Orologico Forum 3.0

Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet

ciaca

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #30 il: Giugno 04, 2015, 11:28:30 am »
La funzione è superata da quarzi e smartphone, l'ora di legge ovunque in tempo reale fuorchè sull'orologio con una precisione e una affidabilità che nessun orologio meccanico, nemmeno se esistessero 100 Breguet, potrà mai raggiungere, la tecnologia è quindi ormai concettualmente obsoleta e l'oggetto è ridotto solo a braccialetto griffato da esibire o esercizio di maestria e ingegno (quando c'è) da godere (al limite anche da sotto una campana di vetro) ma sostanzialmente senza una qualche utilità se non appunto l'apprezzamento della micro meccanica per quanto fine a se stessa.
Con questi dati di fatto occorre fare i conti, e per questo ogni paragone con l'epoca di Breguet è per me privo di significatività. La funzione decorativa c'era anche al tempo di Breguet, bene inteso, altrimenti non avremmo visto il proliferare (per esempio) di tecniche di decoro quali gli smalti su tanti orologi da tasca. Ma insieme alla mera passione per la meccanica, erano utilità "accessorie", leggere l'ora era ancora la funzione principale e l'esigenza di leggerla con sufficiente precisione era stringente e attuale cosi come tangibili e apprezzabili erano i progressi in campo cronometrico.
Era sostanzialmente un altro mondo.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #31 il: Giugno 04, 2015, 12:37:19 pm »
La funzione è superata da quarzi e smartphone, l'ora di legge ovunque in tempo reale fuorchè sull'orologio con una precisione e una affidabilità che nessun orologio meccanico, nemmeno se esistessero 100 Breguet, potrà mai raggiungere, la tecnologia è quindi ormai concettualmente obsoleta e l'oggetto è ridotto solo a braccialetto griffato da esibire o esercizio di maestria e ingegno (quando c'è) da godere (al limite anche da sotto una campana di vetro) ma sostanzialmente senza una qualche utilità se non appunto l'apprezzamento della micro meccanica per quanto fine a se stessa.
Con questi dati di fatto occorre fare i conti, e per questo ogni paragone con l'epoca di Breguet è per me privo di significatività. La funzione decorativa c'era anche al tempo di Breguet, bene inteso, altrimenti non avremmo visto il proliferare (per esempio) di tecniche di decoro quali gli smalti su tanti orologi da tasca. Ma insieme alla mera passione per la meccanica, erano utilità "accessorie", leggere l'ora era ancora la funzione principale e l'esigenza di leggerla con sufficiente precisione era stringente e attuale cosi come tangibili e apprezzabili erano i progressi in campo cronometrico.
Era sostanzialmente un altro mondo.
A parte il fatto che ci sono ancora persone che usano l'orologio per guardare l'ora, e non lo fanno sul cellulare o sul computer, certamente il mondo era diverso. Ma anche la meccanica e sistemi produttivi erano diversi e molto 50 anni fa. Però il settore è rimasto fermo, come se l'evoluzione si fosse bloccata! Io penso che se non ci fosse stata la crisi del quarzo oggi avremmo orologi meccanico molto ma molto più avanzati di quelli di oggi, in un modo che neppure immaginiamo. Un settore diventa obsoleto se non innova, ma se innova, e può farlo visto che la meccanica oggi è totalmente trasformata rispetto a decenni fa, non diventa obsoleto. Magari ci vorrebbe un po' tempo ma forse anche l'interesse dei collezionisti aumenterebbe se la offerta fosse più eccitante.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #32 il: Giugno 04, 2015, 13:10:31 pm »
La funzione è superata da quarzi e smartphone, l'ora di legge ovunque in tempo reale fuorchè sull'orologio con una precisione e una affidabilità che nessun orologio meccanico, nemmeno se esistessero 100 Breguet, potrà mai raggiungere, la tecnologia è quindi ormai concettualmente obsoleta e l'oggetto è ridotto solo a braccialetto griffato da esibire o esercizio di maestria e ingegno (quando c'è) da godere (al limite anche da sotto una campana di vetro) ma sostanzialmente senza una qualche utilità se non appunto l'apprezzamento della micro meccanica per quanto fine a se stessa.
Con questi dati di fatto occorre fare i conti, e per questo ogni paragone con l'epoca di Breguet è per me privo di significatività. La funzione decorativa c'era anche al tempo di Breguet, bene inteso, altrimenti non avremmo visto il proliferare (per esempio) di tecniche di decoro quali gli smalti su tanti orologi da tasca. Ma insieme alla mera passione per la meccanica, erano utilità "accessorie", leggere l'ora era ancora la funzione principale e l'esigenza di leggerla con sufficiente precisione era stringente e attuale cosi come tangibili e apprezzabili erano i progressi in campo cronometrico.
Era sostanzialmente un altro mondo.
A parte il fatto che ci sono ancora persone che usano l'orologio per guardare l'ora, e non lo fanno sul cellulare o sul computer, certamente il mondo era diverso. Ma anche la meccanica e sistemi produttivi erano diversi e molto 50 anni fa. Però il settore è rimasto fermo, come se l'evoluzione si fosse bloccata! Io penso che se non ci fosse stata la crisi del quarzo oggi avremmo orologi meccanico molto ma molto più avanzati di quelli di oggi, in un modo che neppure immaginiamo. Un settore diventa obsoleto se non innova, ma se innova, e può farlo visto che la meccanica oggi è totalmente trasformata rispetto a decenni fa, non diventa obsoleto. Magari ci vorrebbe un po' tempo ma forse anche l'interesse dei collezionisti aumenterebbe se la offerta fosse più eccitante.
Io sono tra i pochi che non guarda l'ora sul cellulare ma sempre sull'orologio, poi tra l'altro mi piace avere a che fare con la cronometria dei miei orologi e li controllo e regolo ogni tanto per avere il meglio.
Per me di contro c'è anche la situazione inversa, quella che possiamo definire paradossale e che fa parte dell'essere umano, e cioè che per amare molto una cosa ne deve necessariamente disprezzare un'altra ed in questo la nascita e diffusione del quarzo ed il suo evolvere come orologio efficiente, perfetto, ma incredibilmente economico e poco affascinante, almeno per chi non amava e non ama l'elettronica, potrebbe nel seguito avere generato una specie di repulsione con la consegiuente riesumazione dell'antico e superato, ma terribilmente bello ed affascinante.
La nuova veste di questa nuova generazione di orologi meccanici alla fine non ha purtroppo messo d'accordo tutti gli appassionati come ben sappiamo e per i motivi che abbiamo menzionato.
« Ultima modifica: Giugno 04, 2015, 13:13:37 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ciaca

