Le strade di Daniel Roth e Breguet si separano alla fine degli anni 80 quando la proprietà dell'azienda, i malfamati fratelli Chaumet, restano coinvolti in una serie di scandali finanziari e vanno in bancarotta. L'azienda viene acquistata dal fondo di investimento del Barhein "Investcorp" mentre Daniel Roth, che grazie al lavoro svolto in Breguet ha acquisito fama e notorietà, decide di avviare la propria attività proseguendo il discorso avviato con buon riscontro commerciale in Breguet.
Per farlo senza tradire quelle premesse ha bisogno però di differenziare in qualche modo la produzione, e a tal scopo mette a punto la forma di cassa a doppia ellisse che diverrà il principale tratto distintivo dei suoi orologi. Abbandonata la tradizionale cassa a moneta e le sfere che portano il nome di A. L. Breguet sostituite con più sobrie sfere "a freccia" nascono così, a marchio proprio, i modelli che in buona parte null'altro sono che la riproposizione, debitamente rivisitata, di quanto già fatto in Breguet.
Gli ultrapiatti su base Frederic Piguet, i cronografi su base Lemania, il tourbillon che è praticamente il medesimo concepito per Breguet, il retrograde che è una rivisitazione del salterello Breguet, con accanto alcuni pezzi in serie limitata facenti uso di ebauche d'epoca rinvenute nei magazzini di qualche forniturista; è il caso del cronografo monopulsante su base Lemania 2220 (la stessa ebauche verrà utilizzata qualche anno dopo da Roger Dubuis) e dell'ancor più raro cronografo rattrapante su base Venus 179.
L'idea, all'epoca innovativa, è quella di mettere in piedi una collezione fatta di pezzi prodotti in piccola serie, ove possibile con ebauche d'epoca (per esempio i citati lemania 2220 o venus 179) o comunque tra le più pregiate all'epoca disponibili (fp21, fp71, lemania 2320), prodotti estremamente curati e rifiniti in ogni loro componente senza compromesso volto al risparmio o alla semplificazione. Le sfere sempre azzurrate a fiamma, l'impeccabile e opulento guillochage sui quadranti in oro lavorati su più livelli, gli indici dipinti a mano, le finiture sempre di ottimo livello sui calibri, la scelta di materiali particolari come l'oro grigio, sono tutti segni tangibili di una produzione limitata quanto molto curata, ancora una volta invidiabile sul piano della coerenza stilistica.
Di fatto la nascita di Daniel Roth come piccola casa indipendente ma comunque commercialmente strutturata, con una collezione forte di una comune e ben difinita cifra stilistica, differente per molti aspetti dagli atelier indipendenti dell'AHCI, segna l'inizio di una nuova era per l'alta orologeria che di li a poco verrà replicata da altri famosi orologiai (Muller, Dubuis) e che arriverà fino ai giorni nostri (con esempi illustri quali quello di FPJ).
DR, di fatto, è stato il primo a percorrere questa strada e certamente è stato di ispirazione per molti suoi colleghi che ne hanno in qualche modo imitato (spesso anche con risultati commerciali migliori) le gesta imprenditoriali.