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Esercizio di Stile

ALAN FORD

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #15 il: Maggio 19, 2015, 18:39:18 pm »
Serve anche l'esercizio di stile. Ma spesso questo cincide ultimamente in orologi mostruosamente grandi e importabili oltretutto con prezzi a 4 o 5 zeri. E' vero che è un qualcosa solo per pochi ma spesso l'esercizio di stile è veramente qualcosa fine a se stesso e immettibile.
Ad oggi l'unico vero esercizio di stile ben riuscito che ha un senso, che è stato fatto su un orologio portabile e che ha fatto da scuola è il Golden Bridge! In tutto è un esercizio di stile, dalle finiture, dal progetto, dalla cassa esterna...insomma realmente un esercizio di stile ottimamente riuscito!
Ti quoto, a me il Golden Bridge fa impazzire, faccio mia una frase di Ale... per un esemplare di GB ben messo "mi farei sparare su un ginocchio"... ;D
Comunque io penso che gli esercizi di stile devono necessariamente essere corroborati da qualità e da meccaniche all'altezza ed una grande accuratezza costruttiva, altrimenti non può interessare a chi guarda la "ciccia" in un segnatempo. ;)
Poi sapete come la penso io, per me l'indossabilità e la gradevolezza è il fondamento su cui programmo un acquisto. :)

Poi famo 'a cena dei zoppi! :'(
« Ultima modifica: Maggio 19, 2015, 19:13:51 pm da alanford »

mbelt

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #16 il: Maggio 19, 2015, 19:03:23 pm »
Io penso che la definizione che uso io di "concept" , "esercizio di stile" , sia l'unica che ha una sua oggettività, che non dipende dal giudizio estetico soggettivo che ognuno di noi ha. Ma in base a cosa io ad esempio dovrei definire un esercizio di stile la cassa di Daniel Roth? Solo perché non ha avuto successo commerciale e non è stata ripresa da altri? Mi pare una sciocchezza, neppure utile, mentre invece la distinzione che io propongo distingue cose che sono diverse...perché se io faccio un esercizio di stile io posso anche estremizzare alcuni concetti, vedere come reagisce il pubblico di un salone, oppure la critica. Non mi devo occupare di aspetti funzionali connessi all'uso dell'orologio. Ma quando io quell'orologio lo vendo è già una cosa altra, anche se ne vendo cinque, perché se sono una persona seria quell'orologio deve essere tale al 100 per cento. D'altro canto non è un caso che questa definizione e distinzione è quella del mondo dell'automobile da sempre. Utile, oggettiva, precisa.
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ALAN FORD

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #17 il: Maggio 19, 2015, 19:12:01 pm »
Il concept finisce di essere concept il giorno in cui va in produzione e per "produzione" intendo anche solo 5 pezzi, insomma in vendita.

ciaca

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #18 il: Maggio 19, 2015, 19:45:09 pm »
Infatti a me quest'idea di esercizio di stile sotto forma di "prototipo" non convince affatto.
A questo punto sarebbe bene che Michele, che ha proposto il tema, ci desse la sua definizione.

Per me è concept ciò che non va in produzione e resta allo stato prototipale.
Diventa avanguardia nel momento in cui  va in produzione e sul mercato, rimane esercizio di stile quando non supera la prova del mercato e del tempo, non impatta sul settore, non ispira altre creazioni e rimane un fenomeno spot e circoscritto a se stesso e alla sua epoca, viceversa diventa una pietra miliare (o come si usa dire un"instant Classic").

In questa mia personale nomenclatura non v'è alcun giudizio estetico soggettivo, ci sono esercizi di stile (perchè rimasti esempi unici che nessun impatto hanno avuto sul movimento orologiero) che reputo bellissimi (come il già citato golden bridge) ma ciò non rileva su ciò che sono e che hanno rappresentato nella storia dell'orologeria da polso. La lista è lunga.