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #33 il: Giugno 04, 2015, 14:25:12 pm »
La funzione è superata da quarzi e smartphone, l'ora di legge ovunque in tempo reale fuorchè sull'orologio con una precisione e una affidabilità che nessun orologio meccanico, nemmeno se esistessero 100 Breguet, potrà mai raggiungere, la tecnologia è quindi ormai concettualmente obsoleta e l'oggetto è ridotto solo a braccialetto griffato da esibire o esercizio di maestria e ingegno (quando c'è) da godere (al limite anche da sotto una campana di vetro) ma sostanzialmente senza una qualche utilità se non appunto l'apprezzamento della micro meccanica per quanto fine a se stessa.
Con questi dati di fatto occorre fare i conti, e per questo ogni paragone con l'epoca di Breguet è per me privo di significatività. La funzione decorativa c'era anche al tempo di Breguet, bene inteso, altrimenti non avremmo visto il proliferare (per esempio) di tecniche di decoro quali gli smalti su tanti orologi da tasca. Ma insieme alla mera passione per la meccanica, erano utilità "accessorie", leggere l'ora era ancora la funzione principale e l'esigenza di leggerla con sufficiente precisione era stringente e attuale cosi come tangibili e apprezzabili erano i progressi in campo cronometrico.
Era sostanzialmente un altro mondo.
A parte il fatto che ci sono ancora persone che usano l'orologio per guardare l'ora, e non lo fanno sul cellulare o sul computer, certamente il mondo era diverso. Ma anche la meccanica e sistemi produttivi erano diversi e molto 50 anni fa. Però il settore è rimasto fermo, come se l'evoluzione si fosse bloccata! Io penso che se non ci fosse stata la crisi del quarzo oggi avremmo orologi meccanico molto ma molto più avanzati di quelli di oggi, in un modo che neppure immaginiamo. Un settore diventa obsoleto se non innova, ma se innova, e può farlo visto che la meccanica oggi è totalmente trasformata rispetto a decenni fa, non diventa obsoleto. Magari ci vorrebbe un po' tempo ma forse anche l'interesse dei collezionisti aumenterebbe se la offerta fosse più eccitante.

