Orologico Forum 3.0

La corona di carica.

ilcommesso

Re:La corona di carica.
« Risposta #30 il: Giugno 27, 2015, 20:53:09 pm »
Sul 15202 sporge QUATTRO MILLIMETRI! ???
Più del 10% della dimensione della cassa.

Il royal oak è un capolavoro, ma la corona è un bella anguilla, quando devi sistemare la data.
L'ergonomia è una scienza quasi ignota a chi progetta gli orologi, basti pensare agli anacronistici tasti per azionare i tasti su un crono da polso: solo JLC con l'amvox ha prodotto qualcosa di nuovo, giusto per citare qualche mirabolante realizzazione  ::)

Settore fermo a breguet, al cui confronto automobili e aerei sono parsec avanti.

Bertroo

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Re:La corona di carica.
« Risposta #31 il: Giugno 27, 2015, 23:44:50 pm »
Bello proprio questo ZRC, 40 mm misura perfetta, solo che costa quasi 4K!


Beh...se è ben fatto non mi sembra uno sproposito. Se consideriamo i vari sub come prezzi è concorrenziale anche perchè magari uno sconticino si potrebbe riuscire ad ottenere. I vari sub in commercio montano per il 90% ETA...se vogliamo andare più in alto dal punto di vista meccanico il prezzo sale notevolmente vedi Poloprof, Fifty Fathoms o Pro One.
Secondo me invece è bello e tutto sommato abbordabile.

ciaca

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Re:La corona di carica.
« Risposta #32 il: Giugno 28, 2015, 09:27:32 am »
Io però continuo a pensare che andare a cercare la sofisticatezza e le finiture della meccanica in un orologio subacqueo abbia poco senso e che un eta 2892 sia quanto di meglio si possa trovare in questa tipologia di orologi che, di conseguenza, non dovrebbero mai costare cifre spropositate come quelle di un Rolex Submariner. Non so cosa ci sia dentro questo subacqueo per costare 4000 euro ma ci sono subacquei molto ben realizzati che si comprano a molto meno; montano eta? Almeno in questo caso dico meglio cosí, da questi orologi pretendo meccaniche robuste, affidabili, immarcescibili e facilmente revisionabili da qui all'eternità (si spera) :)

Qui il Crepas in abiti "civili" sembra un pesce fuor d'acqua



Però la corona al 6 non sembra penalizzare l'ergonomicitá dell'orologio.
« Ultima modifica: Giugno 28, 2015, 09:35:57 am da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Bertroo

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Re:La corona di carica.
« Risposta #33 il: Giugno 28, 2015, 10:59:51 am »
Io però continuo a pensare che andare a cercare la sofisticatezza e le finiture della meccanica in un orologio subacqueo abbia poco senso e che un eta 2892 sia quanto di meglio si possa trovare in questa tipologia di orologi che, di conseguenza, non dovrebbero mai costare cifre spropositate come quelle di un Rolex Submariner. Non so cosa ci sia dentro questo subacqueo per costare 4000 euro ma ci sono subacquei molto ben realizzati che si comprano a molto meno; montano eta? Almeno in questo caso dico meglio cosí, da questi orologi pretendo meccaniche robuste, affidabili, immarcescibili e facilmente revisionabili da qui all'eternità (si spera) :)

Qui il Crepas in abiti "civili" sembra un pesce fuor d'acqua



Però la corona al 6 non sembra penalizzare l'ergonomicitá dell'orologio.



A me piace sempre avere una buona meccanica. Anche perchè ad oggi per me non ha senso fare immersioni con un meccanico. Pertanto a questo punto meglio avere un orologio con una bella meccanica.

ciaca

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Re:La corona di carica.
« Risposta #34 il: Giugno 28, 2015, 12:16:15 pm »
Ma se la premessa é questa  allora tanto vale lasciarli perdere gli orologi da immersione meccanici piuttosto  che pretendere che abbiano pregi non adeguati all'utilizzo. :)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:La corona di carica.
« Risposta #35 il: Giugno 28, 2015, 12:19:11 pm »
Io però continuo a pensare che andare a cercare la sofisticatezza e le finiture della meccanica in un orologio subacqueo abbia poco senso e che un eta 2892 sia quanto di meglio si possa trovare in questa tipologia di orologi che, di conseguenza, non dovrebbero mai costare cifre spropositate come quelle di un Rolex Submariner. Non so cosa ci sia dentro questo subacqueo per costare 4000 euro ma ci sono subacquei molto ben realizzati che si comprano a molto meno; montano eta? Almeno in questo caso dico meglio cosí, da questi orologi pretendo meccaniche robuste, affidabili, immarcescibili e facilmente revisionabili da qui all'eternità (si spera) :)

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Però la corona al 6 non sembra penalizzare l'ergonomicitá dell'orologio.



