Vorrei chiedervi se è possibile chiarire una mia perplessità.
La questione – se l’ho inquadrata bene – è che alcune case, AP
in primis, forniscono ricambi (c.d. “di fornitura”) non perfettamente conformi a quelli originariamente montati sull’orologio.
Stiamo insomma qui difendendo – mi sembra – la storia di alcuni modelli importanti, che viene “inquinata” da varianti introdotte, in sede di riparazione, dalle stese
maisons che quella storia dovrebbero custodire.
Stiamo altresì difendendo il diritto dei proprietari di quegli orologi (che costano migliaia - o decine di migliaia – di euro) a conservare una perfetta conformità del loro esemplare al modello originale, anche in caso di guasto.
Se le premesse che ho illustrato sono corrette, sorge il mio dubbio: siamo sicuri che sarebbe “filologicamente” più corretto produrre ricambi di fornitura (e quindi “originali”, perché forniti dalla stessa casa produttrice)
identici a quelli “originarî” (nel senso di “originariamente montati”)?
In effetti, il loro essere identici ai ricambi originarî li renderebbe
non riconoscibili (se non in caso di evidente diverso stato di conservazione delle altre componenti dell’orologio) e quindi
altererebbe il valore intrinseco (ma anche commerciale) dell’orologio: avremmo un orologio che
non è originario in tutte le sue componenti, anche se lo sembra, e per questo può trarre in inganno anche il più attento esaminatore.
Se posso fare un parallelo con il mondo dell’arte (e qui Claudio forse mi può confortare), nei restauri oggi si cerca di ripristinare le opere nella loro integrità, utilizzando però, per le parti ripristinate, materiali o colori leggermente difformi, al fine di rendere riconoscibile l’intervento.
Tornando agli orologi, una soluzione corretta potrebbe essere quella di produrre ricambi il più possibile somiglianti alla parte originaria, in modo da non alterare l’equilibrio estetico dell’insieme per come è stato storicamente concepito; ma con un dettaglio che ne renda riconoscibile la non originarietà.
Spero di non aver frainteso troppi concetti...