Il royal oak sarebbe rimasto un concept se nessuno avesse voluto produrlo, é stato avanguardia quando é uscito sul mercato e avrebbe potuto rimanere un esercizio di stile come molti altri se non avesse avuto il riscontro che ha avuto al punto da definire una nuova generazione tipologica di orologi ispirando la nascita di tanti altri modelli. E ciò è una diretta conseguenza del gradimento riscosso sul mercato, non se lo fosse filato nessuno sarebbe rimasto anch'esso, come tanti altri orologi, un fenomeno isolato e contingente.
« Ultima modifica: Maggio 19, 2015, 20:04:21 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Esercizio di Stile
« Risposta #19 il: Maggio 19, 2015, 19:51:32 pm »
Penso che la definizione più corretta sia quello di concept ma penso anche che Michele nel suo topic intendesse altro.

mbelt

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #20 il: Maggio 19, 2015, 20:01:33 pm »
Infatti a me quest'idea di esercizio di stile sotto forma di "prototipo" non convince affatto.
A questo punto sarebbe bene che Michele, che ha proposto il tema, ci desse la sua definizione.

Per me è concept, o prototipo, ciò che non va in produzione.
Diventa avanguardia nel momento in cui  va in produzione e sul mercato, rimane esercizio di stile quando non supera la prova del mercato e del tempo, non impatta sul settore, non ispira altre creazioni e rimane un fenomeno spot e circoscritto a se stesso e alla sua epoca, viceversa diventa una pietra miliare (o come si usa dire un"instant Classic").

Il royal oak sarebbe rimasto un concept se nessuno avesse voluto produrlo, é stato avanguardia quando é uscito sul mercato e avrebbe potuto rimanere un esercizio di stile se non avesse avuto il riscontro che ha avuto al punto da ispirare una nuova generazione tipologica di orologi e tanti altri modelli.
Mantengo solo perplessità sul dopo l'introduzione sul mercato di una linea non convenzionale. Nel senso che si può avere successo o non successo, può essere ripresa da altri o meno. Ma questi aspetti per me non influiscono sul giudizio estetico che do', perché sono legati a tantissimi fattori che col valore estetico hanno poco o nulla a che vedere, e sono fattori che non puoi isolare e pesare  per una analisi. Per me se di un orologio si fanno tanti esemplari e non si vendono, posso parlare di insuccesso, ma non diventa un esercizio di stile se non vende, perché dipende da tante cose.
Ci sarebbe anche una altra argomentazione logica a sostegno della mia definizione. Se io prescindessi dal dato produttivo per definire un orologio da un mero concept, dove dovrei fissare l'asticella della non convenzionalità per dire che un orologio diventa concept? Meglio ancora: finirei col negare la possibilità del carattere non convenzionale di un orologio. Indirettamente è come se dicessi che gli orologi possono essere solo convenzionali. Il che mi pare una sciocchezza.
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ciaca

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #21 il: Maggio 19, 2015, 20:08:57 pm »
Neanche sul mio giudizio estetico, Marco.
Io infatti nella mia personale visione di cosa è cosa non ho espresso giudizi estetici, avevo chiarito meglio la questione integrando il post ma nel frattempo avevi già risposto.

Per intenderci, a me il golden bridge (che possiedo) piace a prescindere dal fatto che sia rimasto un fenomeno isolato e privo di particolare riscontro tale da poterlo identificare secondo il mio criterio tra gli esercizi di stile, come mi piacerebbe comunque il royal oak Nche qualora non fosse stato l'instant classic che è diventato.

Il giudizio estetico personale, il piacere che si può provare di fronte a certi oggetti, esula da ciò che quegli oggetti possono aver rappresentato o possono rappresentare in futuro nell'evolvere della storia dell'orologeria.
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S.M.

