Dico, io non avrei saputo certo fare peggio di questi Roth, o Zenith di epoca Nataf, o Lancia Thesis, Fiat Brava.....
Perché la Thesis?
Io la trovo molto bella.
Aveva introdotto un family feeling Lancia molto interessante...
Vedendo il successo che ha avuto, penso che sei l'unico a cui sia piaciuta.
Quante ne hanno vendute? 3-400? (in tutt'Italia).
Per l'amor di Dio.......
Ne hanno vendute 16.000 in sette anni.
Un dato molto inferiore alle attese (sin troppo ardite: competere con Mercedes e BMW) e insufficiente a rientrare degli ingenti costi di produzione (le ultime Thesis venivano vendute in perdita).
Ma non insignificante per una berlina di lusso.
La qualità costruttiva sembra che non fosse neanche scarsa: nel progetto si investì moltissimo e anche i costi produttivi delle singole macchine erano molto elevati
Però la questione, molto semplice, è che gli Italiani associavano (e associano) il lusso con le berline tedesche.
Per l'oggettivo valore intrinseco di queste, certo. Ma anche per l'immagine che hanno acquisito e che si traduce in valore di rappresentanza.
In Europa, ad esempio, non ha sfondato la Lexus, che negli USA è uno status symbol.
Per la Thesis, non ha aiutato neanche il prezzo iniziale, posizionato nella stessa fascia delle tedesche.
Ad ogni modo, a me quella linea piaceva molto (anche se meno ardita dello splendido prototipo Dialogos).
Perdonami, ma qui non è questione di esterofilia degli Italiani.
Gli Italiani hanno un gusto spiccato per tutte le cose e la Thesis era veramente brutta oltre che di minori contenuti dinamici e tecnici rispetto alla concorrenza.
Quando la Lancia le auto le sapeva fare (vedi la vecchia Thema, Delta, Prisma) se la batteva alla pari con gli omologhi modelli tedeschi. Poi mentre loro sono andati avanti come stile e come contenuti, noi ci siamo fermati e per questo siamo stati giustamente puniti dal mercato.
Ora, un barlume di luce si vede con la Giulia, ma certo è difficile recuperare il terreno perduto in almeno 20-25 anni di cattiva gestione e recuperare la fiducia dei consumatori.
E qui mi riallaccio al discorso orologeria e managment incapace.
Tanto poi mica pagano loro. Loro saltano dagli orologi ai trattori od alle bevande energetiche con naturalezza, depredando i brand.
Un saggio cinese recita più o meno che
per far crescere una grossa quercia occorrono centinaia di anni, per abbatterla bastano pochi minuti.