Continuo a dire che il problema della proporzione con la misura del polso non esiste.
Non sono sportivi da portare al mare a braccio nudo, e non possono essere giudicati con il medesimo criterio estetico.
Sono orologi che si indossano con i giusti abiti, e che nel loro habitat fanno sempre la loro splendida ed elegantissima figura
Poi ci sono pure i malati come il sottoscritto che non intendono vincolare l'uso dell'orologio all'abbigliamento e l'ultrapiatto da 34mm se lo mettono pure in altre mise, ma è un altro discorso
In generale, secondo il mio parere, il "problema" della proporzione esiste...
La proporzione è un criterio estetico importante, di cui - come tutti sappiamo - pittori, scultori, architetti discettano sin dall'antichità.
Che un criterio di proporzione possa/debba essere applicato anche agli orologi mi sembra intuitivo, anche senza voler ragionare nel dettaglio su come possano essere formalizzati i relativi canoni (eppure sarebbe una discussione interessante...)
La proporzione è armonia delle parti, tra esse e con il tutto...
Esiste un "problema" di proporzione tra le parti dell'orologio (quante volte diciamo che quella lunetta è "sproporzionata"; che quei contatori "galleggiano" nel vuoto del quadrante perché troppo piccoli a causa di un movimento sottodimensionato; ecc.).
Ed esiste anche un "problema" di proporzione tra l'orologio e chi lo indossa. Anche se io me lo pongo nel senso inverso a quello oggi prevalente (e che pure ho preso in considerazione nel mio post precedente): oggigiorno si è preoccupati che l'orologio sia "troppo piccolo", e si finisce per privilegiare orologi sproporzionati perché troppo grossi.
Ciò detto, considerato che la proporzione non è espressa da una formula matematica rigida (anche se i disegnatori e gli artisti seguono spesso canoni ben precisi...), convengo che sotto un abbigliamento formale un orologio di diametro contenuto si sposa bene con qualsiasi tipo di polso.