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #22 il: Maggio 19, 2015, 21:24:29 pm »
L'esercizio  di stile, quando fine a se stesso e quando non porta nessun frutto concreto, non serve a nulla se non fare da vetrina, magari a prodotti totalmente diversi e distanti.
Viceversa rappresenta una importante fase di sviluppo quando da questo primo bozzolo nascono prodotti compiuti ed innovativi.
Da questo punto di vista, se vogliamo scendere nel particolare, non vedo molta differenza tra il RO ed il Golden  Bridge se non che nel primo caso AP  è  stata più scaltra e capace di sfruttare all'inverosimile un disegno nuovo. Scommetto che se le parti fossero invertite, ora AP  camperebbe  di Golden  Bridge.
Come esercizio  di stile tradotto in prodotto, trovo il GB pure piu' innovativo, ardito e riuscito del RO, il resto è  storia legata alle capacità manageriali  e di marketing .
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

mbelt

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #23 il: Maggio 19, 2015, 21:35:18 pm »
L'esercizio  di stile, quando fine a se stesso e quando non porta nessun frutto concreto, non serve a nulla se non fare da vetrina, magari a prodotti totalmente diversi e distanti.
Viceversa rappresenta una importante fase di sviluppo quando da questo primo bozzolo nascono prodotti compiuti ed innovativi.
Da questo punto di vista, se vogliamo scendere nel particolare, non vedo molta differenza tra il RO ed il Golden  Bridge se non che nel primo caso AP  è  stata più scaltra e capace di sfruttare all'inverosimile un disegno nuovo. Scommetto che se le parti fossero invertite, ora AP  camperebbe  di Golden  Bridge.
Come esercizio  di stile tradotto in prodotto, trovo il GB pure piu' innovativo, ardito e riuscito del RO, il resto è  storia legata alle capacità manageriali  e di marketing .
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Bertroo

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #24 il: Maggio 19, 2015, 21:57:49 pm »
L'esercizio  di stile, quando fine a se stesso e quando non porta nessun frutto concreto, non serve a nulla se non fare da vetrina, magari a prodotti totalmente diversi e distanti.
Viceversa rappresenta una importante fase di sviluppo quando da questo primo bozzolo nascono prodotti compiuti ed innovativi.
Da questo punto di vista, se vogliamo scendere nel particolare, non vedo molta differenza tra il RO ed il Golden  Bridge se non che nel primo caso AP  è  stata più scaltra e capace di sfruttare all'inverosimile un disegno nuovo. Scommetto che se le parti fossero invertite, ora AP  camperebbe  di Golden  Bridge.
Come esercizio  di stile tradotto in prodotto, trovo il GB pure piu' innovativo, ardito e riuscito del RO, il resto è  storia legata alle capacità manageriali  e di marketing .
Quoto.


Ma nella pagina dietro in merito al GB ho detto le stesse cose ma mi hai detto che non lo consideri un esercizio di stile  ;D

mbelt

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #25 il: Maggio 19, 2015, 22:17:25 pm »
L'esercizio  di stile, quando fine a se stesso e quando non porta nessun frutto concreto, non serve a nulla se non fare da vetrina, magari a prodotti totalmente diversi e distanti.
Viceversa rappresenta una importante fase di sviluppo quando da questo primo bozzolo nascono prodotti compiuti ed innovativi.
Da questo punto di vista, se vogliamo scendere nel particolare, non vedo molta differenza tra il RO ed il Golden  Bridge se non che nel primo caso AP  è  stata più scaltra e capace di sfruttare all'inverosimile un disegno nuovo. Scommetto che se le parti fossero invertite, ora AP  camperebbe  di Golden  Bridge.
Come esercizio  di stile tradotto in prodotto, trovo il GB pure piu' innovativo, ardito e riuscito del RO, il resto è  storia legata alle capacità manageriali  e di marketing .
Quoto.
I

