È cioè che la speculazione, come nell'arte contemporanea, ha a che vedere sempre oggetti prodotti in un numero abbondante di esemplari. Altrimenti troppo pochi guadagnano, mente in tanti devono guadagnare e su tanti pezzi, anche se relativamente poco a pezzo
È assolutamente vero, perché il gioco funzioni a "tutti" ne deve essere permesso un piccolo assaggio
ovviamente pagando...
Per questo servono le spade oman, i polipetti, le assegnazioni militari e le dediche alle gioiellerie, per creare miti e rendere "transabile" anche la massa di prodotto che ne è sprovvista
Con il miraggio della rivalutazione e dell'investimento, che tira più di un carro di begli orologi.
La massa verrà poi ulteriormente scomposta per sottoinsiemi omogenei, le scritte rosse, singole, doppie, spostate, graziate, staccate, rovesciate, ingrassate, ecc ecc ecc.
Ed ecco che di uno sterminato indistinto calderone si è fatto un mucchio di "orologi da collezionare", tutti "rari", tutti "particolari", e che la lotteria abbia inizio e viva poi di vita propria.
Se la lotteria fosse riservata solo a pochi conoscitori e pochi vi partecipassero, va da se, non sarebbe più una lotteria (o una catena di sant'Antonio).