Marco c' e stima e amicizia, ma mi ero sbagliato, lo ho pagato poco perché è senza scatola e garanzia , completo confermo di non averne trovati sotto 21,4k
Si discute, non litighiamo per queste cose ti prego.
Leggo che non hai la garanzia dell'orologio che hai comprato.
Come ci si comporta in questi casi per stare tranquilli circa la provenienza?
È doveroso essere un po' sfacciati e chiedere una qualche dichiarazione?
O ė il venditore che dovrebbe darla di sua iniziativa?
Me lo chiedo soprattutto parlando di cifre di una certa importanza come quella che hai speso tu.
Alan mi scusera' se vado per un attimo OT ma il discorso garanzie va chiarito una volta per tutte.
La garanzia e' un pezzo di carta che per i paesi UE ha valore 2 anni,per gli altri di solito 1.
Una volta scaduta non ha piu' valore alcuno,perche' non attesta nulla.
Non attesta che l'orologio non sia falso (in tutto o in parte),non attesta che l'orologio non sia stato rubato (di solito gli orologi che vengono rubati lo sono con tanto di scatola ed accessori).
E' una trovata commerciale dei reseller e case d'asta per aumentare i propri guadagni.
Vale,oggettivamente,meno della scatola.
Quello che scrivi è vero ma solo in parte, alcune case (come Patek) lo chiamano "certificato d'origine" e oltre ad essere il documento che permette l'accesso all'assistenza in caso di guasti nel periodo di garanzia rappresenta un certificato d'originalità, in cui sono stampati i dati sensibili dell'orologio (numero di cassa e di movimento, tipo di movimento, metalli di cassa e sfere, colore e finitura del quadrante). Nulla di trascendentale, bene inteso, ma comunque un documento che offre una garanzia supplementare dell'originalità dell'orologio e della sua "coevità".
Non LA garanzia, ma una delle possibili garanzie, specie per chi non ha la necessaria competenza/esperienza per valutarlo con i propri occhi.
In questo è fisiologico che il mercato si orienti prediligendo gli orologi corredati di questo papello, e le quotazioni del papello sono quindi una conseguenza di questo orientamento.
Dati di fatto alla mano incide sul valore dell'usato molto più di una scatola, e credo sia anche fisiologico. Del tutto irragionevole, semmai, è il differenziale che coincide alla sola presenza del pezzo di carta (arrivando a raggiungere in alcuni casi oltre il 20%), ma questo è figlio dell'esubero di offerta e dei grandi volumi di prodotto in circolazione, per cui anche il solo pezzo di carta diventa discriminante atto a selezionarne un sottoinsieme da preferire. Ci sono decisamente troppi orologi in commercio rispetto a quella che è la domanda di questi beni.
Poi ci sono casi di pezzi di carta che davvero nulla dicono dell'orologio, peggio ancora se compilati alla bene e meglio a penna e alla bisogna, e allora convengo sulla loro sostanziale e totale inutilità.