gratitudine”, non rientra nella nozione di contratto, ma se si volesse uscire dalla terminologia contrattualistica, non vi è dubbio che dovrebbero  essere HW ed i suo Direttore pro-tempore di allora, il Sig. Max Busser, e lo stesso Max Busser nella sua successiva figura di imprenditore di MB&F a dover dire grazie  a quegli orologiai, peraltro da lui stessi ricercati, per rendere possibile la realizzazione dei suoi  propositi imprenditoriali.
Ho sottolineato in neretto le parti con cui l'Egregio ripetutamente insiste con la qualifica di Busser come "responsabile dei cinturini di JLC". Non solo lo ripete diverse volte, ma lo fa con contenuti chiaramente dispregiativi mostrandosi sorpreso che un responsabile magazzino dei cinturini potesse invece divenire responsabile dell'alta orologerìa da fondare di HW....sorpresa legittima, peccato che Max Busser mai sia stato responsabile dei cinturini, ma da ingegnere quale è sempre si è occupato al massimo livello di orlogi. Quindi il problema è che l'Egregio non si ricorda neppure di quello che ha scritto su persone che, lo ripeto, a differenza sua hanno avuto successo nel lavoro. Naturalmente ne scrive con chiaro e ripetuto intento denigratorio. Giuro che se va  avanti recapito a Busser le cose che scrive di lui Costui. Buon divertimento.
Ps: avvertenza: io non sono buono come Uglietti se mi arrabbio vado sino in fondo, senza possibilità di scuse successive. A buon intenditor poche parole.
« Ultima modifica: Maggio 13, 2016, 17:22:16 pm da mbelt »
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Errol

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Re:AHCI
« Risposta #147 il: Maggio 13, 2016, 17:32:17 pm »
citazione

"Ho sottolineato in neretto le parti con cui l'Egregio ripetutamente insiste con la qualifica di Busser come "responsabile dei cinturini di JLC". Non solo lo ripete diverse volte, ma lo fa con contenuti chiaramente dispregiativi mostrandosi sorpreso che un responsabile magazzino dei cinturini potesse invece divenire responsabile dell'alta orologerìa da fondare di HW"

ma pure se fosse, e non è così, a uno potrebbe pure stargli sulle palle il tuo adorato Busser o no?
e basterà
        

Patrizio

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Re:AHCI
« Risposta #148 il: Maggio 13, 2016, 17:32:49 pm »
facciamola finita di darci dei bugiardi vicendevolmente
dovreste avere un'educazione ed un'età che vi dovrebbe consentire di controllare quello che scrivete.
per cui scrivete senza insultarvi o devo chiudere e francamente sarebbe un bel danno per tutti coloro che leggono.
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mbelt

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Re:AHCI
« Risposta #149 il: Maggio 13, 2016, 18:02:17 pm »
citazione

"Ho sottolineato in neretto le parti con cui l'Egregio ripetutamente insiste con la qualifica di Busser come "responsabile dei cinturini di JLC". Non solo lo ripete diverse volte, ma lo fa con contenuti chiaramente dispregiativi mostrandosi sorpreso che un responsabile magazzino dei cinturini potesse invece divenire responsabile dell'alta orologerìa da fondare di HW"

ma pure se fosse, e non è così, a uno potrebbe pure stargli sulle palle il tuo adorato Busser o no?
e basterà
Assolutamente legittimo avere in antipatia qualcuno, solo che a Costui fa così con tutti coloro che nel settore sono riconosciuti a livello mondiale. E non si scrivono cose senza fondamento su una persona solo perché siamo invidiosi o gelosi, oppure non ci sta simpatica. Ecco il problema.
« Ultima modifica: Maggio 13, 2016, 18:04:13 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre