Citazione da: ciaca - Aprile 27, 2015, 12:43:17 pmBasta guardare la rinata attenzione del mercato per quella batteria di orologini degli anni 70, in special modo "professionali", che fino a dieci anni fa trovavi accumulati come ferro vecchio e per i quali oggi, a fronte di contenuti a volte prossimi a quelli della paccottiglia cinese, ti chiedono cifre surreali. Orologi spesso talmente sfruttati e mal conservati, stanchi e appannati, che dubito seriamente qualcuno possa avere il coraggio di metterli al polso rischiando il tetano... Gli heuer monaco e carrera, gli zenith 386, gli omega, gli zodiac e i mille altri esempi.O il già citato caso del royal oak che fino a qualche anno fa compravi a prezzi inferiori a quelli di un 16520 massacrato e senza il miracoloso "corredo".È lo stesso "gusto personale" che si uniforma ai diktat delle mode dominanti e degli hype collezionistici, e che oggi allo stesso modo bistratta l'orologeria di stampo classico ed elegante, relegata al rango di orologeria femminile, da battesimo o "del nonno".È strano che una cosa che dovrebbe essere così "personale" come il gusto, e quindi assai variabile per definizione, si incanali invece su sentieri sempre ben definiti e uniformati.Evidentemente tanto "personale" questo gusto non dev'essere....Molte persone sono del tutto incapaci di decidere loro cosa fare e cosa scegliere, cosa piace a loro. Si affidano alle mode e agli altri. Peraltro ci sarebbe anche un'altra affermazione di fare. È cioè che la speculazione, come nell'arte contemporanea, ha a che vedere sempre oggetti prodotti in un numero abbondante di esemplari. Altrimenti troppo pochi guadagnano, mente in tanti devono guadagnare e su tanti pezzi, anche se relativamente poco a pezzo. Chi produce poco spesso è escluso da questi meccanismo speculativi anche per questo, anche se sembra paradossale.
Basta guardare la rinata attenzione del mercato per quella batteria di orologini degli anni 70, in special modo "professionali", che fino a dieci anni fa trovavi accumulati come ferro vecchio e per i quali oggi, a fronte di contenuti a volte prossimi a quelli della paccottiglia cinese, ti chiedono cifre surreali. Orologi spesso talmente sfruttati e mal conservati, stanchi e appannati, che dubito seriamente qualcuno possa avere il coraggio di metterli al polso rischiando il tetano... Gli heuer monaco e carrera, gli zenith 386, gli omega, gli zodiac e i mille altri esempi.O il già citato caso del royal oak che fino a qualche anno fa compravi a prezzi inferiori a quelli di un 16520 massacrato e senza il miracoloso "corredo".È lo stesso "gusto personale" che si uniforma ai diktat delle mode dominanti e degli hype collezionistici, e che oggi allo stesso modo bistratta l'orologeria di stampo classico ed elegante, relegata al rango di orologeria femminile, da battesimo o "del nonno".È strano che una cosa che dovrebbe essere così "personale" come il gusto, e quindi assai variabile per definizione, si incanali invece su sentieri sempre ben definiti e uniformati.Evidentemente tanto "personale" questo gusto non dev'essere....
Meglio così... siamo più tranquilli
CitazioneSe piace o no lo decide il cliente finale , non l'asta o l'articolo sul giornaletto ...Certamente esiste una fascia di gente che "segue" la moda o il resto MA SEMPRE con un occhio ( il suo ) al gusto personale ! Sempre meno vero. E non solo per il DJ o il DD, ma per ogni orologio e in genere ogni altro bene voluttuario.Nel vintage, rolex soprattutto ma anche Patek e di altre marche, che vive di hype e miraggi rivalutativi, è ancora meno vero. Altro che "gusto personale", se non fosse per i santoni e loro leggende, e solo per il "gusto personale" molte delle cose che celebri neanche esisterebbero e coi quadranti paul newman o le doppie scritte rosse potresti farci i sottobicchieri, a giudicare da quanti daytona manuali si vendevano prima che qualcuno decidesse che "valevano" Di contro sul moderno la quasi totalità degli orologi con buon successo commerciale degli ultimi 25 anni sono stati un fenomeno di moda, che per definizione poco ha a che vedere con "il gusto personale"; il chronomat, il casablanca e il bubble, solo per citarne alcuni.Orologi che in un tempo la gente ha fatto la fila per comprare, a volte pagandoli anche cifre superiori al listino (per esempio il nautilus 5980 alla sua uscita e solo in nome di una presunta rivalutazione che lo avrebbe dovuto investire) e che pochi anni dopo sono caduti nel dimenticatoio giusto per sottolineare quanto poco conti (e volubile sia) il "gusto personale".