A me piace sempre avere una buona meccanica. Anche perchè ad oggi per me non ha senso fare immersioni con un meccanico. Pertanto a questo punto meglio avere un orologio con una bella meccanica.
Infatti. Per me l'opinione di Angelo in parte coincidente con quella di Stafano (S.M.) circa il fatto che un orologio subacqueo sia meglio senza raffinatezza non mi ha mai convinto e non mi  convince. Posso capire l'assenza di grandi complicazioni, ma se è ben rifinito, se è preciso, se è raffinato, non necessariamente significa che si debba rompere o sia fragile. Tanto più che poi i pochissimi che lo portano in profondità oggi avranno sempre almeno come strumento principale un digitale. Certo se un subacqueo te lo vendono a 300 euro, poi pensare solo alla robustezza, ma se comincia a costare migliaia e migliaia di euro anche la meccanica deve essere adeguata come tutto il resto.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Bertroo

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Re:La corona di carica.
« Risposta #36 il: Giugno 28, 2015, 12:23:58 pm »
Io però continuo a pensare che andare a cercare la sofisticatezza e le finiture della meccanica in un orologio subacqueo abbia poco senso e che un eta 2892 sia quanto di meglio si possa trovare in questa tipologia di orologi che, di conseguenza, non dovrebbero mai costare cifre spropositate come quelle di un Rolex Submariner. Non so cosa ci sia dentro questo subacqueo per costare 4000 euro ma ci sono subacquei molto ben realizzati che si comprano a molto meno; montano eta? Almeno in questo caso dico meglio cosí, da questi orologi pretendo meccaniche robuste, affidabili, immarcescibili e facilmente revisionabili da qui all'eternità (si spera) :)

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Però la corona al 6 non sembra penalizzare l'ergonomicitá dell'orologio.



A me piace sempre avere una buona meccanica. Anche perchè ad oggi per me non ha senso fare immersioni con un meccanico. Pertanto a questo punto meglio avere un orologio con una bella meccanica.
Infatti. Per me l'opinione di Angelo in parte coincidente con quella di Stafano (S.M.) circa il fatto che un orologio subacqueo sia meglio senza raffinatezza non mi ha mai convinto e non mi  convince. Posso capire l'assenza di grandi complicazioni, ma se è ben rifinito, se è preciso, se è raffinato, non necessariamente significa che si debba rompere o sia fragile. Tanto più che poi i pochissimi che lo portano in profondità oggi avranno sempre almeno come strumento principale un digitale. Certo se un subacqueo te lo vendono a 300 euro, poi pensare solo alla robustezza, ma se comincia a costare migliaia e migliaia di euro anche la meccanica deve essere adeguata come tutto il resto.



Esattamente! E' proprio il mio pensiero!