Hai ribadito, in parte, ciò che penso e ho scritto.
Se non ci fossero stati i quarzi....appunto.
La stessa cosa accadrà alle automobili a combustione quando e se andremo in giro con sistemi a lievitazione magnetica o con aviogetti o con teletrasporto. Diverranno anch'esse frutto di una tecnologia superata e obsoleta, e non ci sarà "innovazione" che tenga capace di restituirgli l'originaria funzionalità, se non per soddisfare le fisime di una nicchia di appassionati della meccanica tradizionale, per quanto superata e obsoleta, come oggi pochi appassionati di incisioni in vinile spendono fior di quattrini per apparecchiature altrettanto superate e obsolete.
L'obsolescenza di una tecnologia è fisiologica e ineludibile, e per me la ragion d'essere di un settore obsoleto non può dipendere da una "innovazione" meccanica che è per lo più frutto delle moderne capacità produttive di macchine utensili evolute e fine a se stessa sul piano di una trascurabile funzionalità, quanto da un recupero delle antiche "arti" del fare a mano e con cura maniacale e fuori dall'ordinario, frutto di mestiere e sapienza d'altri tempi, che per ragioni di economie oggi sono state quasi del tutto accantonate e sostituite da processi automatizzati e serializzati, così da aver trasformato ciò che era la classica opera d'arte (intesa come frutto del lavoro e del mestiere dell'artigiano) in prodotto industriale di serie.
Ecco perchè vedo più futuro nell'alta orologeria per le abilità decorative di Philippe Dufour che non per le turbine di Urwerk.
« Ultima modifica: Giugno 04, 2015, 14:27:37 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #34 il: Giugno 04, 2015, 15:34:33 pm »
La funzione è superata da quarzi e smartphone, l'ora di legge ovunque in tempo reale fuorchè sull'orologio con una precisione e una affidabilità che nessun orologio meccanico, nemmeno se esistessero 100 Breguet, potrà mai raggiungere, la tecnologia è quindi ormai concettualmente obsoleta e l'oggetto è ridotto solo a braccialetto griffato da esibire o esercizio di maestria e ingegno (quando c'è) da godere (al limite anche da sotto una campana di vetro) ma sostanzialmente senza una qualche utilità se non appunto l'apprezzamento della micro meccanica per quanto fine a se stessa.
Con questi dati di fatto occorre fare i conti, e per questo ogni paragone con l'epoca di Breguet è per me privo di significatività. La funzione decorativa c'era anche al tempo di Breguet, bene inteso, altrimenti non avremmo visto il proliferare (per esempio) di tecniche di decoro quali gli smalti su tanti orologi da tasca. Ma insieme alla mera passione per la meccanica, erano utilità "accessorie", leggere l'ora era ancora la funzione principale e l'esigenza di leggerla con sufficiente precisione era stringente e attuale cosi come tangibili e apprezzabili erano i progressi in campo cronometrico.
Era sostanzialmente un altro mondo.
A parte il fatto che ci sono ancora persone che usano l'orologio per guardare l'ora, e non lo fanno sul cellulare o sul computer, certamente il mondo era diverso. Ma anche la meccanica e sistemi produttivi erano diversi e molto 50 anni fa. Però il settore è rimasto fermo, come se l'evoluzione si fosse bloccata! Io penso che se non ci fosse stata la crisi del quarzo oggi avremmo orologi meccanico molto ma molto più avanzati di quelli di oggi, in un modo che neppure immaginiamo. Un settore diventa obsoleto se non innova, ma se innova, e può farlo visto che la meccanica oggi è totalmente trasformata rispetto a decenni fa, non diventa obsoleto. Magari ci vorrebbe un po' tempo ma forse anche l'interesse dei collezionisti aumenterebbe se la offerta fosse più eccitante.

