L'orologio è un incrocio di più "arti", la meccanica incontra la gioielleria, la metallurgia e in qualche caso le arti decorative.
In campo metallurgico e di gioielleria si sono fatti grandi passi avanti, basta pensare a cosa erano le chiusure deployante di certi bracciali, anche le più pregiate Gay Freres, e come sono fatte oggi, ancora per lo più dagli stessi gioiellieri che le facevano 50 anni fa.
Tutto ció che attiene al contenitore è stato migliorato e perfezionato rispetto a 40/50 anni fa, specie nel segmento dell'orologeria industriale.
La meccanica, invece, è ferma a 50 anni fa, perchè già 50 anni fa aveva raggiunto un livello di prestazione più che soddisfacente, ancor più oggi che la funzione strumentale è venuta meno.
E rispetto a 50 anni fa è anche meno rifinita e curata, almeno nell'alto di gamma che si è plafonato sugli standard bassi dell'orologeria industriale di largo consumo.
Quello che facevano una volta le grandi case, l'eccellenza, lo fanno oggi pochi indipendenti mentre le grandi case, anche quello dell'alto di gamma, propongono sostanzialmente "gioielleria" griffata.
È fisiologico che l'oggetto orologio, virato sempre più nel campo della gioielleria o del lusso griffato alla moda, abbia visto concentrare la ricerca sugli aspetti estetici e pratici più che sulla sua meccanica.
E infatti buona parte di quei brevetti di cui parlavo, su ciò si concentrano: chiusure sempre più comode e ingegnosi, sistemi di aggancio tra casse e bracciali/cinturini, casse e metodologie di costruzione, schemi di affissione quando non design integrali di casse e quadranti, e tutto ciò che interessa l'aspetto estetico, pratico e funzionale del "gioiello" orologio.
Carrozzeria Ferrari con motore duna? Se sulle strade non si potessero superare i 50km/h pena la galera a vita, o ancor meglio se per spostarsi si usasse il teletrasporto e l'auto fosse solo un ammennicolo estetico, (come l'orologio quasi più nessuno lo usa per leggere l'ora ma per addobbare il proprio polso) nessuno ci farebbe alcun caso, basterebbe che si muova per andare a far sfoggio di se dal punto A al punto B, anche senza freni a disco, abs, eletrronica e tutto ciò che fa il pregio di un'auto.
Un bene voluttuario che perde la sua funzione primaria, funzionale, e diventa solo oggetto d'immagine da esibire rischia inevitabilmente di perdere anche il proprio pregio, a maggior ragione se nel divenire oggetto di lusso entra nel novero del lusso griffato, quello per il quale il valore non è nell'oggetto ma nel suo marchio.
Ripeto una mia convinzione: il limite di questo settore è nella sua maturità ed evidente obsolescenza, e nell'incapacità di traghettarsi in qualcosa di diverso che ne salvaguardi il pregio manifatturiero essendosi di fatto consegnato alle holding della fuffa brandizzata.
Holding che ripropongono un rituale stanco e decadente, noioso fino allo sfinimento, ricicland sempre la stessa minestra nei modi più assurdi e secondo trend estetici sempre più incomprensibili e lontani dal comune senso del "buon gusto".