ciaca

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Re:La corona di carica.
« Risposta #37 il: Giugno 28, 2015, 13:04:26 pm »
Io sono d'accordo sul fatto che un orologio subacqueo debba costare "poco", non sono invece d'accordo sul fatto che il pregio di questa tipologia di orologi si misuri solo con la raffinatezza del movimento. Il pregio di un orologio subacqueo secondo me si misura prima di tutto da come é fatta la cassa, la ghiera dei tempi, la corona di carica, il bracciale e tutti gli aspetti rilevanti nell'uso per il quale é preposto (indipendentemente poi dal fatto che uno lo usi in quel modo o meno), a cominciare dal modo in cui é costruito l'orologio per garantirne la massima impermeabilità e il miglior utilizzo in acqua.
Quindi se con la metà o anche meno posso comprare ottimi subacquei ben realizzati e perfettamente in grado di svolgere nel migliore dei modi la loro funzione non posso considerare questo a 4000  euro "economico" in nome di una presunta maggiore finezza meccanica rispetto ad un eta 2892, non che meno posso considerare un fifty fathoms o un sea dweller come esempi di "value for money" :)
« Ultima modifica: Giugno 28, 2015, 13:11:07 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:La corona di carica.
« Risposta #38 il: Giugno 28, 2015, 14:47:17 pm »
Io sono d'accordo sul fatto che un orologio subacqueo debba costare "poco", non sono invece d'accordo sul fatto che il pregio di questa tipologia di orologi si misuri solo con la raffinatezza del movimento. Il pregio di un orologio subacqueo secondo me si misura prima di tutto da come é fatta la cassa, la ghiera dei tempi, la corona di carica, il bracciale e tutti gli aspetti rilevanti nell'uso per il quale é preposto (indipendentemente poi dal fatto che uno lo usi in quel modo o meno), a cominciare dal modo in cui é costruito l'orologio per garantirne la massima impermeabilità e il miglior utilizzo in acqua.
Quindi se con la metà o anche meno posso comprare ottimi subacquei ben realizzati e perfettamente in grado di svolgere nel migliore dei modi la loro funzione non posso considerare questo a 4000  euro "economico" in nome di una presunta maggiore finezza meccanica rispetto ad un eta 2892, non che meno posso considerare un fifty fathoms o un sea dweller come esempi di "value for money" :)
Chi ha mai scritto che si dovrebbe giudicare "solo" sulla raffinatezza del movimento? Ho scritto solo che si deve anche giudicare sulla raffinatezza del movimento se il prezzo è alto, e i prezzi di moltissimi sub sono assai alti. Non ho mai capito perché un sub non debba anche avere un movimento pregiato, magari non troppo spesso, visto poi che la più parte delle volte vengono usati sulla terraferma, anzi esclusivamente sulla terraferma. A meno che il prezzo non sia molto basso...altrimenti valgono le regole di tutta l'orologeria di prestigio. Lo spessore relativamente ridotto del calibro che , ceteris paribus, consente una cassa più sottile e  non va  a discapito dell'affidabilità oppure la maggiore precisione, le migliori finiture, non ostacolo la affidabilità, quindi sono compatibili con un sub costoso.
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Re:La corona di carica.
« Risposta #39 il: Giugno 28, 2015, 15:16:36 pm »
Io ribadisco la mia idea sui movimenti che devono animare un subacqueo.
Devono essere robusti, affidabili e semplici. Poi ovvio, a parità di queste caratteristiche imprescindibili, più sono rifiniti e raffinati meglio e'.

Però se dovessi scegliere tra un raffinato e rifinito più "fragile" ed uno più spartano ma robusto, opterei per il secondo in questa categoria di orologi.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ALAN FORD

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Re:La corona di carica.
« Risposta #40 il: Giugno 28, 2015, 15:29:04 pm »
Raffinatezza e robustezza possono tranquillamente convivere, non dimentichiamo mai di star parlando dell'effimero e non di cose necessarie, quindi se un diver è particolarmente caro, deve essere robusto ma anche raffinato.

S.M.

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Re:La corona di carica.
« Risposta #41 il: Giugno 28, 2015, 15:33:04 pm »
Appunto, se possono convivere, ben venga (a prezzi umani ovviamente). ;)
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:La corona di carica.
« Risposta #42 il: Giugno 28, 2015, 19:12:49 pm »
In meccanica vige una banale regola, meno sofisticato é un meccanismo, minori sono le probabilità che possa rompersi perché minori sono le possibili cause di malfunzionamento.
Partendo da questa banale premessa é facile arrivare a intendere perché a certe categorie di prodotti si richiede un certo tipo di motori.
Se costruisco una macchina industriale come un escavatore cingolato non ci metterò dentro il sofisticato e performante motore di un'auto sportiva ma un ben più solido, robusto e affidabile turbo diesel all'uopo concepito.
Allo stesso tempo non andrò alla ricerca di particolari linee della sua carrozzeria, aerodinamica e quant'altro.
Così come ad un subacqueo non chiederò spessori di cassa ridotti o profili particolarmente eleganti ma in antitesi con la sua robustezza e resistenza a compressione che anche dagli spessori dipende.
Insomma, per me un subacqueo deve essere tale (indipendentemente dal fatto che poi lavorerà come tale) altrimenti non ha più senso se non quello di diventarne una caricatura seppur sofisticata.
Nel qual caso lo lascio perdere e se voglio l'orologio sofisticato guardo ad altro.
Un escavatore é un escavatore, una motozappa é una motozappa e un orologio subacqueo deve essere un orologio subacqueo. Altre varianti, per me, hanno poco senso.
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mbelt