Ma nella pagina dietro in merito al GB ho detto le stesse cose ma mi hai detto che non lo consideri un esercizio di stile  ;D
Infatti non lo considero un esercizio di stile. Per me esercizio di stile e un concept, questo GB è un orologio. Ma quello che condivido del pensiero di Stefano è che lui sottolinea come il diverso destino commerciale tra RO e GB probabilmente dipende da tanti fattori, ma difficilmente da fattori estetici qualitativi. Anzi, sevogliamo il GB è più "difficile " del RO, ma soprattutto è elegante, cioè gioca in un ambito in cui la sperimentazioni è meno accettata che nell'ambito dei pezzi sportivi.
Oltre al fatto che Ap era sicuramente era molto più "potente " di Corum, e questo pesa sui destini commerciali di un modello. Poi in quello che leggo e comprendo , Stefano usa una definizione di esercizio di stile molto simile a quella che ho delineato sopra e che uso anche io.
« Ultima modifica: Maggio 19, 2015, 22:19:17 pm da mbelt »
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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #26 il: Maggio 19, 2015, 22:24:45 pm »
L'esercizio  di stile, quando fine a se stesso e quando non porta nessun frutto concreto, non serve a nulla se non fare da vetrina, magari a prodotti totalmente diversi e distanti.
Viceversa rappresenta una importante fase di sviluppo quando da questo primo bozzolo nascono prodotti compiuti ed innovativi.
Da questo punto di vista, se vogliamo scendere nel particolare, non vedo molta differenza tra il RO ed il Golden  Bridge se non che nel primo caso AP  è  stata più scaltra e capace di sfruttare all'inverosimile un disegno nuovo. Scommetto che se le parti fossero invertite, ora AP  camperebbe  di Golden  Bridge.
Come esercizio  di stile tradotto in prodotto, trovo il GB pure piu' innovativo, ardito e riuscito del RO, il resto è  storia legata alle capacità manageriali  e di marketing .
Quoto.
I

Ma nella pagina dietro in merito al GB ho detto le stesse cose ma mi hai detto che non lo consideri un esercizio di stile  ;D
Infatti non lo considero un esercizio di stile. Per me esercizio di stile e un concept, questo GB è un orologio. Ma quello che condivido del pensiero di Stefano è che lui sottolinea come il diverso destino commerciale tra RO e GB probabilmente dipende da tanti fattori, ma difficilmente da fattori estetici qualitativi. Anzi, sevogliamo il GB è più "difficile " del RO, ma soprattutto è elegante, cioè gioca in un ambito in cui la sperimentazioni è meno accettata che nell'ambito dei pezzi sportivi.
Oltre al fatto che Ap era sicuramente era molto più "potente " di Corum, e questo pesa sui destini commerciali di un modello. Poi in quello che leggo e comprendo , Stefano usa una definizione di esercizio di stile molto simile a quella che ho delineato sopra e che uso anche io.

Ok  ;)   
Avevo capito che la tua risposta era riferita al successo come esercizio di stile riferito al GB. Understand  ;)

ilcommesso

Re:Esercizio di Stile
« Risposta #27 il: Maggio 19, 2015, 22:33:48 pm »
Questo è uno dei primi concept watch che ricordi, un precursore dietro cui arrivarono orde di tourbillon, che però non presentavano alcuna innovazione.

Qui Papi realizzò la sua bestia da fiera, grande e grosso per essere anche subacqueo.


