Ci sarebbe pure il Sinn autom. 556 A, diametro 38,5 mm, WR 20atm con corona a vite, vetro zaffiro, che nella ref. 556.014 (con cinturino in pelle) si trova nuovo a 800€ (v. foto allegata in calce al post).
Una linea leggermente diversa dagli altri: più aggressiva, con i numeri molto grandi e gli indici molto evidenti.
Al di là del giudizio estetico, il valore aggiunto mi sembra l’impermeabilità, che qui è “vera”: 20atm, corona a vite (oltre a caratteristiche antimagnetiche e antiurto che sembrano rispettare standard più severi).
Ma basta a giustificare un prezzo che è quasi il triplo dell’Hamilton e il 60% in più del Glycine che montano calibri simili?
A proposito dei calibri, e ricollegandomi a un precedente post di leolunetta, sappiamo che l’Eta 2824-2 del Sinn è identico a quello dell’Hamilton, mentre il nuovo calibro GL224 della Glycine sembra un enigma…
Dovrebbe essere un Eta 2824 rifinito diversamente, e non un Sellita, perché ha 25 e non 26 rubini. Ma ho letto in rete che chi lo ha osservato direttamente ha detto di aver notato non solo un’evidente differenza nel meccanismo antishock (potrebbe essere una personalizzazione?), ma anche la (strana?) assenza di qualsiasi marcatura “ETA” nei diversi ponti…
C’è chi ipotizza che la Glycine abbia iniziato a far produrre simil-Eta (per i calibri il cui brevetto è scaduto) da altri produttori svizzeri minori, in considerazione della progressiva “stretta” dell’Eta sulla cessione di ébauches a terzi…