Hai ribadito, in parte, ciò che penso e ho scritto.
Se non ci fossero stati i quarzi....appunto.
La stessa cosa accadrà alle automobili a combustione quando e se andremo in giro con sistemi a lievitazione magnetica o con aviogetti o con teletrasporto. Diverranno anch'esse frutto di una tecnologia superata e obsoleta, e non ci sarà "innovazione" che tenga capace di restituirgli l'originaria funzionalità, se non per soddisfare le fisime di una nicchia di appassionati della meccanica tradizionale, per quanto superata e obsoleta, come oggi pochi appassionati di incisioni in vinile spendono fior di quattrini per apparecchiature altrettanto superate e obsolete.
L'obsolescenza di una tecnologia è fisiologica e ineludibile, e per me la ragion d'essere di un settore obsoleto non può dipendere da una "innovazione" meccanica che è per lo più frutto delle moderne capacità produttive di macchine utensili evolute e fine a se stessa sul piano di una trascurabile funzionalità, quanto da un recupero delle antiche "arti" del fare a mano e con cura maniacale e fuori dall'ordinario, frutto di mestiere e sapienza d'altri tempi, che per ragioni di economie oggi sono state quasi del tutto accantonate e sostituite da processi automatizzati e serializzati, così da aver trasformato ciò che era la classica opera d'arte (intesa come frutto del lavoro e del mestiere dell'artigiano) in prodotto industriale di serie.
Ecco perchè vedo più futuro nell'alta orologeria per le abilità decorative di Philippe Dufour che non per le turbine di Urwerk.
Per me il futuro potrebbe essere solo un mix delle due cose: alta tecnologia, design di avanguardia, e finiture manuali. Basta che manchi uno solo di questi elementi e la ricetta non riesce.
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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #35 il: Giugno 07, 2015, 16:46:32 pm »
La funzione è superata da quarzi e smartphone, l'ora di legge ovunque in tempo reale fuorchè sull'orologio con una precisione e una affidabilità che nessun orologio meccanico, nemmeno se esistessero 100 Breguet, potrà mai raggiungere, la tecnologia è quindi ormai concettualmente obsoleta e l'oggetto è ridotto solo a braccialetto griffato da esibire o esercizio di maestria e ingegno (quando c'è) da godere (al limite anche da sotto una campana di vetro) ma sostanzialmente senza una qualche utilità se non appunto l'apprezzamento della micro meccanica per quanto fine a se stessa.
Con questi dati di fatto occorre fare i conti, e per questo ogni paragone con l'epoca di Breguet è per me privo di significatività. La funzione decorativa c'era anche al tempo di Breguet, bene inteso, altrimenti non avremmo visto il proliferare (per esempio) di tecniche di decoro quali gli smalti su tanti orologi da tasca. Ma insieme alla mera passione per la meccanica, erano utilità "accessorie", leggere l'ora era ancora la funzione principale e l'esigenza di leggerla con sufficiente precisione era stringente e attuale cosi come tangibili e apprezzabili erano i progressi in campo cronometrico.
Era sostanzialmente un altro mondo.
A parte il fatto che ci sono ancora persone che usano l'orologio per guardare l'ora, e non lo fanno sul cellulare o sul computer, certamente il mondo era diverso. Ma anche la meccanica e sistemi produttivi erano diversi e molto 50 anni fa. Però il settore è rimasto fermo, come se l'evoluzione si fosse bloccata! Io penso che se non ci fosse stata la crisi del quarzo oggi avremmo orologi meccanico molto ma molto più avanzati di quelli di oggi, in un modo che neppure immaginiamo. Un settore diventa obsoleto se non innova, ma se innova, e può farlo visto che la meccanica oggi è totalmente trasformata rispetto a decenni fa, non diventa obsoleto. Magari ci vorrebbe un po' tempo ma forse anche l'interesse dei collezionisti aumenterebbe se la offerta fosse più eccitante.