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Re:La corona di carica.
« Risposta #43 il: Giugno 28, 2015, 20:04:04 pm »
In meccanica vige una banale regola, meno sofisticato é un meccanismo, minori sono le probabilità che possa rompersi perché minori sono le possibili cause di malfunzionamento.
Partendo da questa banale premessa é facile arrivare a intendere perché a certe categorie di prodotti si richiede un certo tipo di motori.
Se costruisco una macchina industriale come un escavatore cingolato non ci metterò dentro il sofisticato e performante motore di un'auto sportiva ma un ben più solido, robusto e affidabile turbo diesel all'uopo concepito.
Allo stesso tempo non andrò alla ricerca di particolari linee della sua carrozzeria, aerodinamica e quant'altro.
Così come ad un subacqueo non chiederò spessori di cassa ridotti o profili particolarmente eleganti ma in antitesi con la sua robustezza e resistenza a compressione che anche dagli spessori dipende.
Insomma, per me un subacqueo deve essere tale (indipendentemente dal fatto che poi lavorerà come tale) altrimenti non ha più senso se non quello di diventarne una caricatura seppur sofisticata.
Nel qual caso lo lascio perdere e se voglio l'orologio sofisticato guardo ad altro.
Un escavatore é un escavatore, una motozappa é una motozappa e un orologio subacqueo deve essere un orologio subacqueo. Altre varianti, per me, hanno poco senso.
C'è una sorta di assunto da cui parti che io contesto, e a buon ragione: non è vero che più complicato significhi meno affidabile. Nel modo più assoluto. Il fatto che ciò che non c'è non si rompe non significa che un orologio meno complesso sia più affidabile di uno più complesso. Senza poi contare che neppure io sarei favorevoli a subacquei con grandi complicazioni, ma magari con complicazioni si . E comunque a prescindere dalle complicazioni non mi risulta che le finiture e la precisione di marcia siano nocivi alla natura subacquea di un orologio. Quindi non capisco e continuo a non capire questa tua caricatura dell'opinione altrui,  e, a prescindere da questo, il senso di questa argomentazione. Se esistono, ed esistono, subacquei che costano più di orologi di pregio devono avere anche un calibro pregiato, e non si capisce perché ne sarebbero esentati.
Anche il parallelo con le automobili non mi convince. A parte il fatto che neppure in questo caso dal rapporto cilindrata potenza si possono fare sic e sempliciter affermazioni sulla robustezza di una meccanica, nelle automobili è vero che tendenzialmente ci sia un rapporto, ma non necessariamente.
Il tutto poi senza trascurare che in ultima analisi i professionali esistono solo per il marketing visto che il 99 per cento e oltre di chi li ha non li usa per lo scopo per cui sono costruiti. E tra o pochi che a volte lo fanno immergere, molto li usano anche nel resto della loro esistenza all'asciutto. E non si capisce neppure perché se parità di peso e di affidabilità e di impermeabilità un calibro sia più sottile di un altro consentendo una cassa più sottile di un altra allora si dovrebbe considerarlo non sub. Ma che c'entra?
« Ultima modifica: Giugno 28, 2015, 20:11:53 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

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Re:La corona di carica.
« Risposta #44 il: Giugno 28, 2015, 20:41:35 pm »
Ricordo anni fa, quasi 10, quando in altri lidi c'era chi criticava il calibro GP del seahawk perchè troppo sottile, mentre era meglio il buon caro e vecchio sub rolex.

Io però direi che state divagando, perchè dalla corona siete finiti a parlare di sub e calibri incassati.
Il miglior sub allora è il SINN UX, la cui cassa regge 12.000 metri, calibro al quarzo immerso in olio speciale, così non può implodere.

Sarebbe meglio parlare di quelli che la corona  la mettono altrove.

I De Bethune saranno anche grandi, ma vestono benissimo....come un breguet da 34 mm  ;D ;D


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