Ciao.
Sono anche io nuovo del forum, ma forse posso provare a rispondere al tuo dubbio sul valore economico di quarzi e meccanici.
In sintesi: Un orologio meccanico vale di più di un quarzo, pur essendo meno preciso, per lo stesso motivo per cui un ritratto ad olio vale più di una fotografia, pure essendo meno fedele all'originale!
Se poi vogliamo essere più analitici, il valore economico dei beni è dato da due componenti: il valore intrinseco (materiali, lavoro necessario per produrli) e quello di mercato (incontro di domanda e offerta).
Il valore intrinseco di un orologio meccanico è maggiore di quello di un orologio al quarzo, perché la sua realizzazione è più costosa.
Qui (nei meccanici) centinaia di microcomponenti, progettate con grande accuratezza nel corso di anni (oggi il "progetto" di un nuovo orologio richiede cifre ingentissime) e assemblate con precisione assoluta. Il fatto che meccanismi così complessi abbiano margini di errore di pochi secondi al giorno è in realtà un piccolo miracolo dell'ingegno umano.
E tralasciamo il discorso delle finiture (perlage, ecc.).
Lì (nei quarzi) abbiamo un circuito elettrico o un microprocessore, che esprimono certo l'ingegno di chi li ha inventati, ma che nella produzione in larga scala non presentano alcuna particolare complessità.
Quanto al valore di mercato, la maggiore precisione di un quarzo dovrebbe stimolare una maggiore richiesta (che fa aumentare il prezzo). Ed è quello che in effetti avvenne negli anni Settanta, quando l'industria svizzera, regina dell'orologeria meccanica, entrò in crisi con l'avvento del quarzo.
Ma poi gli orologi meccanici si sono riposizionati, offrendo agli acquirenti un valore che non è solo quello d'uso (precisione), ma anche quello della passione, dell'eleganza, della tradizione.
Gli appassionati non dimenticano che l’orologio meccanico ha avuto un significato simbolico centrale nel pensiero occidentale: è stato il modello eminente del pensiero scientifico della modernità, da Descartes e Huygens fino a Laplace, l’oggetto metaforico privilegiato per illustrare il funzionamento del cuore, dei corpi animati, dell’universo stesso.
Inoltre, un orologio meccanico, se sottoposto alle necessarie cure (lubrificazioni e revisioni periodiche), ha una durata lunghissima. E' emblema della capacità umana di tradurre il proprio ingegno in realizzazioni durature, contrapposta all’effimero, al consumismo (che si alimenta di beni mediocri destinati ad essere precocemente sostituiti), al presente ondivago senza memoria e senza progetto. Un orologio meccanico di valore viene tramandato di padre in figlio, portando con sé una storia di vita: la storia personale di chi lo ha indossato, la storia della cultura e del costume dell’epoca in cui il segnatempo è stato prodotto.
Insomma: pur essendo meno preciso, l'orologio meccanico ha un valore tecnico, artistico e simbolico maggiore dei quarzi e dei digitali.
Allo stesso modo, il ritratto artistico offre un valore aggiunto (la maestria e l'interpretazione del pittore, la sua capacità di cogliere la personalità del soggetto) che nessuna fotografia può rendere.
E' anche vero che su queste mie belle parole, un po' "romantiche", il marketing delle grandi maison costruisce spesso ricarichi assurdi e ingiustificati. Ma questo è un altro discorso...
Infine, a proposito di precisione: se non dobbiamo utilizzare il nostro orologio per scopi scientifico-agonistici, uno scarto di qualche secondo al giorno è così fondamentale?
Anzi, questo scarto ci aiuta forse a vivere la nostra vita con maggiore rilassatezza, a guardare con più attenzione e ad apprezzare le cose belle...