Io non ho nessuna difficoltà a credere che una cosa possa piacere più di un'altra.
Quello che non credo è che la gente compri, a prezzi assurdi, solo e soltanto una cosa in nome del solo fatto che gli piace, perché ripeto è impossibile che "a tutti" possa piacere "solo" una cosa, al punto da strapagarla venti volte il suo valore oggettivo.
C'è dell'altro, altro che non si vuole ammettere e di cui si è già ampiamente discusso.
Parlare di gusto quando si pagano migliaia di euro per una scritta, un carattere o altri dettagli irrilevanti ai fini del mero gusto, fa come minimo sorridere (o piangere, a secondo dell'umore).
Quindi non è un problema di comprensione reciproca, semmai di onestà intellettuale (o ipocrisia).