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L'esercizio di stile a mio avviso deve presentare elementi innovativi e/o di rottura.
E' un esercizio di stile l'urwerk EMC, con un calibro che mira alla precisione estrema.


erm2833

Re:Esercizio di Stile
« Risposta #28 il: Maggio 19, 2015, 23:13:54 pm »
L'esercizio  di stile, quando fine a se stesso e quando non porta nessun frutto concreto, non serve a nulla se non fare da vetrina, magari a prodotti totalmente diversi e distanti.
Viceversa rappresenta una importante fase di sviluppo quando da questo primo bozzolo nascono prodotti compiuti ed innovativi.
Da questo punto di vista, se vogliamo scendere nel particolare, non vedo molta differenza tra il RO ed il Golden  Bridge se non che nel primo caso AP  è  stata più scaltra e capace di sfruttare all'inverosimile un disegno nuovo. Scommetto che se le parti fossero invertite, ora AP  camperebbe  di Golden  Bridge.
Come esercizio  di stile tradotto in prodotto, trovo il GB pure piu' innovativo, ardito e riuscito del RO, il resto è  storia legata alle capacità manageriali  e di marketing .
A Ste',
che stai a di'?
La differenza numerica nella produzione tra i G.B. e R.O. dipende solo dall'appartenenza a due tipologie di orologi complente diverse.
Analizza i tuoi orologi e vedrai che la gran parte somiglia,come tipologia,al Royal Oak.
Se indago sui miei molti sono quelli che hanno parentela con il Bridge.
Chi il Corum non l'ha posseduto non sa che va caricato con un'unghia (e tanto scomoda e' l'operazione che sulla seconda serie hanno adottato la corona da sveglia con le alette alzabili,che sgrana le ruote),che se prendi un colpo sul vetro che costituisce la cassa la stessa esplode,che l'umidita' e' sempre in agguato.
Come poteva fare i numeri un orologio del genere?

S.M.

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Re:Esercizio di Stile
« Risposta #29 il: Maggio 20, 2015, 10:00:40 am »
L'esercizio  di stile, quando fine a se stesso e quando non porta nessun frutto concreto, non serve a nulla se non fare da vetrina, magari a prodotti totalmente diversi e distanti.
Viceversa rappresenta una importante fase di sviluppo quando da questo primo bozzolo nascono prodotti compiuti ed innovativi.
Da questo punto di vista, se vogliamo scendere nel particolare, non vedo molta differenza tra il RO ed il Golden  Bridge se non che nel primo caso AP  è  stata più scaltra e capace di sfruttare all'inverosimile un disegno nuovo. Scommetto che se le parti fossero invertite, ora AP  camperebbe  di Golden  Bridge.
Come esercizio  di stile tradotto in prodotto, trovo il GB pure piu' innovativo, ardito e riuscito del RO, il resto è  storia legata alle capacità manageriali  e di marketing .
A Ste',
che stai a di'?
La differenza numerica nella produzione tra i G.B. e R.O. dipende solo dall'appartenenza a due tipologie di orologi complente diverse.
Analizza i tuoi orologi e vedrai che la gran parte somiglia,come tipologia,al Royal Oak.
Se indago sui miei molti sono quelli che hanno parentela con il Bridge.
Chi il Corum non l'ha posseduto non sa che va caricato con un'unghia (e tanto scomoda e' l'operazione che sulla seconda serie hanno adottato la corona da sveglia con le alette alzabili,che sgrana le ruote),che se prendi un colpo sul vetro che costituisce la cassa la stessa esplode,che l'umidita' e' sempre in agguato.
Come poteva fare i numeri un orologio del genere?
Sono difetti tipici delle produzioni di avanguardia come lo è stato il GB.
Sono convinto che se fosse stato nelle mani di AP o qualsiasi altro produttore più potente di Corum, questi difetti potevano essere eliminati o comunque migliorati.

Non puoi confrontarlo con il RO, i campi da giuoco sono diversi. Il GB sarebbe comunque stato un elegante e particolare orologio di nicchia, ma poteva diventare una solida realtà al pari degli ultrapiatti di Vacheron o gli Ellipse di Patek tanto per fare due esempi.
I numeri di produzione?
Non sono un parametro di valutazione.
Non vedo limiti strutturali insuperabili che lo collochino nel mero esercizio di stile fine a se stesso.

« Ultima modifica: Maggio 20, 2015, 10:03:33 am da S.M. »
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