Hai ribadito, in parte, ciò che penso e ho scritto.
Se non ci fossero stati i quarzi....appunto.
La stessa cosa accadrà alle automobili a combustione quando e se andremo in giro con sistemi a lievitazione magnetica o con aviogetti o con teletrasporto. Diverranno anch'esse frutto di una tecnologia superata e obsoleta, e non ci sarà "innovazione" che tenga capace di restituirgli l'originaria funzionalità, se non per soddisfare le fisime di una nicchia di appassionati della meccanica tradizionale, per quanto superata e obsoleta, come oggi pochi appassionati di incisioni in vinile spendono fior di quattrini per apparecchiature altrettanto superate e obsolete.
L'obsolescenza di una tecnologia è fisiologica e ineludibile, e per me la ragion d'essere di un settore obsoleto non può dipendere da una "innovazione" meccanica che è per lo più frutto delle moderne capacità produttive di macchine utensili evolute e fine a se stessa sul piano di una trascurabile funzionalità, quanto da un recupero delle antiche "arti" del fare a mano e con cura maniacale e fuori dall'ordinario, frutto di mestiere e sapienza d'altri tempi, che per ragioni di economie oggi sono state quasi del tutto accantonate e sostituite da processi automatizzati e serializzati, così da aver trasformato ciò che era la classica opera d'arte (intesa come frutto del lavoro e del mestiere dell'artigiano) in prodotto industriale di serie.
Ecco perchè vedo più futuro nell'alta orologeria per le abilità decorative di Philippe Dufour che non per le turbine di Urwerk.
Per me il futuro potrebbe essere solo un mix delle due cose: alta tecnologia, design di avanguardia, e finiture manuali. Basta che manchi uno solo di questi elementi e la ricetta non riesce.
Sperem...

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #36 il: Ottobre 05, 2015, 16:48:37 pm »
Aggiungo qualche foto, aspettando di trovare il tempo per postare gli approfondimenti che sto facendo e che pubblicherò entro la fine della settimana.

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #37 il: Ottobre 05, 2015, 16:56:43 pm »
Altro tasca

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #38 il: Ottobre 05, 2015, 17:03:03 pm »
Ancora un altro

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #39 il: Ottobre 17, 2015, 15:18:17 pm »
Cari forumisti, finalmente il promesso approfondimento è stato fatto ! Non è un gran che ma ci sono delle informazioni interessanti.
L'ho diviso in 2 parti : "Breguet" e "i discendenti di Breguet"...
Buona lettura !

BREGUET

Si dice che Abraham a scuola fosse sognatore e poco diligente.
Egli entrò nel mondo dell’orologeria, nel quale i parenti non erano mai stati coinvolti, quando, a 15 anni, fece apprendistato nell’orologeria del suo patrigno Joseph Tattet.
Durante il suo apprendistato, Breguet, ha seguito corsi serali dove studiava matematica, attirando l'attenzione del tutore conte di Artois, che si dice abbia fatto presente o da “tramite” alla corte del suo talento .
Collaborò con Chappe nella costruzione e miglioramento del proprio sistema di telegrafia. Brulon Claude Chappe fu, infatti, un inventore francese dimostrò la fattibilità delle comunicazioni ottiche (il semaforo) in Francia, creando quindi il primo sistema di telecomunicazione praticabile.
Durante questo periodo ha acquisito una formazione teorica e pratica estremamente approfondita, prima di fondare la azienda, poco dopo il suo matrimonio nel 1775 con Cécile L'Huillier Maria Luisa, figlia di una famiglia di borghesia parigina. Grazie alla moglie, che finanziò, Breguet aprì un'orologeria a Parigi.
Breguet non stabilì un business utilizzando studenti "normali", egli stabilì il suo business con la collaborazione dei migliori specialisti di Parigi, che ebbero la possibilità di rendere concreti i propri disegni.
Tra il 1775 e il 1787, Breguet visse a Londra, dove creò un importante centro per la produzione e riparazione di orologi. Quello fu l'inizio di una carriera senza precedenti, caratterizzata da virtuosissimo talento artistico, da rigore scientifico e dall'innovazione tecnica.

