il problema della rete è che ci puoi trovare tutto e il contrario di tutto
Relativo. È un rischio che si corre anche sui libri, tra l'altro.
Al lettore il compito di selezionare le fonti, e discernere gli studi dalle chiacchiere o dalle supposizioni prive di argomenti.
inoltre ,di solito,ogni argomento fa' storia a se, di solito non c'è alcun tipo di correlazione tra orologi simili, difficilmente si riesce a trovare un filo logico
Io credo che ogni orologio faccia storia a se, non credo alla tuttologia.
Ritengo sacrosanto l'approccio teso ad approfondire con metodo ciascun modello con le sue caratteristiche e peculiarità.
Il discorso della contestualizzazione è molto interessante ai fini di una cultura generalista su un dato periodo storico e/o una certa tipolgia accomunata da caratteristiche simili, certamente utile, ma non derimente ne oltremodo rilevante nella conoscenza approfondita di un dato modello e di come si è evoluto nel tempo. E non trovo che una formazione fatta sulla rete ponga limiti in questo senso, anzi; ho letto tanti studi e approfondimenti che muovendo da premesse di tipo generalista passavano poi allo specifico dei singoli modelli. Le due cose non si escludono a vicenda.
Il rischio della cultura di tipo "rolexara" credo non sia nello strumento di informazione ma nella propria predisposizione allo studio della materia.
Chi ha finalità speculative specifiche concentrerà le sue ricerche la dove tali finalità possono essere perseguite meglio grazie alle informazioni acquisite, e conoscerà a memoria solamente tutte le combinazioni di mark ghiere e quadranti possibili su un 16520, chi si muove con passione genuina di fronte a questa materia studierà ciò che più ne soddisfa il gusto senza altre preclusioni.
In ogni caso, libri o rete che sia, l'esposizione degli argomenti e la documentazione a supporto sono ciò che fa la differenza, unitamente all'autorevolezza di chi divulga.
Certi divulgatori che godono di grande fama e pubblicano costosissimi volumi patinati a tema però sono solo i peggiori trafficanti, mentre misconosciuti appassionati che dedicano il loro tempo libero all'approfondimento di specifici temi condividendone i risultati sulla rete sono autentiche fonti di sapere.