Mi permetto se non vi spiace di dare il mio piccolo contributo alla conversazione, come ho già scritto sia qui che nel topic relativo alla collezione di Marco, io mi sono innamorato del suo Tourbillon appeno l'ho veduto.
Non sono un FAN di Journe che ama tutto quel che fa, forse un FAN non lo sono nemmeno di quel Roth che ad oggi è di certo l'orologiaio che accarezza maggiormente il mio senso estetico ma ho scoperto con quel turbo un orologio dal quadrante perfettamente equilibrato ma non noioso, originale ma con degli evidenti richiami alla classicità (non mi stupirebbe scoprire che J. ha molta considerazione per il lavoro dello stesso Roth, Daniels e naturalmente per l'orologiaio da cui tutti hanno rubato qualcosa A.BREGUET), inoltre chi a competenze meccaniche mi dice che ha anche un movimento geniale, tanto geniale che pare nessuno, a parte lui e il suo staff, potranno metterci mai le mani (e questo Marco un po' spaventa).
Fatta questa lunga premessa di cui voi tutti mi perdonerete, mi sono domandato qualcosa a cui voi tutti mi avete fatto pensare in questo topic.....perché io in questo orologio non riuscivo a vedere e sentire il fastidio di queste scritte invasive?
Allora,avendo la fortuna di abitare in una grande città, proprio qualche giorno fa mi sono recato da Hausmann nella speranza di trovare il turbo di Marco.
Naturalmente non c'era, aveva però 3 modelli di Journe, 2 li ho ignorati disinteressato perché di una asimmetria che non mi stimolava affatto ma il quarto modello è probabilmente l'orologio di Journe che amo di piu dopo il turbo, il nuovo Chronometre a Resonance.
Dal vivo e tanto più al polso l'ho trovato magnifico, mi piace molto di più del precedente modello ( non me ne voglia Marco che se non ricordo male lo possiede), ho ammirato il magnifico quadrante dai tratti personalissimi e originali, ho osservato il movimento ottimamente rifinito (nonostante gli appunti di Dufour) e dopo aver ringraziato sono andato via.
Solo sulla strada del ritorno mi sono ricordato il motivo della mia visita: le scritte!!??
E allora credo di aver compreso qualcosa che forse non condividerete ma è l'idea che mi sono fatto.....la lettera, le scritte per Journe sono parte integrante del disegno ecco perchè a mio modesto parere non le possiamo considerare al pari degli spot che fa Rolex o tanti altri.
Journe usa la lettera come Basquiat, Lichtenstein, Emin e tanti altri l'hanno usata nella pittura.
È parte integrante dell'opera di Journe e poco serve Angelo confrontarlo con i 2 splendidi Turbo di Roth perché sono semplicemente 2 linguaggi diversi, 2 modi diversi di fare arte di due straordinari artisti.
E semmai Journe la pensasse proprio come ho appena scritto allora, credetemi, seppur alcuni suoi orologi ne guadagnassero esteticamente dall'assenza di queste scritte...di certo il suo creatore, l'artista in quanto tale, se ne fregherebbe, perché quello è il suo modo di comunicare, il suo linguaggio.
Non so se sono riuscito a spiegarmi nel migliore dei modi (sono quasi le 2 daltronde) ma spero esser stato di una minima utilità nello stimolare le riflessioni di qualcuno.
P.S. Marco, certo che quando ti si tocca Journe, tiri fuori le unghie eh.,