I DISCENDENTI DI BREGUET
Prima della fine del suo apprendistato, Antoine-Louis Breguet, l'unico figlio di Abraham, era già strettamente coinvolto ed interessato al  lavoro di suo padre e alla gestione dell’azienda. Antoine ha 47 anni quando, alla morte di suo padre, divenne capo della famosa casa. Eccellente orologiaio, dotato di un raffinato senso estetico, si dice non avesse, però, senso commerciale. Sviluppò la produzione di orologi per marina e vinse una medaglia d'oro per questi ultimi nel 1827.
Fu un buon amministratore e si sposò con Jeanne-Françoise Venture de Paradis, figlia di uno specialista in lingue orientali che servì da interprete per Bonaparte durante la campagna d'Egitto. Antoine-Louis è un uomo adulto, seguace incondizionato dei principi filosofici di Jean-Jacques Rousseau che applicò alla formazione dei suoi figli. Poco dopo la morte di suo padre, comprò una proprietà vicino a Parigi per realizzare il suo sogno di vivere come gentiluomo di campagna.
Ciò si avverò nel 1833, quando ritenne che il suo unico figlio, Louis-Clément, ebbe raggiunto il livello di conoscenze adeguato per gestire l’azienda familiare.
Dopo aver istituito un laboratorio nella sua campagna, seguirà con diligenza i primi lavori di suo figlio, fino alla sua morte nel 1858.

ciaca

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #40 il: Ottobre 17, 2015, 16:02:53 pm »
Citazione
Tra il 1775 e il 1787, Breguet visse a Londra, dove creò un importante centro per la produzione e riparazione di orologi.

E dove iniziò a far suoi, traendo spunto dall'orologeria da marina britannica, molti degli elementi tecnici ed estetici che segneranno l'impronta della sua produzione più celebre :)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

cicci

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #41 il: Ottobre 18, 2015, 12:05:30 pm »
Non è stata molto semplice la vita di Breguet in Gran Bretagna in quanto l'orologeria di un certo livello, quello della "alta cronometria" (quella per la navigazione, studi scientifici e astrali..) era considerata quasi segreto militare (e/o di stato...). Appronfondendo meglio si scopre che ha avuto una solida base d'appoggio (logistico e tecnico..) attraverso John Arnold che in seguito diverrà un legame d'amicizia talmente forte che i rispettivi figli sono andati a fare l'apprendistato presso l'amico/collega. Ma tutto questo è solo un piccolissimo dettaglio della sua esperienza inglese.... 8)

Cicci
 ;)
La felicità è avere la propria passione per lavoro.  (Alain Silberstein)



Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #42 il: Ottobre 18, 2015, 15:11:16 pm »
Topico bellissimo ed interessantissimo, che non fa altro che far salire la mia voglia di Breguet.
Grazie a tutti,segue con interesse e curiosità .
Ma errol dov'è ?😀😀😀
Saluti

guagua72

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Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #43 il: Ottobre 25, 2015, 09:06:10 am »
Alcune invenzioni Breguet:
1780 , il primo orologio a carica automatica, denominato "perpetuo" da non confondere con l'accezione attuale del termine;
1783 , la molla sonora per gli orologi a ripetizione; ( in quello stesso anno compaiono le lancette a pomme)
1786 , primi quadranti guillochè;
1789, chiave di carica a criquet detta chiave Breguet
1790 Perfezionamento del calendario perpetuo, la spirale Breguet
1798 brevetto dello scappamento a forza costante
1799 l'orologio a tatto
1801 , brevetto del Tourbillon
1810 , il primo orologio da polso
il resto è storia recente

Re:Piccola ricerca sul genio Abraham Louis Breguet
« Risposta #44 il: Ottobre 25, 2015, 09:15:28 am »
Alcune invenzioni Breguet:
1780 , il primo orologio a carica automatica, denominato "perpetuo" da non confondere con l'accezione attuale del termine;
1783 , la molla sonora per gli orologi a ripetizione; ( in quello stesso anno compaiono le lancette a pomme)
1786 , primi quadranti guillochè;
1789, chiave di carica a criquet detta chiave Breguet
1790 Perfezionamento del calendario perpetuo, la spirale Breguet
1798 brevetto dello scappamento a forza costante
1799 l'orologio a tatto
1801 , brevetto del Tourbillon
1810 , il primo orologio da polso

il resto è storia recente


E ti pare poco... ;D
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