Se piace o no lo decide il cliente finale , non l'asta o l'articolo sul giornaletto ...Certamente esiste una fascia di gente che "segue" la moda o il resto MA SEMPRE con un occhio ( il suo ) al gusto personale !
Con un Daniel Roth o con un Calabrese invece puoi andarci anche al quartiere Sanità a Napoli che nessuno ti tocca...
Citazione da: ciaca - Aprile 27, 2015, 11:21:03 amCitazioneSe piace o no lo decide il cliente finale , non l'asta o l'articolo sul giornaletto ...Certamente esiste una fascia di gente che "segue" la moda o il resto MA SEMPRE con un occhio ( il suo ) al gusto personale ! Sempre meno vero. E non solo per il DJ o il DD, ma per ogni orologio e in genere ogni altro bene voluttuario.Nel vintage, rolex soprattutto ma anche Patek e di altre marche, che vive di hype e miraggi rivalutativi, è ancora meno vero. Altro che "gusto personale", se non fosse per i santoni e loro leggende, e solo per il "gusto personale" molte delle cose che celebri neanche esisterebbero e coi quadranti paul newman o le doppie scritte rosse potresti farci i sottobicchieri, a giudicare da quanti daytona manuali si vendevano prima che qualcuno decidesse che "valevano" Di contro sul moderno la quasi totalità degli orologi con buon successo commerciale degli ultimi 25 anni sono stati un fenomeno di moda, che per definizione poco ha a che vedere con "il gusto personale"; il chronomat, il casablanca e il bubble, solo per citarne alcuni.Orologi che in un tempo la gente ha fatto la fila per comprare, a volte pagandoli anche cifre superiori al listino (per esempio il nautilus 5980 alla sua uscita e solo in nome di una presunta rivalutazione che lo avrebbe dovuto investire) e che pochi anni dopo sono caduti nel dimenticatoio giusto per sottolineare quanto poco conti (e volubile sia) il "gusto personale".a me il choronomat tutt'ora piace da morire...non credo sia stato un fenomeno di moda, era l'emblema della breitling come il navitimer. Almeno, così dalle mie parti.
Citazione da: massotto - Aprile 27, 2015, 15:20:48 pmCon un Daniel Roth o con un Calabrese invece puoi andarci anche al quartiere Sanità a Napoli che nessuno ti tocca... Si chiama "Deficienza acuta da orologeria".Finché ne sono affetti ladruncoli e borseggiatori da due spicci va benissimo, ma quando ne sono colpiti gli "appassionati" o presunti tali, c'è da pensare...Meglio così comunque... siamo più tranquilli; è come se venissero a casa mia e rubassero i piatti dell'Ikea piuttosto che quelli in porcellana Bone China!
Citazione da: Croix_de_Malte_® - Aprile 27, 2015, 16:45:48 pmCitazione da: massotto - Aprile 27, 2015, 15:20:48 pmCon un Daniel Roth o con un Calabrese invece puoi andarci anche al quartiere Sanità a Napoli che nessuno ti tocca... Si chiama "Deficienza acuta da orologeria".Finché ne sono affetti ladruncoli e borseggiatori da due spicci va benissimo, ma quando ne sono colpiti gli "appassionati" o presunti tali, c'è da pensare...Meglio così comunque... siamo più tranquilli; è come se venissero a casa mia e rubassero i piatti dell'Ikea piuttosto che quelli in porcellana Bone China!Si chiama semplicemente " mi piace il Submariner e il Clabrese no ! " ....
mbè...lo so !Appunto dico che bisogna usarlo "intelligentemente" ...cosi riusciamo a conservarlo piu a lungo ... Se si va a visitare Napoli mi metto l'Anonimo Millemetri e vado sereno come se avessi un Calabrese ...
non riesci proprio a convincerti che a qualcuno un Roth o un Calabrese puo NON piacere e quindi non avrebbe voglia di portarlo ... e comprare un orologio e non portarlo denota altrettanta deficenza...
e comprare un orologio e non portarlo denota altrettanta deficenza.